DECRETO MINISTERO TRASPORTI del 4 GENNAIO 2021 – RISTORI TRASPORTO SCOLASTICO

Consulta il Decreto pubblicato in GU il 4 gennaio 2021

COMUNICAZIONE DEGLI IMPORTI AL MIT

Qui il decreto MIT relativo al riparto del contributo pari a 20 mln (art, 229 c. 2 bis Dl Rilancio) destinato direttamente ai Comuni e finalizzato a ristorare le imprese esercenti il servizio di trasporto scolastico per le perdite dovute all’emergenza Covid-19 nell’anno scolastico 2019/2020.

 I Comuni  interessati al contributo   devono raccogliere i dati presso ciascuna impresa esercente i servizi di trasporto sul proprio territorio e  inviare entro il 3 febbraio 2021 all’indirizzo: dg.ts@pec.mit.gov.it apposita richiesta di finanziamento, compilando il modulo posto in calce al decreto, con firma digitale del legale rappresentante dell’ente o di un suo delegato e la Tabella excel allegata (riepilogo contributi).

Le risorse sono assegnate dal MIT a ciascun comune e quest’ultimo provvede all’erogazione entro il limite di 200 mila euro del contributo alle singole imprese istanti, esercenti servizi di trasporto scolastico in forza di uno o più contratti conclusi con l’ente locale. 

Per ciascuna impresa il contributo corrisponde alla differenza, ove positiva, tra l’importo del corrispettivo per i servizi di trasporto scolastico previsto da ciascun contratto per l’anno scolastico 2019/2020 e quanto corrisposto dal comune all’impresa, a seguito delle minori prestazioni del servizio erogate in ragione dell’emergenza epidemiologica.

Qualora le risorse del Mit  disponibili siano inferiori alla somma dei contributi ammissibili comunicati dai comuni, le risorse trasferite a ciascun ente interessato sono ridotte proporzionalmente e, pertanto, proporzionalmente sono ridotti i contributi erogati a ciascuna impresa.

Entro i successivi 20 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande, sentita l’ANCI saranno individuati con  decreto direttoriale MIT i Comuni beneficiari e gli importi spettanti, di cui daremo pronta comunicazione.

 




Trasporto scolastico/ Anci Umbria risponde a CNA UMBRIA e ribadisce l’impossibilità a intervenire direttamente

Non ci sono le condizioni giuridiche, nè finanziarie. Servono soluzioni percorribili, non slogan.

“Stupiscono – afferma il presidente facente funzione di Anci Umbria, Michele Toniaccini – le affermazioni di Cna sotto diversi punti di vista. A partire dal fatto che a fronte della mera richiesta di Cna, espressa nel corso di un incontro fra l’organizzazione degli artigiani e l’Ufficio di Presidenza di Anci Umbria, di dare indicazioni ai Comuni di procedere con i Ristori, la nostra associazione si è fatta carico di intervenire nella sostanza dei fatti, per trovare una soluzione percorribile, vera, concreta e attuabile, a favore delle imprese del trasporto. Per Anci Umbria sarebbe stato molto più semplice accogliere le richieste di Cna Umbria volte solo a sollecitare i Comuni nel procedere con i ristori, sapendo, come peraltro è stato fatto presente in sede di videoconferenza, che dal punto di vista giuridico non è una strada fattibile. I Comuni, come GIA’ da sentenza della Corte dei Conti, NON possono fare i ristori. Non ci sono le condizioni giuridico-legislative.

Anci Umbria ha a cuore le ragioni delle società di trasporto, le cui sorti si possono risolvere solo con le dovute misure che non sono in capo ai Comuni. Nonostante ciò, proprio perché non vogliamo lasciare sole le imprese del settore, e lo abbiamo ribadito più volte, ci siamo presi l’impegno, serio, di creare le condizioni, e questo è il ruolo di Anci Umbria, per risolvere, in modo condiviso, le problematiche. Il percorso non lo abbiamo certo cominciato solo qualche giorno fa, ma da mesi. E le diverse lettere scritte ad Anci e alla Regione dell’Umbria non rappresentano, di certo, la volontà a chiudere le porte.

Anci Umbria, invece, sta cercando di creare una sinergia con Anci nazionale (cui abbiamo scritto lo scorso 14 dicembre, ma già nei mesi scorsi avevamo fatto presente la questione) e con la Regione dell’Umbria (cui abbiamo chiesto, lo scorso 16 dicembre, un intervento in merito), perchè si trovi modo di dare corso alle richieste delle imprese del settore, con uno spirito collaborativo fra Istituzioni e con le imprese.

Anci Umbria ritiene anche che una contrapposizione così netta fra le parti non giovi ad alcuno, tanto che già dalla riunione con Cna Umbria, si è fatto presente che si condividono le legittime richieste delle imprese del settore, ma che servono risorse che devono essere girate dal Governo centrale o regionale.

Altra questione. Le risorse che i Comuni avrebbero già avuto nei loro bilanci. A Cna Umbria si ricorda che i Comuni stanno fronteggiando una pandemia senza precedenti che ha portato a varare, dal governo centrale, misure straordinarie: fra queste, in ambito del trasporto scolastico, il contenimento ridotto del numero di passeggeri sui bus scolastici, che ha determinato un aumento dei costi per i Comuni, e la sanificazione dei mezzi che, diversi Comuni, si sono accollati come spesa.

Quanto alla partecipazione delle associazioni di categoria ai Tavoli istituzionali non spetta, certamente, ad Anci Umbria il compito di invitare i diversi soggetti coinvolti.

Ciò detto, Anci Umbria continuerà a interloquire con le altre Istituzioni nazionali e locali per trovare una giusta soluzione alle imprese del settore”.

19 dicembre 2020




Trasporto scolastico: Delibera sezione autonomie Corte dei Conti

La Delibera n. 25 della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti che risponde al parere inviato dall’ANCI in merito alla questione della copertura finanziaria dei costi del trasporto scolastico,

 

La notizia è presente sul sito web dell’Associazione al seguente link:

http://www.anci.it/trasporto-scolastico-dalla-sezione-autonomie-conferma-sulla-possibile-gratuita-del-servizio/

APRI LA DELIBERA




SERVIZIO SCUOLABUS: IL DECRETO LEGGE CI DÀ RAGIONE/ NOTA DEL PRESIDENTE DI ANCI UMBRIA, DE REBOTTI

“Un’altra battaglia vinta, non tanto dall’Anci, quanto dai cittadini”: è il commento del presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti, alla notizia della norma passata in Consiglio dei Ministri che riconoscendo il trasporto scolastico come servizio pubblico essenziale, “consente ai Comuni di garantire la gratuità del servizio, anche con risorse del proprio bilancio. Viene così ripristinato un diritto prima di tutto dei cittadini, oltre che tutelato anche il diritto di chi amministra piccoli Comuni, di agire nell’interesse della propria comunità, senza rischiare sanzioni da parte della magistratura contabile”. 

 

Perugia, 17 ottobre 2019




COMUNICATO STAMPA relativo al Trasporto Scolastico e alla mancata approvazione della norma “salva scuolabus”

TRASPORTO SCOLASTICO – GIACHI (ANCI): “MANCATA APPROVAZIONE NORMA ‘SALVA SCUOLABUS’ METTE I COMUNI IN FORTE DIFFICOLTÀ”

La presidente della commissione Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica di Anci e vicesindaca di Firenze sullo scenario che si delinea con riapertura scuole: “Ancora una volta non si fa il minimo sforzo per comprendere cosa sia concretamente il servizio pubblico offerto ai cittadini”

“La mancata approvazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta nell’art.5 del Decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà. Ancora una volta non si fa il minimo sforzo per comprendere che cosa sia concretamente il servizio pubblico offerto ai cittadini. E inoltre si interpreta in modo sbagliato la nozione di servizio pubblico confondendola con l’idea di un servizio a copertura pubblica integrale”. Lo sottolinea Cristina Giachi, presidente della commissione Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica dell’Anci e vicesindaca di Firenze, riferendosi alla norma che, approvata dal Cdm il 6 agosto con la formula ‘salvo intese’, avrebbe dovuto concretizzarsi in un testo finale per approdare in Gazzetta Ufficiale entro il 28 agosto, in tempo per la ripresa dell’anno scolastico.

Per la mancata approvazione, causa crisi di governo, si torna allo scenario delineato dalla Corte dei Conti del Piemonte, che aveva definito il trasporto con lo scuolabus servizio a domanda individuale e non di trasporto pubblico, coi costi che dovrebbero ricadere sugli utenti e non sulle casse comunali.

“Nessun servizio di trasporto pubblico è configurato in questo modo”, evidenzia Giachi. “Stabilire per legge che non possa essere prevista una tariffa come contributo per la copertura del costo di esercizio del servizio di scuolabus significa paralizzare il servizio comunale. E siccome in tutti i Comuni italiani tale servizio è organizzato prevedendo una tariffa a contribuzione e mai a copertura del servizio, la mancata approvazione del decreto rende inadempienti e perseguibili le amministrazioni comunali”. “Auspichiamo – conclude Giachi – che l’eventuale prossimo governo possa risolvere, al più presto, questa situazione di stallo”.

 

Roma, 28 agosto 2019 




TRASPORTO SCOLASTICO

 Approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri il decreto legge recante “Misure di straordinaria necessità ed urgenza nei settori dell’istruzione, dell’università, della ricerca e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica” che contiene la norma relativa al servizio di trasporto scolastico. 
IL lINK AL SITO DI ANCI NAZIONALE
Giachi: “Norma ‘salva scuolabus’ nel decreto scuola è risultato importante per i Comuni”