NOTA SINTETICA ANCI SU DL N. 41/2021 (DECRETO SOSTEGNI)
Si allega la Nota Sintetica ANCI delle principali novità introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica al Decreto Legge n. 41/2021 (Decreto Sostegni).
Si allega la Nota Sintetica ANCI delle principali novità introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica al Decreto Legge n. 41/2021 (Decreto Sostegni).
“Anci Umbria ringrazia l’Arma dei Carabinieri di Perugia e Terni per aver sostenuto, presso i comuni umbri, la campagna vaccinale, relativa all’emergenza sanitaria in corso”: è quanto afferma il presidente Michele Toniaccini, a seguito del supporto pratico assicurato dai Carabinieri alla popolazione in difficoltà.
In sostanza, con l’obiettivo di rimuovere ogni ostacolo, a partire da quello digitale, e facilitare la prenotazione on line, i Carabinieri eseguiranno, su richiesta, le operazioni di prenotazione. Attraverso i Comandi provinciali di Perugia e Terni, sarà possibile avere un aiuto nella compilazione della modulistica, presso le Stazioni territoriali (capillarmente diffuse sul territorio), o anche a domicilio per le persone che sono impossibilitate a spostarsi. “I Comuni – afferma il presidente Toniaccini – sono stati invitati a prendere contatto con la Stazione di riferimento del proprio territorio”.
Per il presidente, “questa ulteriore sinergia attesta l’importante rete che si è creata in Umbria a contrasto della diffusione del Covid e a sostegno della campagna vaccinale”.
Perugia 6 maggio 2021
nota di lettura predisposta dal Dipartimento Welfare ANCI sulle Missioni Sociale e Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 aprile scorso e trasmesso oggi alla Commissione UE.
Riguardo alla Missione Sociale, i progetti e le risorse sono quelli annunciati dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali alla Commissione Welfare: estensione sperimentazione PIPPI per famiglie/minori vulnerabili, supervisione anti-burn out agli assistenti sociali, housing temporaneo e stazioni di posta per senza dimora, housing sociale, progetti di vita indipendente per la disabilità, riconversione di RSA e case di riposo in reti di alloggi per anziani (per cui sono destinati oltre 300 milioni) e domiciliarità (dimissioni protette), in linea con la Missione Salute. I progetti della Missione Sociale saranno coordinati dal Ministero del Lavoro e realizzati dai Comuni singoli o dagli Ambiti.
Per quanto riguarda le politiche del lavoro, si parla di revisione delle politiche attive anche per beneficiari RdC e di rafforzamento dei Centri per l’Impiego, favorendo una maggiore integrazione con i Servizi sociali.
Nella Missione Salute, si fa riferimento ai Servizi sociali e alla necessità di integrazione sociosanitaria sia per quanto riguarda le Case di Comunità, sia per l’assistenza domiciliare. Per la governance di tali progetti, in capo al Ministero della Salute, si parla di programmazione negoziata con le Regioni e “altri enti interessati”.
In particolare, i progetti in ambito sociosanitario su anziani, non autosufficienti e disabilità, suddivisi su entrambe le Missioni, sono considerati preliminari per l’avvio di due Riforme da attuare, a valere su risorse nazionali:
Nota di lettura PNRR_DipWelfare_27_4_21
“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo”: lo ha detto uno dei più grandi imprenditori italiani, Adriano Olivetti. Disse anche che “la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna”.
L’Italia – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – sta attraversando una delle sue crisi più profonde, crisi di salute da cui ci stiamo curando con il vaccino, di occupazione, soprattutto giovanile e femminile, oltre che di valori.
Rispetto a febbraio 2020, dati Istat alla mano, risulta che gli occupati siano circa 900mila in meno e il tasso di occupazione sia più basso di 2 punti percentuali. Un piccolo spiraglio deriva dal mese di marzo 2021, in cui si assiste a una crescita dell’occupazione (+0,2%, pari a +34mila unità) ma che coinvolge gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni che, invece, diminuiscono, così come le donne e i dipendenti permanenti.
Dati che evidenziano il dramma del lavoro nel nostro Paese. Se con il vaccino c’è stata una accelerazione nel contrasto al virus, ora è tempo di imprimere un cambio di passo, non solo in termini numerici, ma anche si sicurezza, nel mondo del lavoro. Il Recovery Fund, unitamente alle altre misure che l’Unione Europea ha predisposto, sono una risposta incisiva e determinante che non possiamo permetterci di perdere. Dobbiamo dare risposte, speranza e futuro ai nostri giovani, alle donne, pilastro delle nostre società, a quanti il lavoro non ce l’hanno e intercettare quella parte di inattivi.
Noi Sindaci continueremo a fare la nostra parte, a progettare nuova cultura, sviluppo sostenibile e coesione sociale.
A tutti i cittadini, buon primo maggio!
NOTA DI LETTURA SULLE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.L. 25/2021 “Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2021”
Anche Anci Umbria ha accolto positivamente la notizia della proroga, al 31 maggio, della scadenza per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo. È stata così recepita la richiesta dei Sindaci portata all’attenzione del governo tramite Anci nazionale.
“I Comuni – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – in questo anno di pandemia hanno dovuto far fronte a una riorganizzazione complessiva che ha inciso anche a livello di bilancio. Molti Comuni sono in difficoltà per la loro chiusura. Ringrazio Anci per essersi fatta portavoce delle nostre esigenze e il ministro dell’Interno per aver ascoltato le nostre richieste”.
Oggi, sono stati affrontati anche altri due punti: la proroga della validità delle carte d’identità al 30 settembre e la proroga di un anno (la scadenza è quindi fissata al 31 dicembre 2022) per l’attuazione dei piani per le città.
Perugia 29 aprile 2021
Un nuovo supporto per le donne contro la violenza: non solo il numero nazionale 1522, ma anche il numero regionale della rete dei Centri AntiViolenza. Sugli scontrini delle farmacie la dicitura, anche in inglese, “STOP VIOLENZA! Se sei vittima di violenza chiama h24 il numero regionale 800 861 126 o quello nazionale 1522”. Prevista una rete di formazione continua per i soggetti firmatari
Siglato, nel Palazzo della Provincia di Perugia, l’accordo fra Anci Umbria, Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma Umbria, Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti della provincia di Perugia e Terni
Si stringono le maglie attorno al contrasto a ogni forma di violenza e, in particolare, a quella sulle donne: dopo l’inserimento sullo scontrino delle farmacie del numero nazionale 1522, verrà aggiunto anche quello regionale della rete dei Centri AntiViolenza 800 861 126 e i farmacisti, insieme a tutti i soggetti firmatari dell’accordo, saranno adeguatamente formati sulle funzioni della rete dei Cav e a recepire eventuali segnali da parte di potenziali vittime, indirizzandole verso il numero Cav o nazionale. E’ quanto prevede, nella sostanza, l’accordo siglato questa mattina, nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia, fra Anci Umbria, Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo) della Regione Umbria, Assofarm Umbria e Federfarma Umbria – in forza degli accordi già in essere – e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni.
I firmatari sono il presidente di Anci Umbria e Federsanità Umbria, Michele Toniaccini, il presidente di Federfarma Umbria, Augusto Luciani, il presidente di Assofarm Umbria, Antonio D’Acunto, la presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Caterina Grechi, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Perugia, Filiberto Orlacchio, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Terni, Andrea Carducci. Erano presenti anche l’assessore al Comune di Perugia Edi Cicchi, in qualità di presidente commissione Welfare e Pari Opportunità di Anci Umbria e il vicesindaco del Comune di Umbertide, Annalisa Mierla che hanno contribuito a seguire l’iter del protocollo e il presidente di Federfarma Perugia, Silvia Pagliacci.
L’accordo, della durata di due anni, rinnovabile per altri due, introduce, dunque, due importanti novità: su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno sarà presente anche il numero verde 800 861 126 collegato h24 al Centro AntiViolenza di riferimento che potrà fin da subito prendere in carico la vittima. Lo scontrino riporterà la dicitura, tradotta anche in inglese, “STOP VIOLENZA! Se sei vittima di violenza chiama h24 il numero regionale 800 861 126 o quello nazionale 1522”. Inoltre, è previsto anche che il Cpo attivi un nuovo rapporto di collaborazione e scambio di informazioni con i farmacisti sul funzionamento e sulle finalità della rete dei Cav, così che questi ultimi possano acquisire maggiori competenze per meglio supportare la donna, vittima di violenza e maltrattamenti.
“Intendiamo mettere in campo – commentano i firmatari – ogni tipo di azione per invertire un trend, quello della violenza e del maltrattamento, in netto aumento, ancor più in quest’ultimo periodo di emergenza sanitaria in cui molte famiglie, in particolari situazioni, sono state costrette a una difficile e pericolosa convivenza. Al numero nazionale, fondamentale, abbiamo voluto aggiungere il numero regionale 800 861 126 di riferimento per tutti i Cav, al fine di mettere direttamente in relazione la persona maltrattata con il Centro più adeguato: infatti, quello più vicino non necessariamente è quello scelto per il supporto. Abbiamo anche voluto rafforzare la formazione dei farmacisti per meglio intercettare segnali importanti provenienti dalle vittime e per spiegare la diffusa e ampia rete dei Cav. Con questo protocollo interveniamo, dunque, sul duplice fronte della tutela e della presa in carico delle vittime, uniformando su tutto il territorio una attività che riteniamo vincente e che valorizza la grande forza della territorialità e della capillarità dei nostri servizi. Ci sono stati molti Comuni – a partire da Città di Castello e a seguire altri – che hanno presentato ordini del giorno per la diffusione del numero nazionale: la nostra operazione è stata non solo quella di mettere a sistema le diverse sensibilità, ma di andare oltre e creare una rete ancora più fitta, stringente e funzionale alle esigenze delle donne vittima di violenza o maltrattamenti, mettendo in diretto contatto la vittima con i Cav di riferimento”.
Più nel dettaglio, il protocollo prevede che Anci Umbria adotti ogni strumento per la sua attuazione e informi i propri Comuni associati sulle finalità dello stesso; Federsanità Umbria diffonda le finalità del protocollo; il Cpo, oltre alla diffusione, ha l’impegno di fornire ai farmacisti tutte le informazioni utili anche sul funzionamento della rete dei Cav; Federfarma Umbria, Assofarm Umbria e Ordine dei farmacisti di Perugia e Terni di informare i propri associati, di facilitare lo scambio di informazioni tra farmacisti e Cpo e di acquisire dal Cpo tutte le notizie utili al contrasto.
“Il 25 Aprile è la festa nazionale della nostra Repubblica, è una data fondamentale nella storia dell’Italia, una giornata che dobbiamo ricordare, non in modo rituale, ma per i grandi valori che ancora oggi esprime e che sono prima di tutto di libertà, democrazia, ma anche di coraggio e sacrifici. Immensi sacrifici da parte di chi, a prezzo della propria vita, ci ha consegnato un’Italia libera”: così il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini commemora questo 25 Aprile.
“Per il secondo anno consecutivo – ha aggiunto – sarà una giornata senza la partecipazione straordinaria dei cittadini, a causa delle misure antiCovid. Tuttavia, il valore intrinseco di gesti che sono densi di significati e di memoria, resta nella sua pienezza e fierezza. Il virus ci ha cambiato la vita, ma non ha mai tolto il senso di civiltà delle nostre comunità, né i grandi insegnamenti che ci sono giunti fin qui. Questo anniversario non rappresenta la memoria statica di fatti avvenuti nel passato, ma è un prezioso alleato del nostro presente e futuro, è una testimonianza da consegnare alle giovani generazioni perché ne abbiano conoscenza e profondità dei messaggi che porta con sè, con l’obiettivo di costruire società migliori, sempre libere e democratiche”.
PROTOCOLLI, ACCORDI, CONVENZIONI 2024
Protocollo Costruiamo gentilezza
Protocollo d’intesa Anci Umbria – Soroptimist Perugia, Terni e Valle Umbra
Protocollo Anci Umbria-Federsanità Anci Umbria-Corediab
Protocollo ANCI-OFI Umbria Federsanita
Protocollo Anci Umbria – AUCC (Associazione lotta contro il cancro)
Protocollo Anci Umbria – Legacoop sulle comunità energetiche
PROTOCOLLI, ACCORDI, CONVENZIONI 2023
Protocollo professioni sanitarie – Anci Umbria, Federsanità Anci Umbria
Protocollo tra Comitato per la vita Daniele Chianelli, Anci Umbria, Federsanità Umbria
Protocollo Anci Umbria AULL (Associazione Umbra per lo studio e la terapia di leucemie e linfomi)
Convenzione Anci Umbria – Corriere dell’Umbria
Protocollo Anci – Fondazione contro l’usura
Protocollo Anci Re.ma.re- Protocollo sulle malattie rare
PROTOCOLLI, ACCORDI, CONVENZIONI 2022
Protocollo Anci Umbria, Felcos Umbria, APLA enti locali palestinesi -IT
Protocollo Anci Umbria, Felcos Umbria, APLA enti locali palestinesi -IT
Protocollo Anci Umbria – Regione Umbria su PNRR
Protocollo Anci Polizia Postale per il contrasto dei crimi informatici
PROTOCOLLI, ACCORDI, CONVENZIONI 2021
Protocollo ANCI UMBRIA – UISP UMBRIA APS
Protocollo FARMACASH Anci Umbria, Federsanità Anci Umbria, InnovacasH
Protocollo Anci Umbria CESVOL Umbria Federsanita Anci Umbria
CONVENZIONE 2021-2022 Università per Stranieri
Protocollo di intesa per studio e ricerche nel territorio dei comuni umbri per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio e del paesaggio ipotesi protocollo ANCI_ DICA_rev 01 (1)
PROTOCOLLI, ACCORDI, CONVENZIONI 2020
Nota del coordinamento Anci e del sindaco Alemanno sull’incontro con il commissario Legnini
“Occorre attivare effettivamente e nel più breve tempo possibile, l’utilizzo dei Superbonus edilizi nell’ambito della ricostruzione post sisma del Centro Italia. La forte accelerazione nella presentazione delle domande di contributo per la riparazione delle abitazioni che si è registrata nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno, e la prospettiva di aprire migliaia di cantieri nei prossimi mesi, facendo decollare definitivamente la ricostruzione, rischiano infatti di essere vanificate dalle incertezze sull’applicazione della normativa sui Superbonus, che fatica ad assestarsi, e che stanno di fatto causando un nuovo blocco delle attività”.
E’ quanto sottolinea una nota del Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia che ha incontrato oggi il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, per fare il punto sull’andamento della ricostruzione, la stabilizzazione del personale impiegato nelle pratiche sisma, il nuovo elenco delle opere pubbliche da finanziare e la governance del prossimo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche in previsione di un Documento di proposte che il Coordinamento Anci intende consegnare a Regioni, Governo e Parlamento.
“Continuiamo a lavorare senza sosta – commenta il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e coordinatore della cabina di regia area sisma – nella consapevolezza di aver rimosso quasi tutti i problemi che tenevano bloccata la ricostruzione privata, come si può vedere dai numerosissimi cantieri aperti. Siamo parimenti consapevoli che davanti a noi abbiamo ancora molta, molta strada da fare, specie sul fronte della concreta realizzazione di quella pubblica per la quale siamo certi che già entro la fine di quest’anno si potranno apprezzare i risultati”.
“Apprezziamo il lavoro molto accurato svolto finora dal Commissario Legnini e dall’Agenzia delle Entrate per combinare al meglio Superbonus e contributo per la ricostruzione – aggiunge il Coordinamento – ma è necessario sciogliere al più presto ogni dubbio residuo, se vogliamo evitare una nuova paralisi. Data la peculiarità del patrimonio edilizio da ripristinare, e tenendo conto anche dell’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni indotto dalla pandemia, il contributo in molti casi non arriva a coprire tutte le spese per il rifacimento dell’abitazione. L’utilizzo dei Superbonus per coprire la quota che rimarrebbe in accollo ai cittadini, e ottenere prestazioni di efficienza energetica e sicurezza sismica opportune, è risolutivo” – sottolinea il Coordinamento Anci.
II Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia rimarcano che la combinazione ottimale dei due strumenti, contributo e Superbonus, entrambi già finanziati dal bilancio pubblico, sia un’occasione irripetibile per accelerare e portare a compimento una ricostruzione sicura e rispettosa dell’ambiente nei nostri territori, colpiti dai devastanti terremoti del 2016-2017. «Il processo finalmente è partito, ma abbiamo davanti un lavoro enorme da fare, decine di migliaia di abitazioni da ricostruire. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di valutare fin da ora una possibile estensione sei Superbonus oltre il 30 giugno 2022, visto anche il tempo trascorso fin qui inutilmente nell’attesa di un chiarimento definitivo sull’applicazione delle norme, soggetta a continue e diverse interpretazioni”»
Tra i molti temi sottolineati dall’Anci, la richiesta che sia proprio la Cabina di Coordinamento Anci a svolgere un ruolo centrale nella gestione dei fondi che arriveranno dal Recovery Plan, anche mediante l’approvazione di una norma primaria, e quelli del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree sisma di cui si chiederà l’attivazione al Ministro Mara Carfagna. Ribadendo la piena sinergia e unità di intenti tra la Cabina di Coordinamento e la struttura del Commissario Sisma, anche nel Documento in via di predisposizione, si ribadirà la non necessità che il Governo nomini un Sottosegretario alla Ricostruzione non sussistendo la necessità di un ulteriore attore istituzione. Insieme alla proroga dello Stato di emergenza, che scade a fine 2021, l’Anci chiederà di dare stabilità alla struttura commissariale che, sotto la guida dell’Avv. Legnini, ha prodotto risultati da tempo attesi”.
“L’obiettivo comune – ha detto il Commissario Legnini nel corso della riunione – è avere una ricostruzione di qualità, oltre che veloce, che restituisca ai cittadini abitazioni sicure ed efficienti, e al territorio le opere pubbliche e le strutture che possono promuovere e garantire lo sviluppo economico e sociale”.
“Pur con molte questioni sul tavolo – ha aggiunto la Presidente Mancinelli – constatiamo la grande sinergia tra tutti i partecipanti a questa Cabina di Coordinamento che rappresenta le Anci delle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio e il Commissario Legnini. Il percorso in essere ha già segnato tappe importanti come l’ottenimento delle risorse e la semplificazione del quadro normativo grazie all’intervento competente e tempestivo del Commissario Legnini” – ha detto anche a nome dei colleghi. “Questo documento sintetizzato dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno su mandato dello stesso coordinamento e oggi condiviso con l’Avv. Legnini pone questioni di primaria importanza sulle quali chiederemo l’intervento de Governo e del Parlamento nei confronti dei quali, l’interlocuzione dell’Anci e della struttura Commissariale è continua”.
Toniaccini: “Ampliare l’orario di apertura di tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi e tutelare la salute dei cittadini”.
“Ampliare l’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi, per tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente continuare a fornire un uguale servizio sul territorio regionale”: questa la richiesta avanzata a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, partecipando, questa mattina, alla II Commissione consiliare, convocata dal presidente Valerio Mancini proprio sul tema degli uffici postali. Erano presenti i consiglieri regionali della II commissione e, per Poste Italiane, il dottor Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, il dottor Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area, e la dottoressa Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.
“Abbiamo accolto favorevolmente – affermano il presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta di commissione, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”. Il presidente e il coordinatore ringraziano “i diversi consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini, per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente questa azione”.
Tuttavia, “sull’esito dell’incontro con Poste – affermano – non siamo soddisfatti per due motivi essenziali: il primo, perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede; il secondo, perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. È trascorso più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e riteniamo non giustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, e la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. È su questi due presupposti base che muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, come ha asserito il dottor Pinzani, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. Ricordiamo, inoltre, che la questione non è regionale, ma ha carattere nazionale, proprio perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.
Toniaccini e Gori sottolineano, infine, che “come Anci Umbria ci siamo mossi immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate fin da subito, e per trovare una soluzione congiunta. Abbiamo fatto notare che ogni emergenza, tanto più questa sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Nell’ultima lettera di dicembre scorso, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.
Perugia 14 aprile 2021