Il 3 e 4 aprile scorsi si è svolta ad Ancona una due giorni di incontri e seminari in occasione del fine mandato di Anci Marche alla guida del Coordinamento delle Anci regionali. Coordinamento importante per supportare i sindaci nelle molte problematiche che si trovano ad affrontare quotidianamente: la carenza di risorse economiche, la stabilizzazione del personale impegnato nella ricostruzione post sisma, le questioni relative al PNRR, il ruolo stesso delle Anci regionali nella filiera istituzionale con Anci Nazionale, l’accoglienza dei migranti. Tutti temi affrontati ad Ancona durante Conferenza dei Presidenti, Direttori e Segretari delle Anci regionali italiane.
La coordinatrice nazionale Valeria Mancinelli ha ricordato che “abbiamo vissuto e continuiamo ad osservare un’evoluzione del ruolo dell’Anci e dei sindaci come livello istituzionale sempre più decisivo per fungere da collante con i territori e che, proprio per questa responsabilità, meriterebbe una più pronta risposta dai vertici politici nazionali”. “Il radicamento sul territorio è una risorsa per la Repubblica – ha concluso. “La capacità dei sindaci di rimanere sempre aderenti alla realtà e la sintesi che Anci riesce a fare sui territori grazie alle diramazioni nazionali e poi tra loro nel coordinamento, pur in anni di instabilità politica nazionale hanno consentito di tenere ferma l’attenzione sui temi principali”.
L’evento è stato l’occasione per Anci, Anci Umbria e le altre Anci regionali, per ringraziare Anci Marche per il lavoro svolto con impegno ed efficacia in questi anni resi complessi dalla crisi pandemica, il conflitto in Ucraina e le crisi economiche che ne sono derivate.
Il presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco, intervenuto in collegamento, ha ricordato alcune dei risultati raggiunti in questi anni grazie all’unità dei sindaci a partire dalla richiesta di attenzione ai Comuni che nel cortile di Palazzo Chigi, proprio dalla coordinatrice delle Anci regionali, fu indirizzata all’allora Governo. “Eppure – ha ricordato Bianco – continuiamo a sentire un clima di freddezza quasi ostile nei confronti dei sindaci e dell’Anci che si esplicita in alcuni dossier aperti come quello relativo al numero dei mandati per i sindaci eletti direttamente, unico paese in Europa insieme al Portogallo a prevederlo, l’incandidabilità al Parlamento dei sindaci in carica, la necessità di rinnovare il TU degli Enti Locali ormai vecchio di oltre 20 anni e poi le norme che riguardano l’abuso d’ufficio e la responsabilità contabile”.
La due giorni ha restituito volontà e impegno di tutti per l’unità, che è l’unica via per far sentire la voce dei Comuni.