PERUGIA – Si è concluso oggi con il webinar di approfondimento “Interculturalità e servizi sanitari: modelli a confronto” il percorso del progetto ForMigrants Formazione e servizi per migliorare la risposta degli attori del territorio alle necessità di tutela della salute dei rifugiati e richiedenti asilo, finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione e realizzato USL Umbria 1 in qualità di Soggetto Capofila, in partenariato con ANCI Umbria e USL Umbria 2.
Nella giornata di ieri si è infatti tenuto I’evento conclusivo “Il progetto For.Migrants e le azioni che hanno migliorato la risposta dei professionisti e del servizio socio-sanitario alla vulnerabilità dei rifugiati e richiedenti protezione internazionale”, al quale hanno partecipato i partner e gli stakeholders e destinatari delle azioni progettuali; un momento importante di restituzione dei risultati qualitativi e quantitativi.
For.Migrants è stato un progetto articolato, avviato tre anni fa, il cui percorso non è stato privo di difficoltà – non ultimo il contesto pandemico – superate grazie a un lavoro sinergico tra pubblico e privato, al quale ognuno ha contribuito con il proprio bagaglio di saperi, professionalità e competenze.
Obiettivo del progetto è stato quello del rafforzamento delle competenze degli operatori sociali e sanitari e dell’utenza straniera attraverso percorsi che hanno affrontato diverse tematiche legate alla comunicazione interculturale fino alla promozione della salute e la conoscenza dei servizi sanitari presenti sul territorio e le relative modalità di accesso per i cittadini dei Paesi Terzi coinvolti.
Anci Umbria ha sperimentato una modalità innovativa di supporto ai servizi socio-sanitari e agli enti gestori dei progetti di accoglienza, attraverso l’attivazione di Equipe di mediazione etnoclinica (EMEC), composte da antropologi e da mediatori linguistico culturali. Un servizio che si è rivelato una pratica di riferimento per la gestione dei casi di vulnerabilità, soprattutto nella fase più acuta della crisi pandemica. In questo contesto il servizio ha saputo anche orientarsi a supporto degli stessi operatori indentificandosi come uno strumento di rafforzamento della capacity building.
Un vero e proprio laboratorio, improntato su condivisione e partecipazione, elementi che hanno dato un prezioso valore aggiunto e hanno consentito di modificare il linguaggio e l’approccio, adattandoli di volta in volta ai bisogni emersi man mano, per poter superare le barriere linguistiche e culturali.
“Questo progetto ha consentito di raggiungere importanti risultati nell’ottica del rafforzamento dei servizi sanitari regionali, puntando sulla formazione e sull’aggiornamento dei professionisti sanitari in merito al tema delle migrazioni e fornendo specifici ed innovativi strumenti di supporto”
Le USL regionali hanno implementato un’importante azione di formazione rivolta ai servizi sanitari, avviata con un’analisi dei fabbisogni formativi e definizione di specifici moduli formativi svolta a cura di FORMA.Azione. L’azione formativa intraprese dalle Usl con il supporto tecnico del FORM.Azione ha consentito di realizzare ben 46 eventi formativi per il personale sanitario, per un totale di 464 ore di formazione e oltre 1000 partecipanti. Circa 340 i cittadini di Paesi Terzi in condizioni di vulnerabilità raggiunti con i percorsi di alfabetizzazione, nonché 79 gli utenti “presi in carico” dalle n. 4 èquipe di mediazione etnoclinica formate.
Un risultato che non resta dunque nei limiti assegnati dalla call, ma che siamo sicuri poterà nel tempo un cambiamento di paradigma e di approccio, oltre che naturalmente la replicazione di questo modello”.
Queste le parole del segretario generale di Anci Umbria Silvio Ranieri.
Perugia 31 marzo 2022