DA MONTE CASTELLO DI VIBIO UNA NUOVA VISIONE DI FUTURO PER I PICCOLI BORGHI DELLA REGIONE
Il marketing territoriale lascia spazio al marketing di comunità: al centro le persone, le competenze locali e soluzioni digitali partecipate, per la rigenerazione delle aree interne e lo sviluppo di un turismo più attento e sostenibile
Senso di appartenenza autentico, relazioni genuine e durature, capaci di diventare opportunità di crescita collettiva, in cui le comunità locali siano al centro, protagoniste, di una nuova narrazione dei piccoli borghi e delle aree interne. I territori, dunque, non più patinati prodotti turistici da vendere, ma luoghi autentici, fatti di persone e legami da valorizzare.
Da Monte Castello di Vibio è partita, nel pomeriggio di martedì 18 novembre, la sfida di NEXT – Nuove Energie X i Territori, in cui il modello del marketing territoriale lascia spazio a quello più attuale del marketing di comunità, in grado di dar vita a una narrazione nuova dei piccoli gioielli dell’Umbria, più adatta a un turismo sostenibile e desideroso di esperienze autentiche.
Nella cornice del piccolo teatro della Concordia sono intervenuti all’appuntamento organizzato da Tatix e Le Fucine l’assessore regionale all’agricoltura e turismo Simona Meloni, il Presidente di Anci Umbria Federico Gori e il Direttore Silvio Ranieri, la Sindaca di Monte Castello di Vibio Agnese Cerquaglia, il Direttore del Teatro della Concordia Edoardo Brenci e gli amministratori dei comuni Pietralunga, Otricoli, Cascia e Massa Martana, che insieme allo stesso Monte Castello di Vibio, sono risultati vincitori del Bando Borghi del Ministero della Cultura.
“La sfida dei prossimi anni, per gli amministratori locali e regionali, è proprio quella non solo di ricostruire i luoghi fisici, ma soprattutto di rigenerare le comunità e di permettere alle persone di continuare a vivere nei piccoli borghi, dando loro servizi adeguati e favorendo lo sviluppo di queste aree. – ha detto l’assessore Simona Meloni, in apertura dell’evento – Il turismo che vuole fare esperienza dell’autenticità e dell’identità locale è senz’altro un attrattore su cui la nostra regione deve puntare, insieme al paesaggio e alle sue eccellenze. Come giunta regionale stiamo lavorando a una legge sulle aree interne investendo risorse per farle tornare a vivere come meritano.”
“L’elemento centrale nel dibattito sui borghi e le aree interne è rappresentato proprio dalle persone che quei borghi e quelle aree li abitano. – ha affermato il Presidente Anci Umbria, Federico Gori – E noi amministratori dobbiamo essere consapevoli che se non rimettiamo al centro le persone, i percorsi virtuosi, e strategie nuove, ormai imprescindibili, non riusciamo a farcela. Il progetto NEXT – ha aggiunto – ci conferma, dunque, quanto sia importante oggi più che mai fare rete soprattutto per i piccoli comuni. Abbiamo bisogno di facilitatori che ci aprono delle prospettive che altrimenti non riusciremmo a intercettare, – ha concluso – di partnership con associazioni e privati che ci danno l’opportunità di ideare e realizzare insieme dei percorsi nuovi di sviluppo.”
Anche la Sindaca di Montecastello Vibio Agnese Cerquaglia ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’incontro, come occasione di dialogo e confronto tra istituzioni. “I borghi umbri non più come luoghi marginali, ma motori di inclusione, di economia, di sostenibilità. – ha detto – Dobbiamo riuscire a mettere a terra questa visione ed essere pronti alle sfide del futuro.”
Più nel dettaglio del progetto sono entrati Roberto Quatraccioni di TATIX e Graziano D’Angelo de Le Fucine.
“Ogni abitante diventa un narratore credibile. – ha spiegato Roberto Quatraccioni – e quando una comunità crede in se stessa e nella propria identità, il mondo intero comincia a crederci e a riconoscerne il valore unico. Dobbiamo rendere le comunità consapevoli del fatto che sono proprio loro, le persone, la vera ricchezza di un luogo. – ha aggiunto – Il turista vive l’esperienza della comunità e la fa propria in maniera indelebile. L’esperienza diventa, quindi, elemento di sviluppo, di attrattività e crea un forte legame identitario con il territorio.”
Ma alla base di tutto questo vi deve essere una programmazione e una progettazione partecipata con le varie comunità locali, che diventano protagoniste fin da subito, contribuendo a disegnare il futuro, mettendo a sistema le competenze locali, anche con l’ausilio della tecnologia.
“La tecnologia e, in particolare, l’intelligenza artificiale – ha spiegato Graziano D’Angelo – diventano strumento a supporto della collettività, amplificandone la voce e il potenziale per allargare, quando non eliminare, i confini. La tecnologia diventa empatia, serve per raccontare qualcosa che già c’è ma che proprio grazie alla tecnologia possiamo raccontare ancora meglio; aiuta a mettere in connessione mondi diversi e a farli dialogare. Ci permette anche di replicare le esperienze con più facilità.”
Esempi concreti delle prospettive di sviluppo che mettono al centro la comunità sono stati riportati dagli amministratori locali sulla base della loro esperienza con il bando dei borghi del MIC, che ha permesso di realizzare progetti di rigenerazione culturale e sociale, riconosciuti come buone pratiche di partecipazione e valorizzazione del patrimonio locale. A moderare il tavolo Silvio Ranieri, segretario generale di Anci Umbria.
INFO: https://tatix.it/progetti/next/
Fonte: ufficio stampa Le Fucine




