ERASMUS+ II BANDO Travelling into the Heart of Europe

I DESTINATARI
I destinatari del progetto “Travelling into the Heart of Europe” sono 100 neodiplomati presso gli Istituti Tecnici del settore economico (Amministrazione, Finanza e Marketing, Turismo) e del settore tecnologico (indirizzo Grafica e Comunicazione), e presso gli Istituti Professionali del settore dei “Servizi commerciali” della Regione Umbria.
Il presente bando si rivolge a 20 giovani neodiplomati, n. 5 borse per l’Irlanda, n. 15 borse per la Francia.

* Le tempistiche previste sono indicative e potrebbero subire variazioni per motivi organizzativi.

II bando Travelling Into The Heart Of Europe – postCovid

Allegato A- domanda e lett motivazionale

Allegato B – VET Learner EN

CV-EN

CV-FR

CV-IT




DL RILANCIO: Emendamenti ANCI DL n. 34/2020

Proposte Emendative ANCI al Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Rilancio), inviate alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

2020_06_03_ANCI_Emendamenti_dl34 completi




NOTA Lettura ANCI-IFEL su Decreto Legge n. 18/2020 (misure di potenziamento sanitario, sostegno economico imprese e famiglie)

DECRETO LEGGE 17 MARZO 2020 N. 18

MISURE DI POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E DI SOSTEGNO ECONOMICO PER FAMIGLIE, LAVORATORI E IMPRESE CONNESSE ALL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID –19

CONVERTITO DALLA LEGGE 24 APRILE 2020, N. 27

 

Nota di Lettura ANCI-IFEL  sulle principali norme di interesse per gli Enti Locali contenute nel Decreto Legge n. 18/2020 recante “Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’Emergenza epidemiologica da Covid-19” convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27.    
APRI LA NOTA DI LETTURA 
 
 
​La documentazione è disponibile anche sul sito dell’ANCI al seguente link:
 
http://www.anci.it/la-nota-di-lettura-del-dl-17-marzo-2020-n-18-sulle-principali-norme-di-interesse-per-i-comuni/

 

 

       NOTA DI LETTURA SULLE PRINCIPALI NORME DI INTERESSE DEGLI ENTI LOCALI




LA REGOLAZIONE DEL LAVORO AGILE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Disciplina ordinaria e disciplina emergenziale (Documento aggiornato con la bozza del DL Rilancio)

APRI IL DOCUMENTO




NOTA SUI COMPITI DEI COMUNI IN ATTUAZIONE DEL DL 16 MAGGIO E DPCM 17 MAGGIO

Prima nota compiti dei Comuni nelle riaperture

Allegati definitivi DPCM 17.05.2020




COVID-19/ BUONI SPESA: OLTRE L’83% DEI COMUNI UMBRI HA CHIUSO IL BANDO. I NUMERI, IN UNA INDAGINE DI ANCI UMBRIA

COVID-19/ BUONI SPESA: OLTRE L’83% DEI COMUNI UMBRI HA CHIUSO IL BANDO. I NUMERI, IN UNA INDAGINE DI ANCI UMBRIA

L’83,7% degli avvisi relativi alle misure di solidarietà alimentare è ormai chiuso e soltanto il 16,3% è ancora aperto. Inoltre, 81 Comuni (88,04%) hanno adottato la tipologia dei buoni spesa, 9 Comuni (9,7%) hanno affiancato ai buoni spesa, i pacchi alimentari e 2 Comuni (2,17%) hanno distribuito pacchi alimentari: lo rileva una indagine realizzata da Anci Umbria e chiusa lo scorso lunedì, relativa alle misure di solidarietà alimentare volte a sostenere singoli e nuclei familiari in condizioni di necessità, a causa dell’emergenza epidemiologica in atto. L’indagine fa riferimento ai 92 Comuni dell’Umbria.

La maggior parte degli avvisi è chiusa per scadenza del termine; o per esaurimento delle risorse disponibili (come Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Città della Pieve, Castiglion del Lago, Magione, Panicale, Tuoro sul Trasimeno, Valfabbrica, Terni…). Inoltre, il 12% dei Comuni ha chiuso l’avviso per esaurimento delle risorse entro i primi 20 giorni di aprile.

Restano aperti alcuni avvisi che non hanno previsto un limite temporale per la presentazione delle domande, identificando il termine con l’esaurimento delle risorse disponibili, nonchè altri avvisi in chiusura, oggi, 30 aprile (come Bevagna, Gubbio, Nocera Umbra, Torgiano, Calvi dell’Umbria….) o il 4 maggio (come Porano).

Il 25% dei Comuni aveva, o ha riaperto ora, i termini, o pubblicato nuovi avvisi per assegnazione delle risorse residue della seconda tranche, rivolti in particolare ai cittadini dotati dei requisiti richiesti che non avevano già presentato istanza precedentemente (fra cui Bevagna, Cerreto di Spoleto, Montefalco, Monteleone di Spoleto, Monte Santa Maria Tiberina, Nocera Umbra, Sant’Anatolia di Narco, Spello, Torgiano, Trevi, Arrone, Avigliano Umbro, Baschi, Calvi dell’Umbria, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Porano, San Gemini, San Venanzo, e altri).

In altri casi, le risorse residue sono state distribuite ai beneficiari idonei con una maggiorazione del contributo previsto.

La dotazione di risorse prevista per i 92 Comuni umbri ammontava a 5.492.039,30 Euro.

Sono stati, inoltre, stanziati ulteriori fondi da parte dei Comuni, grazie all’attivazione di misure di solidarietà alimentare da parte di privati, terzo settore, associazionismo.

Molti Comuni hanno aperto un conto corrente dedicato alle donazioni. In alcuni casi i fondi provenienti da tali conti correnti sono risultati fondamentali per poter soddisfare tutte le richieste pervenute, per le quali le risorse previste dall’OCDPC n. 685/2020 risultavano insufficienti. Questo è avvenuto sia in Comuni più grandi (come Assisi, Perugia, Città della Pieve…), sia in Comuni di dimensioni ridotte (fra cui Parrano). Alcuni Comuni hanno integrato con risorse da proprio bilancio i fondi destinati alle misure di solidarietà alimentare (Montone, Panicale, Scheggino, Todi, Narni…) Alcuni Comuni, a fronte dell’elevato numero di richieste, sono stati costretti a rimodulare gli importi dei buoni spesa per poter soddisfare tutte le richieste. Questo è accaduto sia in Comuni più grandi (come Umbertide), sia in Comuni di ridotte dimensioni (come Valtopina)

Un’ultima annotazione sugli esercizi commerciali che hanno aderito: sono stati coinvolti quasi 800 esercizi commerciali e fra questi anche 76 farmacie e parafarmacie.

Nella maggior parte dei casi, i Comuni hanno raccolto le adesioni degli esercizi commerciali attraverso una manifestazione di interesse.

BUONI SPESA REPORT FINALE

solidarieta alimentare_scheda sintetica

solidarietà alimentare OCDPC N. 658

buoni spesa




ACCORDO MUTUI ENTI LOCALI TRA ABI, ANCI e UPI

ABI, ANCI e UPI hanno sottoscritto un Accordo per la sospensione per un anno della quota capitale dei mutui che scadono nel corso del 2020 dei Comuni e delle Province e per poter disporre di liquidità aggiuntiva per sostenere le maggiori spese conseguenti agli effetti indotti dalla diffusione del COVID-19 ( IN ALLEGATO IL PROTOCOLLO)

 

I Comuni stanno mettendo in campo una serie di provvedimenti che gravano sui propri bilanci. La sospensione della quota capitale dei mutui dà un importante aiuto, e unita a quanto previsto dal Governo a favore dei Comuni può permette di non incidere sui servizi che gli enti continuano ad erogare.

L’accordo sottoscritto in data odierna prevede anche:

 

– la possibile sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui in essere in scadenza nel 2020, per un periodo di sospensione di 12 mesi,

– che non siano modificate le condizioni economiche previste contrattualmente (il tasso di interesse al quale viene realizzata l’operazione di sospensione è quello originariamente previsto nel contratto e le banche aderenti non applicheranno alcuna commissione all’operazione di sospensione),

– che gli interessi maturati nel periodo di sospensione siano corrisposti alla banca alle scadenze contrattualmente previste,

– che al termine del periodo di sospensione, la banca estenda la durata del piano di ammortamento originario di 12 (dodici) mesi.

 

L’Accordo si applica ai Comuni, alle Province e agli altri enti locali che intendono aderire: città metropolitane, comunità montane, unioni di comuni e consorzi fra enti locali.

Leggi il testo dell’accordo




DONAZIONI EMERGENZA CORONAVIRUS

Emergenza coronavirus, fai una donazione alla Protezione Civile Regione Umbria.

Ogni piccolo contributo è un grande passo avanti contro il contagio.

IBAN:

IT 84 W 02008 03033 000105889866

 




APPELLO DEI SINDACI UMBRI AL GOVERNO PER EMERGENZA CORONAVIRUS

APPELLO SINDACI UMBRIA

 

Siamo Sindaci e mai come in questo frangente condividiamo il dovere e la responsabilità di difendere le nostre comunità nel loro bene più prezioso: la salute.
Ecco perché oggi rivolgiamo questo appello al Governo, affinché siano adottate tutte le misure possibili a tutela dei nostri cittadini.

Innanzitutto lo chiediamo per gli operatori della sanità che si trovano sul fronte di questa battaglia: a loro vanno assicurati i mezzi necessari per lavorare nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza, accelerando al massimo l’ingresso di nuove figure professionali, a tutti i livelli.
Per le Forze dell’Ordine impegnate sul campo, per far sì che vengano rispettate regole diventate sempre più stringenti; per loro chiediamo la dotazione di strumenti e personale indispensabili per agire in sicurezza.

Per i lavoratori che non possono stare a casa, affinché siano messi nelle condizioni di operare in piena sicurezza, evitando gli assembramenti, consentendo il rispetto della distanza interpersonale prevista dai DPCM emanati, adottando tutte le cautele indispensabili in questo particolare momento emergenziale.
Per gli operai e i dipendenti delle imprese che, nelle produzioni non strategiche o non interrompibili, possono e devono avere anch’essi il diritto di difendersi, rimanendo a casa.

 

A tutti gli altri va garantita l’agevolazione del lavoro agile (smart working) o l’utilizzo di ferie e cassa integrazione e comunque organizzazione del lavoro che eviti assembramenti e il mantenimento delle distanze di sicurezza.

Per gli operatori dei servizi sociali e per chi, in generale, è impegnato nel servizio pubblico di base, come gli operatori di front office, gli agenti della Polizia Locale e i nostri dipendenti in generale, per i quali valgono le medesime considerazioni appena fatte per le altre categorie di lavoratori impegnati in questa fase.

Per gli addetti del commercio e della grande distribuzione, per i quali siamo pronti anche noi sindaci a contribuire nell’individuazione di un’organizzazione diversa delle modalità attraverso le quali i cittadini si recano a fare la spesa; occorre prevedere anche per gli operatori del commercio il massimo della sicurezza e la possibilità di pause rispetto a ritmi che rischiano di diventare non sostenibili.

Abbiamo ritenuto necessario questo appello, perché oltre il condivisibile obbligo di restare tutti a casa, ci dobbiamo occupare e preoccupare di quelli che a casa non possono stare, cittadini e lavoratori impegnati per assicurare i servizi essenziali alla nostra comunità, verso i quali sentiamo il dovere morale di fare quanto possibile per tutelarli, oltre che una straordinaria riconoscenza.

Noi siamo pronti ad assumerci le nostre, consuete, responsabilità.

I Sindaci Umbri

 

PER SCARICARE L’APPELLO  clicca qui




IO RESTO A CASA

A seguito della conferenza stampa di ieri sera, il Presidente del Consiglio Conte ha presentato il nuovo decreto “Io resto a casa”, firmato ieri e valido da oggi.

La principale novità è che non si parla più di “zona rossa” limitatamente alla Regione Lombardia e alle 14 province ma il provvedimento si estende a tutto il territorio nazionale.

TUTTE LE INFO




DPCM del 04 marzo 2020_Emergenza epidemiologica COVID-2019

DPCM misure di contrasto al coronavirus – 4 marzo 2020




CORONAVIRUS – ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 febbraio 2020, n. 1.

ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 febbraio 2020, n. 1.
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica.

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