A 5 anni dal sisma del Centro Italia

30 ottobre 2016 – 30 ottobre 2021: sono trascorsi cinque anni dal terremoto

Il presidente Anci Umbria, Toniaccini: “Grandi progressi, ma davanti c’è ancora molto lavoro. A Camerino, definiti i nuovi step della ricostruzione”

 

“In occasione dei 5 anni dal sisma, proprio tre giorni fa, a Camerino – ricorda il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – si è svolto l’incontro con le Anci regionali del cratere, i sindaci, il commissario straordinario Legnini, il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, i presidenti delle 4 Regioni, e tante altre autorevoli presenze, per fare il punto della situazione, ma soprattutto per guardare avanti e definire ulteriori step di lavoro. Il punto sta nei tanti progressi che in appena un anno, da quando si è insediato il commissario Legnini, si sono fatti. Ma occorre proseguire, accelerare, dare soluzione. Bisogna cogliere, come ha sottolineato lo stesso Legnini, l’opportunità di accompagnare la ricostruzione con i fondi per lo sviluppo, con il Pnrr. Ecco allora che alcune priorità sono state tracciate, sono state evidenziate anche in quell’occasione, come la semplificazione burocratica, la possibilità di assumere il personale che ha lavorato alla ricostruzione, di rifinanziare le risorse stanziate all’inizio del percorso della ricostruzione privata. Centrale, la proroga del Superbonus al 110%. E la necessità di prorogare, almeno fino al 31 dicembre 2024, la durata dello stato di emergenza e della gestione commissariale, così da consentire la programmazione dei complessi, e ancora numerosi interventi da realizzare sui territori.

Condividendo le parole espresse da monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e vescovo di Fabriano-Matelica, occorre portare avanti una ricostruzione del territorio nella sua interezza, strutturale e interiore.

In questa ricorrenza, voglio, però, esprimere ancora una volta vicinanza alle popolazioni e ai sindaci del cratere, e un ringraziamento a quanti si sono prodigati in questi anni per ricucire una ferita ancora aperta; alla Protezione civile per il grande lavoro svolto e a tutte le Istituzioni che, a vario titolo, hanno permesso di dare nuova forza alla ricostruzione”.




Umbria Rapporto immigrazione 2021

In calo, anche in Umbria, gli immigrati. Due i principali fattori del decremento: gli effetti delle misure anticovid e le acquisizioni della cittadinanza italiana

Diminuiscono i permessi di soggiorno

Oggi, presentato il Dossier Immigrazione, con i dati sull’andamento e le caratteristiche della popolazione straniera

 

Il coordinatore della Consulta Immigrazione, Bazzucchi: “Dati su cui riflettere e su cui calibrare nuove strategie politiche”

 

Cambia il quadro migratorio in Umbria, come nel resto d’Italia, anche a seguito degli sconvolgimenti determinati dalla pandemia. E’ quanto emerso dal Dossier Statistico Immigrazione, giunto alla 31a edizione e presentato questa mattina, nella sala del Consiglio della Provincia di Perugia.

Si tratta del rapporto socio-statistico sulle migrazioni in Italia, con un focus sull’Umbria, curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, da sette anni in collaborazione con il Centro Studi Confronti e, da questo anno, anche con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.

Il Dossier evidenzia come a fine 2020 risiedevano in Umbria 91.875 stranieri rispetto ai 92.339 di inizio anno. In 12 mesi il loro numero è diminuito dello 0,6%, al pari di quello della popolazione complessiva (scesa a sua volta da 870.165 a 865.013 unità). Per effetto di questa dinamica, il peso degli stranieri sul totale dei residenti si è mantenuto stabile al 10,6%, restando superiore di circa 2 punti percentuali alla media nazionale (8,5%).

Sul fonte economico, la popolazione straniera mostra un calo un po’ più consistente del numero di occupati (quasi 1.800 posti di lavoro; -3,9%), prevalentemente a carico della componente femminile (tra le donne il calo è del 7,7%).

La scuola: Nell’anno scolastico 2019/2020 gli studenti stranieri sono 16.577, senza variazioni degne di nota rispetto all’anno precedente ed incidono per il 13,9% sull’intera popolazione scolastica.

I RELATORI

Per il coordinatore della Consulta Immigrazione, Gabriele Bazzucchi il Dossier rappresenta un “prezioso contributo scientifico, sociale e culturale su cui tutte le Istituzioni sono chiamate a riflettere. Quello dell’immigrazione – ha aggiunto – è indubbiamente un tema complesso e articolato, che, tuttavia, va governato. Come Anci Umbria stiamo osservando il fenomeno. Questi dati che ci consegnano una contrazione dei flussi di immigrazione sia a livello locale, sia nazionale, associato con la fase pandemica in corso, devono incentivare possibili strategie di risoluzione, anche a livello di servizi e interventi mirati per coniugare l’integrazione, la riqualificazione sociale e la ripresa”.

Alessandro Maria Vestrelli, dirigente Servizio Programmazione  della rete dei servizi sociali della Regione Umbria ha evidenziato come “il dossier sia un utile strumento a conoscere la nostra realtà in evoluzione”. Eleonora Bigi, responsabile Sezione Immigrazione della Regione Umbria, nel presentare i principali dati umbri, ha sottolineato come “siano in linea con il quadro nazionale, con un calo di residenti stranieri in Umbria, superiore, seppure di poco, a quello nazionale”.

Anche per Giovanni Carnesi, referente nazionale settore Immigrazione Patronato Enasc, “il dossier mostra una fotografia precisa del nostro territorio utile ai 47 patronati italiani per mettere in campo azioni mirate”. Serena Pippi, Diaconia Valdese Perugia “il calo dell’immigrazione è un impoverimento per il tessuto sociale del territorio”.

Due gli aspetti evidenziati da Guy Yves Arnaud Amian, project manager e socio Assidu – associazione degli ivoriani dell’Umbria e Ponte d’Incontro 3.0:  “La grinta degli immigrati, perché quando lasciamo i nostri paesi di origine, perdiamo tante cose e quando arriviamo qui siamo già pronti ad affrontare una nuova vita; le associazioni sono fondamentali con il contributo che possono dare allo sviluppo socio-economico dell’Umbria”.

I DATI

Residenti stranieri

Il calo dei residenti stranieri registrato nel 2020 è risultato leggermente accentuato rispetto a quello dell’anno precedente (-0,5%). Oltre al decremento del saldo naturale (901 nuovi nati a fronte di 175 decessi, per un saldo positivo di 726 unità rispetto alle 823 del 2019), ad incidere su tale andamento è stata la diminuzione del saldo migratorio con l’estero (+2.754 rispetto a +3.488 dell’anno precedente), su cui hanno pesato soprattutto gli effetti delle misure antiCovid di chiusure delle frontiere (le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche da e per l’estero sono diminuite rispettivamente del 30,9% e del 44,4%), e le acquisizioni della cittadinanza italiana (2.614), risultate tuttavia in lieve calo rispetto all’anno precedente (2.921). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, in provincia di Perugia risiedono 69.459 residenti stranieri (il 75,6% del totale regionale), in calo dello 0,5% rispetto al 2019, mentre in quella di Terni 22.416 (-0,9%). In provincia di Perugia l’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti resta leggermente superiore alla media regionale, risultando pari al 10,8%. Romania, Albania e Marocco continuano a rappresentare le tre nazionalità più numerose in regione, rispettivamente con 24.847, 11.489 e 9.178 residenti, seguite da Ucraina (4.654) e Nord Macedonia (3.375). A livello continentale, il 61,0% dei residenti stranieri proviene dal continente europeo (tra cui il 34,2% da un paese Ue), circa un quinto dall’Africa (20,4%) e poco più di un decimo dall’Asia (10,3%). Sul versante dei permessi di soggiorno, a fine 2020 i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in regione ammontavano a 55.323 unità, circa 5.000 in meno rispetto all’anno precedente. Il calo ha interessato sia i titolari di un permesso di lungo periodo (-1.034, i quali rappresentano il 65,4% del totale), sia, in misura più ampia, i titolari di un permesso a termine (-4.059), tuttavia, se per i primi il calo è attribuibile in molti casi alle acquisizioni di cittadinanza italiana, di cui il permesso di lungo periodo costituisce sovente l’anticamera, per i secondi è plausibile che il calo sia dovuto almeno in parte all’impossibilità di rinnovo del permesso di soggiorno (con una conseguente caduta nell’irregolarità), a causa delle aumentate difficoltà imposte dalla pandemia sul piano lavorativo e reddituale, nonché in termini di isolamento sociale.

Tra titolari di un permesso a termine risultano in diminuzione tutte le principali categorie di permesso: i soggiornanti per motivi di lavoro (-1.407, i quali rappresentano un quinto del totale: 20,9%), per motivi di famiglia (-1.353; 60,9%), così come quelli per studio (-213; 5,0%) e per protezione internazionale ed ex umanitaria (-871; 10,4%). A incidere sul calo dei soggiornanti a termine è stata anche la contrazione dei nuovi ingressi nell’anno, dovuta, anche in questo caso, alle misure di limitazione agli spostamenti internazionali per far fronte alla diffusione dei contagi. I permessi rilasciati per la prima volta nel 2020, infatti, sono diminuiti complessivamente a 1.463 unità, risultando quasi dimezzati rispetto all’anno precedente (42,3%). La contrazione ha interessato soprattutto i permessi per motivi familiari (scesi a 745, -37,2%) e per lavoro (60, -65,3%) e in misura meno accentuata, ma altrettanto consistente se paragonata al trend degli anni precedenti, quelli per protezione internazionale ed ex umanitaria (191, -47,8%) e per studio (341, -49,1%). Diminuiscono anche i migranti ospitati nei centri di accoglienza regionali. A fine 2020 si contavano 1.289 presenze, l’1,6% del totale nazionale, in calo del 13,4% rispetto ad un anno prima. Di questi, la quota minoritaria, il 26,0%, è ospitata nella rete Sai – Sistema di accoglienza e integrazione (ex rete Siproimi), mentre la maggior parte, il 74,0%, si trova in un centro di accoglienza straordinaria. Nei primi sei mesi del 2020, il loro numero è diminuito ulteriormente, attestandosi a 1.239 unità.

Economia, lavoro, occupazione

La situazione pandemica ha colpito pesantemente l’economia umbra, incidendo su un sistema economico regionale già indebolito dalla precedente fase di crisi; i dati indicano un calo del PIL del 9,0% e una diminuzione dell’1,8% degli occupati, con importanti differenze tra i lavoratori a tempo indeterminato (tra cui si registra un incremento dell’1,7%) e i lavoratori con contratti a termine che non hanno potuto godere della protezione data dai vincoli sui licenziamenti (tra di loro il calo dell’occupazione è stato del 17,6%)1. I dati Rcfl-Istat mostrano una flessione dell’occupazione che è scesa da 363mila a 356mila unità, con una perdita di quasi 6.500 posti di lavoro, che ha colpito prevalentemente il settore dei servizi (-8.464; -3,3%), in particolare quelli commerciali, alberghieri e della ristorazione (-6,4%), per effetto delle restrizioni alla mobilità indotte dal lockdown e il conseguente calo dei consumi e del turismo, e l’agricoltura (-2.446; -15,5%) che ha registrato un calo in alcuni settori produttivi e nelle attività secondarie come quelle agrituristiche. Viceversa, l’industria, e in particolare il settore edile, hanno tenuto maggiormente, registrando un recupero più rapido delle perdite di fatturato della prima parte dell’anno, nello specifico a fine 2020 l’industria in senso stretto ha assorbito 2.965 posti di lavoro in più (+4,3%) e l’edilizia 1.498 (+7,1%). All’interno di questo contesto, la popolazione straniera mostra un calo un po’ più consistente del numero di occupati (quasi 1.800 posti di lavoro; -3,9%), prevalentemente a carico della componente femminile (tra le donne il calo è del 7,7%). Analizzando l’occupazione per settore si nota una perdita di lavoro nel settore agricolo (dove l’occupazione straniera cala del 13,3%, ma comunque meno di quella italiana -16,2%) e nei servizi (-8,4%), di cui buona parte sono posizioni perse nel lavoro domestico (-5,2%). Di contro il buon andamento del comparto edile e dell’industria in senso stretto hanno prospettato opportunità occupazionali anche per la popolazione straniera, determinando un incremento del 16,8% degli occupati nelle costruzioni e un incremento del 6,5% nell’industria in senso stretto. Il numero di disoccupati stranieri è calato dell’8,4% e di conseguenza anche il tasso di disoccupazione è passato dal 18,2% del 2019 al 17,5% del 2020, dato che si spiega anche in ragione del numero più alto di inattivi (ossia di persone che non si dichiarano interessate a lavorare o a cercare un impiego) rispetto all’anno precedente. Rimane comunque elevato il divario con la popolazione italiana dove il tasso di disoccupazione (6,7%) è quasi un terzo di quella straniera. L’inserimento in professioni meno qualificate e generalmente meno appetibili per gli italiani, non subisce modifiche sostanziali: il 64,6% degli stranieri svolge un lavoro manuale, di cui il 35,3% non qualificato (rispetto al 7,5% degli italiani), mentre solo il 5,6% riesce a collocarsi in professioni tecniche, intellettuali o dirigenziali (rispetto al 39,2% degli italiani). Questa segmentazione del mercato del lavoro, nota e sostanzialmente immutata negli anni, si ripercuote nelle differenze di retribuzione: in media 1.350 euro mensili tra i lavoratori italiani e 970 tra gli stranieri. Comporta, non da ultimo, un depauperamento di competenze tecnicoprofessionali che non va solo a scapito degli immigrati, ma dell’intera società, il fatto che ben il 50,5% dei lavoratori stranieri è sovraistruito, cioè svolge una mansione non congrua rispetto al titolo di studio. Le imprese immigrate sono 9.059 secondo i dati Infocamere/G.Tagliacarne, in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente, mostrando un maggior dinamismo rispetto alle imprese italiane (-0,5% nello stesso periodo). I dati relativi alle sole imprese individuali indicano un inserimento prevalente nei servizi (55,5%), in particolare nel comparto del commercio (35,2%), e nell’industria (35,1%), soprattutto nell’edilizia (27,9).

Scuola

Nell’anno scolastico 2019/2020 gli studenti stranieri sono 16.577, senza variazioni degne di nota rispetto all’anno precedente ed incidono per il 13,9% sull’intera popolazione scolastica. Nella maggior parte dei casi (70,4%) sono giovani nati in Italia, soprattutto negli ordini di scuola inferiore, dove la quota delle seconde generazioni è ancora più alta (86,2% nella scuola dell’infanzia; 80,9% nella scuola primaria) rispetto a quando accade nella secondaria di I e di II grado (rispettivamente 70,0% e 48,9%). La scelta del percorso di studi condiziona ancora il destino di questi ragazzi se si considera che il 32,0% degli iscritti alle secondarie di secondo grado opta per una scuola professionale (16,7% tra gli italiani), il 32,1% per un tecnico (27,4% tra gli italiani) e il 35,9% per un liceo (55,9% tra gli italiani).




Sisma –  Camerino, evento nazionale a cinque anni dal terremoto. Anci ha presentato il video-reportage sui comuni colpiti

Sisma –  Camerino, evento nazionale a cinque anni dal terremoto. Anci ha presentato il video-reportage sui comuni colpiti

Il presidente Anci Umbria, Michele Toniaccini:  “L’area del cratere, simbolo di un’Italia che rinasce”

Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno:  “Abbiamo il dovere di ricordare questo evento che ha segnato profondamente le nostre vite e l’anniversario è  anche l’occasione di fare un bilancio”

La presidente Tesei: “Colmare il gap infrastrutturale delle nostre regioni”

 

Un bilancio a cinque anni dal sisma che ha colpito i comuni del Centro Italia, le esperienze dei sindaci, l’impegno delle comunità locali e delle aziende nella fase della ricostruzione, ma anche le prospettive future per la ripresa. Questi i temi al centro dell’appuntamento nazionale “Il sisma 2016 del Centro Italia, cinque anni dopo”, che si è tenuto a Camerino, oggi, martedì 26 ottobre presso l’Aula Magna dell’Università.

L’evento, organizzato dalle Anci regionali di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, in collaborazione con Anci nazionale, è stato un importante momento di confronto con gli attori istituzionali e i soggetti del territorio sulla ripresa e la ripartenza dei comuni interessati dal terremoto.

Nella prima sessione dei lavori, ha preso parte, in videocollegamento, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, per la quale “l’obiettivo comune è quello di velocizzare la ricostruzione e in tal senso ci siamo adoperati sin dal nostro insediamento. Ad oggi abbiamo ottenuto già buoni risultati, ma continuiamo ad avere costanti interlocuzioni con il Governo centrale per accelerare quanto più possibile. Una spinta forte in tal senso avviene da parte delle Regioni interessate dal sisma, insieme al Commissario straordinario per la ricostruzione, Legnini. Mi auguro, e sono certa sarà così, che nel 2022 vedremo molti cantieri anche in merito alla ricostruzione pubblica.

Con i Presidenti delle Regioni del Centro Italia ci stiamo adoperando, anche sui tavoli nazionali, affinché si possa colmare quel gap infrastrutturale che da sempre caratterizza le nostre regioni, puntando non solo sui collegamenti verticali, ma anche su quelli orizzontali, così da poter mettere in connessione le zone appenniniche e raggiungere l’obiettivo, accanto alla ricostruzione materiale, anche della ricostruzione sociale delle comunità”.

“L’area del cratere – ha sostenuto il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è simbolo di un’Italia che rinasce, un’Italia che si rialza, che torna a essere competitiva. Purtroppo, l’inizio della nuova gestione commissariale, che fin da subito ha dimostrato grandi capacità e risultati, è coinciso con il lockdown, dando luogo a una emergenza nell’emergenza, creando ulteriori difficoltà, rallentamenti, ma non c’è mai stato un blocco totale. Questa giornata speciale, che vorrei dedicare alle vittime del terremoto, sancisce una linea di demarcazione ben precisa fra un prima e un dopo. Solo un anno fa, la ricostruzione era definita la grande incompiuta: oggi, i lavori stanno procedendo speditamente e per questo ringrazio il commissario straordinario, avvocato Giovanni Legnini, i Sindaci delle zone terremotate, Anci che ha guidato questa grande macchina, che non ha mai arretrato nella interlocuzione con il Governo, che ha tenuto uniti, con le sue diramazioni regionali, tutta l’area del cratere, e per questo ringrazio il presidente Decaro, il coordinatore della cabina di regia per il sisma, nonché componente della Cabina di regia per il rilancio turistico, culturale ed economico di questa vasta area del Centro Italia, il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, le Regioni, a partire dalla Regione Umbria, la Protezione civile, e la vera forza di questa ricostruzione: i cittadini. Loro sono i veri protagonisti di questi lunghi 5 anni. Cittadini e imprenditori che hanno creduto fino in fondo a un nuovo inizio; che non hanno abbandonato i loro territori di origine; che hanno permesso a questi straordinari borghi, a questi luoghi unici che sono poi l’essenza della nostra Italia, ne costituiscono l’identità più vera, di non scomparire, di continuare a vivere, nonostante il dramma di aver perso una casa, un familiare, di aver smarrito i propri punti di riferimento, i ricordi di una vita. Lo hanno fatto con pazienza, tenacia e resilienza. La stessa resilienza cui la pandemia ci ha richiamati tutti.

Da queste popolazioni abbiamo imparato, ancor prima che l’emergenza sanitaria ce lo imponesse, la forza di non mollare, di reagire, di ricostruire. E dinanzi alle fragilità, c’è stata ricordata la grande lezione di prenderci cura dell’altro, delle persone, del nostro territorio. Abbiamo compreso nei gesti e nelle parole di chi aveva perso tutto cos’è la dignità.

In un anno non abbiamo certamente risolto tutti i problemi, molto ancora c’è da fare. Ma il metodo che è stato adottato, quello della fase di ascolto e il successivo di tradurre questo difficile esercizio in richieste al Governo che sono poi state accolte, è senza dubbio vincente e replicabile.

La ricostruzione, quella impressa in questo ultimo anno, è, infatti, un modello da estendere a tutto il Paese. Il Pnrr, la nuova grande sfida che stiamo per affrontare, è espressione di questo rinnovato modo di progettare le nostre comunità e i Comuni devono avere voce in capitolo, devono farne parte a tutti gli effetti, non come spettatori, ma come parte attiva, dobbiamo essere, vogliamo essere protagonisti del cambiamento, in quanto profondi conoscitori dei nostri territori, custodi delle loro bellezze”.

Per il coordinatore della cabina di regia e sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, “abbiamo il dovere di ricordare questo evento che ha segnato profondamente le nostre vite e l’anniversario è  anche l’occasione di fare un bilancio, considerato il grande lavoro che tutte le Istituzioni e tutti gli Enti sovraordinati hanno svolto in questi anni, lavorando fianco fianco: Governo,  Protezione Civile, struttura Commissariale, Regioni, Anci e Comuni, con i Sindaci in prima linea. 

Un ingente lavoro che non si è fermato nemmeno durante la grave crisi pandemica. 

Le importanti risorse del PNRR aiuteranno significativamente la ripresa definitiva di questi territori, insieme ai molteplici progetti ormai concreti e visibili con la presenza dei cantieri. Non ci fermiamo e andiamo avanti nel grande progetto di ricostruire il Centro Italia, il più grande cantiere d’Europa”.

Per la coordinatrice della Consulta Ricostruzione di Anci Umbria, Caterina Lucangeli, presente anche lei all’evento, si tratta di “un evento dalla straordinaria portata e potenza che mette insieme i diversi soggetti coinvolti nella ricostruzione, per un confronto da cui sono scaturite nuove proposte per dare ulteriore impulso alla ricostruzione, a partire da un maggiore snellimento burocratico, passando per una migliore facilitazione dell’intervento dei tecnici. Il Recovery Found è un’occasione irripetibile per il rilancio di queste aree, colpite due volte, dal sisma e dalla pandemia”.

 




È disponibile il 30° quaderno operativo Anci sul lavoro agile negli Enti Locali

Il Quaderno operativo “L’accordo individuale per il lavoro agile negli enti locali”.

Il manuale traccia il quadro normativo di riferimento e le norme adottate per il rientro in presenza nella pubblica amministrazione e prevede una sezione ad hoc dedicata alla modulistica con esempi tipo di domanda di attivazione del lavoro agile e di accordo individuale con le indicazioni necessarie per lo svolgimento della prestazione lavorativa.

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Anche l’Umbria, con 8 comuni, partecipa al progetto nazionale “P.I.C.C.O.L.I.” per il finanziamento di piani di intervento partecipati

Stanziati, a livello nazionale, 42 milioni di euro

Acquasparta, Baschi, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Lisciano Niccone, Montecchio, Montone, Tuoro sul Trasimeno: sono questi gli 8 comuni umbri che fanno parte del progetto “P.I.C.C.O.L.I. – Piani di intervento per le competenze e l’innovazione locale”, iniziativa realizzata nell’ambito del Pon Governance e capacità istituzionale 2014-2020.

Il dipartimento della funzione pubblica ha assegnato ad Anci la competenza nazionale per la progettazione partecipata.

Cinque gli ambiti di intervento ammissibili e 42 milioni di euro i finanziamenti complessivamente stanziati: smart working, contabilità, gestione del personale e dei tributi, appalti, semplificazione e gestione associata dei servizi locali.

“Come Anci Umbria – commenta il coordinatore dei Piccoli Comuni Anci Umbria, Federico Gori – abbiamo più volte sollecitato, sul piano nazionale, la necessità che i piccoli comuni ricevano l’attenzione che meritano, non solo perché rappresentano la fetta più consistente del nostro paese, ma anche perché sono espressione di eccellenze, di produzioni di qualità, di tradizioni e di grande appeal turistico. In questi anni, abbiamo subìto la contrazione della spesa per investimenti sul capitale umano, ricevuto pochi finanziamenti, stiamo assistendo a un pericoloso spopolamento dei nostri territori e a un impoverimento di servizi essenziali. Ciò che, invece, non è arretrato è il turismo: questi sono territori che hanno una grande attrattività e su questo occorre proseguire con progetti mirati che diano a queste aree la possibilità di esprimere al massimo le loro potenzialità.

È una battaglia storica che stiamo portando avanti e che, con questo progetto, si gettano le basi per un primo, importante cambiamento nel modo di considerare i piccoli, per dimensioni, ma non certo per importanza, comuni”.




Sisma – A Camerino il 26 ottobre evento nazionale a cinque anni dal terremoto. Anci presenta il video-reportage sui comuni colpiti

Un bilancio a cinque anni dal sisma che ha colpito i comuni del Centro Italia, le esperienze dei sindaci, l’impegno delle comunità locali e delle aziende nella fase della ricostruzione, ma anche le prospettive future per la ripresa. Questi i temi al centro dell’appuntamento nazionale “Il sisma 2016 del Centro Italia, cinque anni dopo” in programma il 26 ottobre a Camerino alle ore 9:00 presso l’Aula Magna dell’Università.

L’evento, organizzato dalle Anci regionali di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, in collaborazione con Anci nazionale, sarà un importante momento di confronto con gli attori istituzionali e i soggetti del territorio sulla ripresa e la ripartenza dei comuni interessati dal terremoto. Si tracceranno anche le linee di intervento e un bilancio di questi cinque anni con il dialogo tra il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, il commissario per la ricostruzione del Sisma Centro Italia 2016, Giovanni Legnini e il capo Dipartimento per la Protezione civile Fabrizio Curcio.

Ad introdurre i lavori, saranno, tra gli altri: la sindaca di Ancona, presidente di Anci Marche e coordinatrice della Anci regionali coinvolte nel sisma Centro-Italia 2016, Valeria Mancinelli, il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia e il rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari. Nel corso dell’evento sarà proiettato il video reportage realizzato dall’Anci sulle quattro regioni colpite dal sisma con le voci e le testimonianze degli attori locali e verrà presentata anche una pubblicazione, realizzata sempre da Anci, con il bilancio di cinque anni di interventi a livello operativo e legislativo, sia nazionale che regionale. 

L’appuntamento proseguirà con due sessioni tematiche dedicate alla filiera per la ripresa dei territori e alle esperienze dei sindaci con il confronto tra i presidenti delle regioni interessate e i primi cittadini, tra cui: Francesco Acquaroli (Regione Marche), Nicola Zingaretti (Regione Lazio), Marco Marsilio (Regione Abruzzo), Donatella Tesei (Regione Umbria), Gianguido D’Alberto (sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo), Riccardo Varone (sindaco di Monterotondo e presidente Anci Lazio), Michele Toniaccini (sindaco di Deruta e presidente Anci Umbria), Nicola Alemanno (sindaco di Norcia), Gian Luigi Spiganti Maurizi (sindaco di Visso), Manuele Tiberii (sindaco di Colledara), Cristina Di Pietro (sindaca di Civitella del Tronto) e Giorgio Cortellesi (sindaco di Amatrice).

 

NOTA PER LE REDAZIONI

I giornalisti interessati a partecipare potranno accreditarsi entro lunedì 25 ottobre alle ore 16:00 inviando una mail all’indirizzo di posta: stampa@anci.it con l’indicazione di nome, cognome e testata di appartenenza.

 

MATERIALI

  1. Il dossier e il video integrale saranno disponibili, a richiesta, dalla mattinata di lunedì 25 ottobre con embargo a inizio convegno.
  2. Tutti i materiali (dossier, video, foto) saranno disponibili nella mattina del 26 ottobre sul sito dell’Anci (www.anci.it).

 

Consulta il programma

 

Roma, 19 ottobre 2021




Rientro in presenza per i lavoratori della PA. La nota di lettura Anci – Nota di lettura

Pubblichiamo la nota di lettura Anci relativa al “Decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione sulle modalità per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni” (scarica le slide).  Il Governo ha ritenuto di superare le misure di limitazione delle presenze del personale delle pubbliche amministrazioni sul luogo di lavoro (smart-working emergenziale) e a tal fine è stato adottato, il 24 settembre 2021, un DPCM con il quale si è stabilito che, a decorrere dal 15 ottobre 2021, la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni sarà quella in presenza.
Per garantire una corretta e omogena attuazione delle disposizioni previste sono state messe in campo una serie di azioni: un help desk Amica digitale, ovvero un servizio di assistenza alle pubbliche amministrazioni sulle novità in vigore dal 15 ottobre. Tramite FormezPA saranno disponibili due canali di comunicazione: una linea telefonica dedicata attiva dal 13 ottobre (numero verde 800 254 009) e una mail ad hoc lavoropubblico@governo.it. Il Dipartimento della Funzione pubblica ha previsto anche la predisposizione di FAQ che saranno pubblicate sul sito Linea Amica Digitale.

NOTA DI LETTURA RIENTRO PA IN PRESENZA




Anci Umbria ha partecipato, questa mattina alla sala dei Notari, agli eventi per I 125 anni dalla istituzione della Camera del Lavoro di Perugia Il presidente: “Il sindacato, un patrimonio della comunità. Grave condanna per i fatti di sabato”.

Ha partecipato anche il presidente di Anci Umbria all’iniziativa per i 125 anni dalla istituzione della Camera del Lavoro di Perugia, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori.

Per il presidente “il sindacato rappresenta un patrimonio della comunità, è un pezzo importante non solo del nostro mondo economico e produttivo, ma anche della nostra storia e cultura”. Durante la mattinata, più volte, si è fatto riferimento a quanto accaduto sabato scorso durante la manifestazione ‘No green pass’, e in proposito, il presidente esprime “solidarietà alla Cgi e dura condanna per quei gravi fatti che hanno visto un attacco alla casa dei lavoratori, alle forze dell’ordine e, più in generale, alla nostra democrazia. Senza dimenticare il personale medico-sanitario che in questi quasi due anni di pandemia è andato ben oltre il proprio dovere.

Ogni manifestazione è lecita se non sfocia in aggressività e atti di violenza. Il senso civico e quello democratico non devono mai venire meno”. Il presidente ricorda che “proprio ieri è stata celebrata la Marcia della Pace con il claim I care: prendiamoci cura di tutti noi. Il presidente Mattarella, nella lettera inviata ai promotori della Marcia, ha definito la Perugia-Assisi un segno di speranza.  E ha parlato di risorsa preziosa. Vorrei associarmi a queste parole, ai valori che la Marcia porta con sé e che Aldo Capitini intendeva affermare e tramandare 60 anni fa, quando la ideò. Dobbiamo tutti aspirare alla pace e non alla violenza. Quella pace che, come ha dichiarato il presidente, è un dovere.

Vorrei concludere con un auspicio: l’Italia si appresta a mettere in atto la più grande rivoluzione della sua storia più recente, attraverso un documento strategico, il PNRR, che contiene progetti, investimenti e una nuova visione delle nostre comunità. 

Fra le azioni, c’è una rinnovata sicurezza ambientale, cui, mi auguro si possa affiancare anche una vera sicurezza nel mondo del lavoro, perché si spezzi l’infausta catena delle morti sul lavoro. Anche una sola vittima è una sconfitta di tutto il nostro sistema.

Dobbiamo essere sempre più uniti contro ogni forma di violenza perché il futuro dipende da ognuno di noi.

La democrazia è lo strumento migliore per il benessere e il progresso civile della società; il confronto sereno, l’opportunità di crescita”.




Istituzione Struttura Tecnica ANCI gestione Accordo Quadro ANCI-CONAI 2020-2024

È stata istituita presso la sede di ANCI, la Struttura Tecnica per la gestione dell’Accordo di Programma Quadro ANCI-CONAI 2020-2024.

 

Trattasi di una importante novità del nuovo Accordo e avrà il ruolo di fornire assistenza agli Enti Locali per l‘attuazione delle finalità dell’Accordo Quadro, con particolare riferimento alle seguenti attività:

 

  • Informazione ed assistenza ai Comuni/Enti di Governo per la redazione di progetti per la partecipazione ai diversi strumenti di sostegno previsti dall’Accordo;
  • supporto, su richiesta degli Enti Locali o delle Autorità di Governo, quale organo consultivo per l’efficace gestione degli imballaggi;
  • analisi delle soluzioni tecniche adottate nei territori e individuazione delle best practice ottimali dei sistemi raccolta per ottimizzazione qualità e quantità imballaggi raccolti ed avviati a recupero;
  • analisi del fabbisogno formativo degli operatori degli Enti locali e proposta di conseguenti iniziative finalizzate ad assicurare adeguata informazione nei confronti dei vari attori della filiera della raccolta degli imballaggi e del recupero, ai fini dell’efficace attuazione dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI.

 

La Struttura Tecnica ha sede operativa presso l’ANCI, Via dei Prefetti 46 – Roma

 

Di seguito i contatti operativi della Struttura, con ricevimento nella giornata del mercoledì, previo appuntamento, dalle ore 9.30 alle ore 17.30.

 

 

Telefono: 06/68009 -356; mail: strutturatecnica@anci.it

 




Informativa TARSU 2021 nelle scuole

Si informa che è stata approvata con delibera di attuazione nella seduta di Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali del 28 settembre il riparto tra i Comuni dell’annualità 2021 del contributo del Ministero dell’Istruzione, per la TARSU nelle scuole. Ai fini del riparto ai 4.090 Comuni, che hanno raggiunto nel 2019 una percentuale di raccolta differenziata pari almeno al 65%, viene riconosciuta una percentuale aggiuntiva del 11%.

Il Ministero dell’Istruzione procederà ad assegnare le risorse DIRETTAMENTE ai Comuni entro la fine dell’anno. Inoltre, Anci nazionale invierà la tabella degli importi assegnati, appena resi disponibili dal Ministero.

Si tratta del contributo annuo pari a 38,734 milioni di euro corrisposto dal MI direttamente ai Comuni per il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle istituzioni scolastiche statali.  Ai fini del riparto del contributo annuale, previsto dall’Accordo di Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali del 2008, si tiene conto del rispetto delle disposizioni relative alla raccolta differenziata riconoscendo una percentuale aggiuntiva ai Comuni che raggiungono la percentuale di raccolta prevista dal Ministero dell’Ambiente (dati ISPRA). Una quota viene ripartita tra tutti i Comuni in base al numero degli alunni e una quota solo ai Comuni che hanno raggiunto la percentuale di raccolta differenziata.

In sede politica di Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali, ANCI ha ribadito la necessità di un adeguamento delle risorse, che sono quelle risalenti ad un accordo di Conferenza Stato-città risalente al 2001 e mai incrementato. È stato inoltre espresso apprezzamento per la disponibilità manifestata in sede tecnica da parte del Ministero dell’Economia per un incremento delle risorse che ANCI sta quantificando per  arrivare  ad  una  proposta puntuale  da  presentare nella prossima legge di Bilancio, che ha trovato la condivisione  anche da parte degli altri ministeri.

 




Sistema creditizio e chiusura sportelli bancari: Anci Umbria e Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria si confrontano con Banca d’Italia per valutare, insieme, possibili soluzioni volte a scongiurare il depauperamento di interi territori, soprattutto nelle aree interne

La digitalizzazione del sistema bancario, la tecnologia e le scelte economiche ed imprenditoriali del sistema creditizio, pur legittime da un punto di vista legislativo, ma forse non sociale ed etico, non possono contribuire a far morire i nostri territori, a causa della mancanza di servizi essenziali: così Anci Umbria e il Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria hanno introdotto, nel corso di un confronto on line con i vertici di Banca d’Italia, la questione della chiusura di filiali bancarie, soprattutto nelle aree interne, già messe a dura prova da anni difficili sotto tutti i punti di vista.

Anci Umbria e il Coordinamento hanno tracciato una panoramica completa sulla situazione attuale, scandita, in molti comuni, dall’assenza di sportelli bancari o prossimi alla chiusura, di assenza di fibra ottica, in alcuni casi, di trasporto pubblico, in un contesto caratterizzato da sempre meno nascite e da una popolazione prevalentemente anziana. Dall’altro, le attività artigianali, economiche, imprenditoriali presenti, e persino i turisti necessitano di questi servizi, il territorio ne ha bisogno perché possa continuare a essere attrattivo e competitivo.

Le due associazioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato da molti Sindaci umbri, cui si è aggiunto quello di cittadini e imprenditori.

Per Anci Umbria e per il Coordinamento non c’è dubbio che si tratti di scelte da parte di soggetti imprenditoriali privati, ma sono scelte irrispettose verso i Sindaci e verso i cittadini.

E’ stato, inoltre, annunciato che queste problematiche saranno tema anche del prossimo Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, in programma a ottobre. In Italia, a fronte di circa 8mila comuni, 6mila circa sono di piccole dimensioni, ma tutti fortemente caratteristici del nostro Paese Italia ed elemento attrattivo per il turismo nazionale e, non meno, per quello imprenditoriale.

La questione, insieme a quella di Poste Italiane e dei Medici di Medicina Generale, è stata già sottoposta all’attenzione dei parlamentari umbri, auspicando che si possa trovare una soluzione che vada incontro a tutte le esigenze e che non leda ulteriormente la dignità e i diritti di tutti i cittadini.

Banca d’Italia si è detta interessata al confronto e disponibile al dialogo; ha quindi evidenziato come occorra trovare un punto di equilibrio fra la digitalizzazione del sistema creditizio e la necessità di assicurare servizi essenziali alla popolazione, proprio in considerazione del fatto che le banche sono un soggetto imprenditoriale privato.

L’incontro si è concluso con la proposta di convocare un successivo momento di confronto con le associazioni di categoria e di fare una mappatura precisa della carenza di sportelli bancari sul territorio, fermo restando che anche un solo comune sprovvisto di servizi rappresenta una sconfitta per tutto il Paese.

 

 

22 settembre 2021




PROMEMORIA PERCORSO LEADERSHIP – EDIZIONE PERUGIA – APERTE LE ISCRIZIONI

Disponibili gli ultimi posti per iscriversi al laboratorio sulla leadership – edizione di Perugia.
Di seguito tutte le informazioni sul percorso: 

ANCI Umbria, nell’ambito del progetto FAMI 2014-2020 PROG – 2430 LIFE: Lavoro, Integrazione, Formazione, Empowerment, di cui è capofila la Regione Umbria, prosegue il ciclo di incontri formativi con l’attivazione, anche a Perugia, del percorso innovativo sul tema della leadership.
Il percorso è rivolto a tutti/e operatori/trici dei servizi territoriali (pubblici e privati) per l’immigrazione umbri (SAI, CAS, sportelli immigrazione, CPI, ecc). 
 
L’obiettivo del percorso LEADERSHIP LAB è di creare uno spazio sicuro in cui le/i partecipanti possano esplorare il tema della leadership attraverso vari strumenti e rafforzare le loro competenze e consapevolezza su questo tema, al fine di facilitare al meglio l’interazione e la relazione con la popolazione migrante e la loro integrazione sociale.
Il percorso previsto è assolutamente inedito nell’ambito del contesto di riferimento del progetto e rappresenta una grande opportunità per gli operatori di immergersi in una formazione esperienziale e di grande utilità per il loro lavoro.
 

N.B. Il percorso si svolgerà in presenza in spazi sicuri e ampi che garantiscono la distanza fisica ed è riservato ad un numero limitato di persone.

Per poter partecipare è necessario essere muniti di green pass. 
 
Temi che saranno trattati:
–          Ruoli e funzioni nella professione di operatori
–          Sé personale vs sé professionale e leadership
–          Leadership e relazione con il beneficiario/a
–          Stereotipi, pregiudizi, dinamiche di potere, rango e privilegi
–          Gestione delle conversazioni difficili
–          Stati alterati e primo soccorso
–          Esercitazioni pratiche e lavori di gruppo sui temi previsti
 
Luogo si svolgimento: SPAZIO CULT Via Goldoni, 8 Perugia – entrata fianco UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA 

Date e orari:
28, 29 settembre dalle 15:00 alle 19:00
6, 13, 20, 27 ottobre dalle 15:00 alle 19:00
3, 10, 17, 24 novembre dalle 15:00 alle 19:00
 
PER PARTECIPARE
Come partecipare? E’ richiesta l’iscrizione obbligatoria mediante la compilazione, entro venerdì 24 settembre p.v., del modulo al seguente link:  http://bit.ly/leadership_lab
La partecipazione al corso è aperta a un numero limitato di persone, nel rispetto delle misure di contrasto alla pandemia COVID -19. Chiediamo quindi di registrarsi solo se REALMENTE intenzionati a partecipare o di comunicare eventuali cambiamenti in tempo utile. Gli incontri previsti fanno parte di un unico percorso formativo. L’iscrizione, quindi, vale per tutte le date in programma. Agli iscritti al percorso sarà inviata comunicazione di conferma dell’iscrizione e dettagli ulteriori sul programma. L’obiettivo è di costituire un gruppo di partecipanti con la presenza bilanciata di operatori italiani e stranieri.
 
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Gli incontri saranno realizzati in presenza come sopra riportato.
Programma in allegato

PROGRAMMA IN VERSIONE PDF