Nomine in Anci Umbria: l’Ufficio di Presidenza dà il via libera ai nuovi coordinatori delle consulte.

Il presidente Toniaccini: “La squadra è al completo, ora si lavora per migliorare le nostre comunità”

 

Sono stati nominati, nei giorni scorsi, da parte dell’Ufficio di presidenza di Anci Umbria, i coordinatori e i vicecoordinatori delle 24 consulte tematiche.

I nuovi componenti sono stati ricevuti, per la prima volta nella storia di Anci Umbria, dal presidente dell’associazione, Michele Toniaccini, nella sala del Consiglio provinciale di Perugia, per dare loro il benvenuto e augurare buon lavoro, ma soprattutto per affermare fin da subito l’importanza del “lavoro di squadra”. Con il presidente, anche membri dell’Ufficio di presidenza e il segretario generale, Silvio Ranieri che ha illustrato il funzionamento della struttura.

“Abbiamo rinnovato – ha affermato il presidente Toniaccini – gli organi di Anci Umbria, relativi alle Consulte e abbiamo ampliato il numero delle stesse così da coprire tutti gli ambiti di intervento, cui bisogna dare una nuova lettura e declinarli alla luce dei cambiamenti in atto, con la capacità di intercettare le novità. E’ questo il vero compito che ci attende: non dobbiamo aspettare gli eventi, ma anticiparli, governarli. In questo, il Recovery Found è un ottimo alleato”.

Il presidente ha aggiunto che “con queste nomine si rafforza l’attività di Anci Umbria, abbiamo costruito una squadra ancora più forte, rappresentativa per territorialità e appartenenza politica. Ai nuovi componenti, ai quali auguro buon lavoro e do il benvenuto in Anci, spetta il compito di sviluppare e approfondire questioni inerenti ad ambiti specifici della vita dei Comuni, di interagire con le altre Istituzioni locali e nazionali e con tutti quei soggetti che, a vario titolo, si occupano degli ambiti individuati, di intervenire in rappresentanza di Anci Umbria ai principali tavoli di concertazione, per dare risposte ai Comuni e ai cittadini, con tempestività, professionalità e con grande spirito di dedizione. E’ una responsabilità, ma anche un onore poter essere al servizio di tutti i Comuni e dei cittadini”.

Questa la squadra delle Commissioni tematiche:

Affari Istituzionali, riforme: coordinatore Giuseppe Galligari, vicecoordinatore Jessica Federico.

Politiche comunitarie e progettazione europea: coordinatore Nicola Alemanno, vicecoordinatore Martina Soldi.
Politiche attive del lavoro, formazione: coordinatore Marsilio Marinelli, vicecoordinatore Andrea Sacripanti.
Finanza locale: coordinatore Angelo Baldinelli, vicecoordinatore Valentina Tiburzi.
Infrastrutture, lavori pubblici, urbanistica: coordinatore Marco Bruni, vicecoordinatore Paolo Pallucchi.
Istruzione, edilizia scolastica, Università: coordinatore Rossella Cestini, vicecoordinatore Veronica Benedetti.
Cultura, beni culturali, sistema museale: coordinatore Fabiana Grullini, vicecoordinatore Rita Barbetti.
Turismo, manifestazioni storiche e città di identità: coordinatore Daniela Settimi, vicecoordinatore Stefania Moccoli.
Sviluppo economico: coordinatore Claudio Ranchicchio, vicecoordinatore Giovanni Patriarchi.
Energia, ambiente, sistema idrico (Sviluppo sostenibile, Cambiamenti climatici): coordinatore Fabio Di Gioia, vicecoordinatore Roberta Tardani.
Trasporti, Mobilità: coordinatore Antonino Ruggiano, vicecoordinatore Walter Stoppini.
Affari sociali, Welfare, Disabilità, Anziani, Minori, Casa e Famiglia: coordinatore Edi Cicchi, vicecoordinatore Elisa Benvenuta.
Immigrazione: coordinatore Gabriele Bazzucchi, vicecoordinatore Paolo Lillocci.
Politiche innovazione tecnologica (Digitale): coordinatore Francesco Zuccherini, vicecoordinatore Elia Franciosa.
Protezione Civile, Assetto del territorio: coordinatore Enrico Valentini, vicecoordinatore Gabriele Palandruzzi.
Pari opportunità: coordinatore Alessia Tasso, vicecoordinatore Monia Santini.
Cooperazione internazionale e Relazioni internazionali: coordinatore Daniele Morici, vicecoordinatore Giacomo Barzi.
Sicurezza e Polizia: coordinatore Alessio Fioroni, vicecoordinatore Vittorio Vetturani.
Conferenza Consigli comunali: coordinatore Francesca Traica, vicecoordinatore Daniele Raspati.
Anci giovani, Politiche giovanili, Informa giovani e Sport, Servizio civile: coordinatore Damiano Bernardini, vicecoordinatore Daniele Marcelli.
Ricostruzione: coordinatore Caterina Lucangeli, vicecoordinatore Mario De Carolis.
Partecipate: coordinatore Piergiorgio Pizzo, vicecoordinatore Luciano Conti.
Agricoltura: coordinatore Remigio Venanzi, Eleonora Sofia Rossi.
Artigianato: coordinatore Francesca Barbini, vicecoordinatore Innocenzo Rossi Bartoli




PRESIDIO DEI SINDACI PER RIAPERTURA UFFICI POSTALI

Successo per la grande mobilitazione dei sindaci in Piazza Matteotti, a Perugia, per chiedere la riapertura a pieno regime di tutti gli uffici postali e il prolungamento degli orari, per evitare le lunghe code

 

“Questo presidio – ha detto il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – vuole dar voce ai tanti cittadini che ogni giorno hanno rappresentato a noi Sindaci disagi, disservizi, preoccupazioni inerenti gli uffici postali e per sensibilizzare Poste Italiane a un cambio di passo. Vogliamo tutelare, prima di tutto, la salute dei nostri cittadini”: è quanto ha dichiarato questa mattina, il presidente di Anci Umbria, aprendo la grande mobilitazione che si è svolta in Piazza Matteotti, a Perugia, proprio davanti all’Ufficio postale del capoluogo umbro. 

“Un presidio che idealmente abbraccia tutte le regioni, perchè la questione delle file esterne agli uffici postali e delle chiusure – ha sottolineato Toniaccini – è una problematica comune a tutte le città italiane”.

Una lunga coda, questa volta da parte dei Sindaci umbri di tutti gli schieramenti politici, si è formata, dunque, davanti all’ufficio postale di Piazza Matteotti. I sindaci, muniti di fascia tricolore, hanno chiesto “la riapertura a pieno regime di tutti gli uffici postali dell’Umbria e il prolungamento degli orari, quale unica via per evitare le lunghe file”. 

All’evento hanno preso parte anche alcuni rappresentanti delle Istituzioni locali, fra cui il presidente e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, rispettivamente Marco Squarta e Simona Meloni, diversi consiglieri regionali di maggioranza e minoranza, parlamentari umbri, fra cui il senatore Luca Briziarelli, mentre la senatrice Fiammetta Modena ha inviato ad Anci Umbria una lettera di sostegno all’iniziativa, e persino cittadini che si sono uniti alla protesta “pacifica e civile”.

“Non possiamo più lasciare i nostri cittadini, soprattutto gli anziani – ha proseguito il presidente – fuori dagli uffici postali, al freddo e al caldo, a fare lunghe file. Servono orari più prolungati e la riapertura di tutti gli uffici postali, siamo ormai in zona bianca. Anci Umbria in questo difficile periodo di crisi sanitaria si è fatta carico di affrontare la questione, attivando diversi momenti di confronto con i vertici nazionali di Poste italiane, che non si sono mai sottratti al dialogo e che, per questo li ringraziamo. L’ultimo incontro on line, su loro richiesta, proprio lunedì scorso, ma le risposte date non sono state adeguate alle esigenze dei cittadini. Non abbiamo ricevuto un planning di riaperture e orari. Proprio ieri, l’Italia ha ottenuto il via libera dall’Unione europea per il Pnrr, una giornata storica. Un Piano che punta al futuro, a costruire, ad abbandonare vecchi modelli e schemi per fare spazio all’innovazione, che non è solo tecnologica, ma anche implementazione di nuovi servizi al cittadino. E mentre l’Italia apre alle nuove opportunità, c’è chi riduce servizi essenziali al cittadino, chi non investe sui piccoli comuni che sono il fulcro delle nostre regioni. Ci vuole coraggio e noi Sindaci siamo pronti alle nuove sfide e chiamiamo a raccolta tutti, Poste Italiane comprese: diamo più servizi al cittadino per far crescere insieme le nostre comunità”.

Anche per il coordinatore dei Piccoli Comuni di Anci Umbria, Federico Gori, Poste Italiane rappresenta “un servizio essenziale”: “L’Umbria – ha detto – è composta da aree interne, da piccoli comuni, da frazioni che necessitano di una attenzione particolare che noi Amministratori cerchiamo di attuare quotidianamente, mantenendo e potenziando servizi. L’Ufficio postale è proprio uno di quei servizi indispensabile e che deve restare aperto. In Anci Umbria abbiamo trovato la casa dove discutere di questa problematica e in cui interloquire sia con Poste italiane, sia fra noi. I Comuni chiedono più attenzione alle comunità che rappresentiamo”.




RIDUZIONE TARI E SOLIDARIETA’ ALIMENTARE: DUE NUOVE MISURE POSSIBILI GRAZIE AL RIPARTO PER I COMUNI DA 1MILIARDO E 100 MILIONI

TONIACCINI: UN PREZIOSO SUPPORTO PER I COMUNI CHE POTRANNO AIUTARE DI PIU’ E MEGLIO LE FAMIGLIE E LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN DIFFICOLTA’

 

La Conferenza Stato-Città ha approvato ieri il riparto tra i Comuni di 1 miliardo 100 milioni di euro inerente i due principali provvedimenti del decreto Sostegni-bis (dl 73/2021).

Sono 600 i milioni destinati ai Comuni che potranno così ridurre la Tari (o della Tari corrispettiva) in favore delle attività economiche colpite dall’emergenza sanitaria (art. 6 dl 73/2021).

“Era una misura che Anci nazionale aveva già chiesto dall’autunno scorso – ricorda il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – proprio a seguito della seconda ondata della pandemia che aveva portato il Paese a nuove restrizioni e chiusure, aggravando così la situazione economica di diverse attività che versavano già in condizioni critiche.

I Comuni sono, ora, messi nelle condizioni di poter applicare riduzioni del prelievo sul servizio di gestione e raccolta dei rifiuti, da decidere entro il 30 giugno prossimo”.

Gli ulteriori 500 milioni, invece, sono destinati a un nuovo provvedimento di “solidarietà alimentare” (art. 53, dl. 73/2021). La misura, che vede uno stanziamento maggiore rispetto ai 400 milioni del 2020, permetterà di sostenere le necessità primarie delle famiglie in difficoltà, non solo per ciò che riguarda le spese alimentari, ma anche per quelle relative ad affitti e utenze. Tra quest’ultime, i Comuni avranno la facoltà di includere anche quelle relative alla Tari per le utenze domestiche.

“Si tratta di un’altra importante e fondamentale misura che ci consente – prosegue Toniaccini – di continuare a sostenere le fasce più deboli e bisognose della popolazione”.

La Conferenza ha inoltre approvato le modalità di assegnazione di 65 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per il potenziamento di iniziative di sicurezza urbana da parte dei Comuni. Le assegnazioni avverranno sulla base della presentazione di progetti. L’Anci ha chiesto maggior flessibilità nelle facoltà di assunzione sulla base dei fondi che saranno resi disponibili.

Infine, 5 milioni di euro sono stati assegnati ai Comuni in dissesto finanziario per interventi di manutenzione straordinaria di immobili da assegnare alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri.




L’Umbria si oppone alla chiusura delle filiali bancarie e unisce le forze Alla protesta del sindaco di Castel Ritaldi c’è anche Anci Umbria

Tutta l’Umbria unita contro la chiusura delle filiali di banca. E’ quanto accaduto questa mattina, a Castel Ritaldi dove, alla protesta promossa dal sindaco, Elisa Sabbatini, contro la chiusura della locale filiale della Banca Desio, c’era anche Anci Umbria.

Il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini ha preso parte, insieme ad altri sindaci umbri, al presidio, promosso dal sindaco Sabbatini, alle 11.30 in Piazza Partigiani, nella Frazione de La Bruna. E’ intervenuto anche il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri, il senatore Luca Briziarelli, il consigliere regionale Valerio Mancini, una rappresentanza del sindacato bancario della Fabi e della Uil e tanti cittadini.

“Quando chiude, in un comune, un servizio, essenziale o pubblico che sia – afferma il presidente Toniaccini – è una perdita per l’intera regione. La protesta si svolge a Castel Ritaldi, ma il problema delle chiusure, della desertificazione delle banche è drammaticamente diffusa, non solo in Umbria, ma in tutta Italia. Si stanno perdendo di vista i veri capisaldi delle nostre comunità che sono fatte di persone e servizi. La presenza di filiali bancarie è un servizio imprescindibile per il cittadino. La loro chiusura rappresenta un depauperamento intollerabile dei territori. Ciò è ancora più grave, perché la chiusura avviene soprattutto, ma non solo, in piccoli comuni, con una popolazione per lo più anziana, con collegamenti internet e di trasporto pubblico scarsi. In primo piano, c’è una questione di chiusura di servizi, ma non possiamo dimenticare che c’è anche una questione di posti di lavoro e, in un periodo così difficile, sotto tanti punti di vista, questo tipo di operazioni sono ancora più gravi. E, non da ultimo, c’è una questione sociale sui territori che va ben oltre qualunque tipo di logica e di politica si scelga di attuare”.

Il sindaco Elisa Sabbatini sta portando avanti la sua battaglia da mesi: “Ho cercato con i vertici della banca un dialogo e una risoluzione positiva per i nostri cittadini, per la nostra città e per quelle limitrofe, che non è arrivata. Ho promosso una raccolta firme contro la chiusura che è proseguita anche questa mattina. Le firme raccolte tra lo scorso lunedì mattina e questa mattina sono oltre 400. Mi sono appellata al buon senso di chi governa le banche, perché questo serve: il buon senso di non lasciare intere comunità isolate, piegate, private di quel minimo di servizi che contribuiscono a renderle competitive e attrattive, e che, insieme ad altri servizi, arrestano lo spopolamento. I piccoli comuni, che sono la maggioranza nel nostro paese, concorrono, con dignità e operosità, al prodotto interno lordo e sebbene siano piccoli per dimensioni, sono grandi per le potenzialità che possiedono ed esprimono. Essere piccoli non significa essere da meno delle grandi città, né avere meno diritti. Veniamo penalizzati ingiustamente e con questa protesta, unitamente alla raccolta firma, vogliamo riaffermare i nostri diritti”.

Perugia 22 maggio 2021




Sviluppo dei territori e rafforzamento della cooperazione tra Pubblica Amministrazione e imprese: Siglato, questa mattina, nella sala Falcone-Borsellino della Provincia di Perugia, un accordo quadro fra Anci Umbria e Confcommercio dell’Umbria

Condividere percorsi, realizzare progetti e intercettare risorse economiche che consentano di rafforzare la cooperazione tra Pubblica Amministrazione e imprese, contribuendo a un maggiore sviluppo dei territori e della competitività delle imprese. Lo strumento principale è quello dei finanziamenti pubblici e, in particolare, i Fondi a gestione diretta dell’Unione Europea e i Fondi Strutturali gestiti dalla Regione. Saranno definiti, anche, alcuni ambiti comuni rispetto ai quali presentarsi alla Regione con Avvisi specifici. Sono queste, in sintesi, le linee di indirizzo dell’accordo quadro siglato questa mattina, nella sala Falcone-Borsellino della Provincia di Perugia, tra il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini e il presidente di Confcommercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni.

“E’ un accordo storico – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – perché Anci Umbria, referente per i Comuni, attiva in modo sistematico e continuativo un dialogo diretto con il mondo economico e produttivo. Se vogliamo veramente imprimere un cambio di passo alla nostra regione, i suoi diversi attori, sociali, economici, amministrativi e politici devono interagire costantemente fra loro. Anci Umbria si apre all’esterno e mette in relazione tutti quei soggetti che contribuiscono, ciascuno per la propria parte e nel pieno rispetto dei propri ruoli, a rendere unica e competitiva l’Umbria. L’operazione che intendiamo fare è duplice: la prima, creare una rete fra Istituzioni diverse e associazioni; la seconda, utilizzare di più e meglio i diversi fondi europei per rendere le nostre imprese e quindi i nostri territori più competitivi sul campo nazionale e internazionale. Sulla partita dei fondi europei, Anci Umbria vuole giocare un ruolo da protagonista, ritenendo questa strada l’unica percorribile perché i nostri comuni, con tutto ciò che al loro interno esprimono, possano continuare a crescere e svilupparsi in modo sostenibile”.

Anche per il presidente di Confcommercio dell’Umbria si tratta di un fatto “straordinario”: “L’accordo con Anci Umbria – ha detto Mencaroni – è motivo di orgoglio anche per la nostra organizzazione. I Comuni sono, da sempre, interlocutori principali per noi. Questo accordo, che riguarda bandi europei, nazionali, regionali e camerali, va ben oltre i normali rapporti di collaborazione. Noi assistiamo le nostre imprese su qualsiasi tipo di bando, ma se anche i Comuni potranno agire sui propri territori con propri bandi sarà un beneficio per tutti. Mi auguro anche che l’accordo servirà a risollevare la situazione nella nostra regione”.

Il documento, in sintesi, stabilisce che Anci Umbria e Confcommercio dell’Umbria realizzino iniziative progettuali sinergiche e sistemiche per lo sviluppo dei territori su specifiche macro aree d’interesse dei comuni (sviluppo armonico delle funzioni e delle attività commerciali e di servizi all’interno delle città; digitalizzazione di imprese, cittadini e Amministrazioni; sviluppo omogeneo del SUAPE, localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile; coesione sociale, resilienza dei cittadini, imprenditori, lavoratori e famiglie; promozione turistica).

Inoltre, è previsto il sostegno alle imprese nella partecipazione alle misure economiche poste in essere a valere sui fondi pubblici.

Le parti, già in passato, avevano collaborato in modo proficuo su alcuni specifici progetti, come l’accordo sulla rigenerazione urbana, ma questo accordo dà sistematicità al confronto per meglio uscire da una crisi economica e sociale fortemente accentuata dall’emergenza sanitaria e intende mettere a fattore comune idee, progetti, risorse e opportunità per generare effetti moltiplicatori.

  • Lo strumento principale individuato nel protocollo è costituito dai finanziamenti pubblici e, in particolare, dai Fondi a gestione diretta dell’Unione Europea e dai Fondi Strutturali gestiti dalla Regione, per il cui accesso sono necessarie professionalità e capacità organizzative elevate, data la complessità delle procedure di attivazione e rendicontazione.
  • Le Amministrazioni comunali hanno difficoltà non solo nell’intercettazione delle risorse europee, ma anche nella gestione e rendicontazione delle attività finanziate, anche per carenza di personale qualificato. Dall’altro, le imprese rappresentate da Confcommercio necessitano quasi sempre di un supporto progettuale, organizzativo e amministrativo, per realizzare gli interventi previsti dai bandi e per gestire e rendicontare i finanziamenti percepiti. E’ su queste basi che poggia il protocollo che prevede, fra i vari punti, l’analisi dei rispettivi ambiti operativi in ordine ai finanziamenti pubblici e, in particolare, ai Fondi a gestione diretta e Strutturali; la messa in rete di risorse umane e specifiche professionalità al fine di avere a disposizione un hub di competenze dedicato; l’individuazione di macro aree di intervento che presentino obiettivi condivisi; la definizione di più specifici progetti all’interno delle macro aree suddette in cui sperimentare collaborazioni a vario livello, nell’ambito delle rispettive competenze; l’elaborazione congiunta della relativa progettazione di massima e di dettaglio e presentazione della stessa attraverso gli opportuni canali; la proposizione alla Regione di specifiche misure integrate che permettano ad Amministrazioni e imprese di implementare iniziative sinergiche e sistemiche per lo sviluppo dei territori.

Inoltre, le parti concordano di definire alcuni ambiti di condivisione rispetto ai quali presentarsi alla Regione con Avvisi comuni e proposte congiunte al fine di incidere sulla Programmazione stessa. In particolare, la possibilità di avere bandi multi misura attraverso cui realizzare iniziative congiunte pubbliche e private aventi obiettivi comuni; la conseguente revisione dell’Agenda Urbana  e delle normative regionali di valorizzazione dei centri storici, al fine di rendere questi strumenti altrettante occasioni di progettazione integrata e sistemica per la rigenerazione delle nostre città; la realizzazione di progetti di rilancio turistico; l’inserimento del turismo nella RIS3 della Programmazione dei Fondi Strutturali 2021-2027 (obiettivo 1: Un’Europa più intelligente); il potenziamento delle reti di servizio locale nella logica dei distretti urbani; il sostegno ad azioni marketing territoriale; la messa in condizione dei Comuni di usare la fiscalità locale come leva per lo sviluppo locale ed il sostegno alle imprese.

I temi prioritari dell’accordo sono lo sviluppo armonico delle funzioni e delle attività commerciali e di servizi all’interno delle città; la digitalizzazione di imprese, cittadini e Amministrazioni; lo sviluppo omogeneo del SUAPE, piattaforma necessaria per la semplificazione; la coesione sociale, la resilienza dei cittadini, imprenditori, lavoratori e famiglie; il sostegno alla natalità ed il contrasto all’invecchiamento e all’esodo dei giovani; la promozione turistica; il contrasto ai fenomeni di illegalità ed abusivismo nelle imprese; la sostenibilità ambientale dell’agire pubblico e di impresa; le azioni di supporto e di sostegno finalizzate allo sviluppo economico locale quali la lotta alla povertà ed al degrado urbano, le politiche demografiche e l’innalzamento della qualità della vita; lo sviluppo del capitale umano sia pubblico che privato; l’elaborazione di strategie e politiche locali per la ripresa economica post Covid.




Campagna vaccinale, l’Arma dei Carabinieri a supporto della popolazione in difficoltà/ Anci Umbria invita i Comuni a contattare la Stazione dei Carabinieri di riferimento

“Anci Umbria ringrazia l’Arma dei Carabinieri di Perugia e Terni per aver sostenuto, presso i comuni umbri, la campagna vaccinale, relativa all’emergenza sanitaria in corso”: è quanto afferma il presidente Michele Toniaccini, a seguito del supporto pratico assicurato dai Carabinieri alla popolazione in difficoltà.

In sostanza, con l’obiettivo di rimuovere ogni ostacolo, a partire da quello digitale, e facilitare la prenotazione on line, i Carabinieri eseguiranno, su richiesta, le operazioni di prenotazione. Attraverso i Comandi provinciali di Perugia e Terni, sarà possibile avere un aiuto nella compilazione della modulistica, presso le Stazioni territoriali (capillarmente diffuse sul territorio), o anche a domicilio per le persone che sono impossibilitate a spostarsi. “I Comuni – afferma il presidente Toniaccini – sono stati invitati a prendere contatto con la Stazione di riferimento del proprio territorio”.

Per il presidente, “questa ulteriore sinergia attesta l’importante rete che si è creata in Umbria a contrasto della diffusione del Covid e a sostegno della campagna vaccinale”.

 

Perugia 6 maggio 2021




Anci Umbria accoglie con grande favore la proroga della scadenza per l’approvazione dei bilanci

Anche Anci Umbria ha accolto positivamente la notizia della proroga, al 31 maggio, della scadenza per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo. È stata così recepita la richiesta dei Sindaci portata all’attenzione del governo tramite Anci nazionale.

“I Comuni – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – in questo anno di pandemia hanno dovuto far fronte a una riorganizzazione complessiva che ha inciso anche a livello di bilancio. Molti Comuni sono in difficoltà per la loro chiusura. Ringrazio Anci per essersi fatta portavoce delle nostre esigenze e il ministro dell’Interno per aver ascoltato le nostre richieste”.

Oggi, sono stati affrontati anche altri due punti: la proroga della validità delle carte d’identità al 30 settembre e la proroga di un anno (la scadenza è quindi fissata al 31 dicembre 2022) per l’attuazione dei piani per le città.

 

Perugia 29 aprile 2021




25 aprile 2021

“Il 25 Aprile è la festa nazionale della nostra Repubblica, è una data fondamentale nella storia dell’Italia, una giornata che dobbiamo ricordare, non in modo rituale, ma per i grandi valori che ancora oggi esprime e che sono prima di tutto di libertà, democrazia, ma anche di coraggio e sacrifici. Immensi sacrifici da parte di chi, a prezzo della propria vita, ci ha consegnato un’Italia libera”: così il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini commemora questo 25 Aprile.

“Per il secondo anno consecutivo – ha aggiunto – sarà una giornata senza la partecipazione straordinaria dei cittadini, a causa delle misure antiCovid. Tuttavia, il valore intrinseco di gesti che sono densi di significati e di memoria, resta nella sua pienezza e fierezza. Il virus ci ha cambiato la vita, ma non ha mai tolto il senso di civiltà delle nostre comunità, né i grandi insegnamenti che ci sono giunti fin qui. Questo anniversario non rappresenta la memoria statica di fatti avvenuti nel passato, ma è un prezioso alleato del nostro presente e futuro, è una testimonianza da consegnare alle giovani generazioni perché ne abbiano conoscenza e profondità dei messaggi che porta con sè, con l’obiettivo di costruire società migliori, sempre libere e democratiche”.




La cabina di coordinamento Anci sia il soggetto di riferimento anche per i fondi del Recovery Plan

Nota del coordinamento Anci e del sindaco Alemanno sull’incontro con il commissario Legnini
“Occorre attivare effettivamente e nel più breve tempo possibile, l’utilizzo dei Superbonus edilizi nell’ambito della ricostruzione post sisma del Centro Italia. La forte accelerazione nella presentazione delle domande di contributo per la riparazione delle abitazioni che si è registrata nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno, e la prospettiva di aprire migliaia di cantieri nei prossimi mesi, facendo decollare definitivamente la ricostruzione, rischiano infatti di essere vanificate dalle incertezze sull’applicazione della normativa sui Superbonus, che fatica ad assestarsi, e che stanno di fatto causando un nuovo blocco delle attività”.
E’ quanto sottolinea una nota del Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia che ha incontrato oggi il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, per fare il punto sull’andamento della ricostruzione, la stabilizzazione del personale impiegato nelle pratiche sisma, il nuovo elenco delle opere pubbliche da finanziare e la governance del prossimo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche in previsione di un Documento di proposte che il Coordinamento Anci intende consegnare a Regioni, Governo e Parlamento.
“Continuiamo a lavorare senza sosta – commenta il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e coordinatore della cabina di regia area sisma – nella consapevolezza di aver rimosso quasi tutti i problemi che tenevano bloccata la ricostruzione privata, come si può vedere dai numerosissimi cantieri aperti. Siamo parimenti consapevoli che davanti a noi abbiamo ancora molta, molta strada da fare, specie sul fronte della concreta realizzazione di quella pubblica per la quale siamo certi che già entro la fine di quest’anno si potranno apprezzare i risultati”.
“Apprezziamo il lavoro molto accurato svolto finora dal Commissario Legnini e dall’Agenzia delle Entrate per combinare al meglio Superbonus e contributo per la ricostruzione – aggiunge il Coordinamento – ma è necessario sciogliere al più presto ogni dubbio residuo, se vogliamo evitare una nuova paralisi. Data la peculiarità del patrimonio edilizio da ripristinare, e tenendo conto anche dell’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni indotto dalla pandemia, il contributo in molti casi non arriva a coprire tutte le spese per il rifacimento dell’abitazione. L’utilizzo dei Superbonus per coprire la quota che rimarrebbe in accollo ai cittadini, e ottenere prestazioni di efficienza energetica e sicurezza sismica opportune, è risolutivo” – sottolinea il Coordinamento Anci.
II Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia rimarcano che la combinazione ottimale dei due strumenti, contributo e Superbonus, entrambi già finanziati dal bilancio pubblico, sia un’occasione irripetibile per accelerare e portare a compimento una ricostruzione sicura e rispettosa dell’ambiente nei nostri territori, colpiti dai devastanti terremoti del 2016-2017. «Il processo finalmente è partito, ma abbiamo davanti un lavoro enorme da fare, decine di migliaia di abitazioni da ricostruire. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di valutare fin da ora una possibile estensione sei Superbonus oltre il 30 giugno 2022, visto anche il tempo trascorso fin qui inutilmente nell’attesa di un chiarimento definitivo sull’applicazione delle norme, soggetta a continue e diverse interpretazioni”»
Tra i molti temi sottolineati dall’Anci, la richiesta che sia proprio la Cabina di Coordinamento Anci a svolgere un ruolo centrale nella gestione dei fondi che arriveranno dal Recovery Plan, anche mediante l’approvazione di una norma primaria, e quelli del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree sisma di cui si chiederà l’attivazione al Ministro Mara Carfagna. Ribadendo la piena sinergia e unità di intenti tra la Cabina di Coordinamento e la struttura del Commissario Sisma, anche nel Documento in via di predisposizione, si ribadirà la non necessità che il Governo nomini un Sottosegretario alla Ricostruzione non sussistendo la necessità di un ulteriore attore istituzione. Insieme alla proroga dello Stato di emergenza, che scade a fine 2021, l’Anci chiederà di dare stabilità alla struttura commissariale che, sotto la guida dell’Avv. Legnini, ha prodotto risultati da tempo attesi”.
“L’obiettivo comune – ha detto il Commissario Legnini nel corso della riunione – è avere una ricostruzione di qualità, oltre che veloce, che restituisca ai cittadini abitazioni sicure ed efficienti, e al territorio le opere pubbliche e le strutture che possono promuovere e garantire lo sviluppo economico e sociale”.
“Pur con molte questioni sul tavolo – ha aggiunto la Presidente Mancinelli – constatiamo la grande sinergia tra tutti i partecipanti a questa Cabina di Coordinamento che rappresenta le Anci delle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio e il Commissario Legnini. Il percorso in essere ha già segnato tappe importanti come l’ottenimento delle risorse e la semplificazione del quadro normativo grazie all’intervento competente e tempestivo del Commissario Legnini” – ha detto anche a nome dei colleghi. “Questo documento sintetizzato dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno su mandato dello stesso coordinamento e oggi condiviso con l’Avv. Legnini pone questioni di primaria importanza sulle quali chiederemo l’intervento de Governo e del Parlamento nei confronti dei quali, l’interlocuzione dell’Anci e della struttura Commissariale è continua”.




Incontro in II Commissione consiliare della Regione Umbria sulla vicenda inerente Poste Italiane

Toniaccini: “Ampliare l’orario di apertura di tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi e tutelare la salute dei cittadini”.

“Ampliare l’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi, per tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente continuare a fornire un uguale servizio sul territorio regionale”: questa la richiesta avanzata a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, partecipando, questa mattina, alla II Commissione consiliare, convocata dal presidente Valerio Mancini proprio sul tema degli uffici postali. Erano presenti i consiglieri regionali della II commissione e, per Poste Italiane, il dottor Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, il dottor Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area, e la dottoressa Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.

“Abbiamo accolto favorevolmente – affermano il presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta di commissione, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”. Il presidente e il coordinatore ringraziano “i diversi consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini, per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente questa azione”.

Tuttavia, “sull’esito dell’incontro con Poste – affermano – non siamo soddisfatti per due motivi essenziali: il primo, perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede; il secondo, perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. È trascorso più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e riteniamo non giustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, e la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. È su questi due presupposti base che muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, come ha asserito il dottor Pinzani, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. Ricordiamo, inoltre, che la questione non è regionale, ma ha carattere nazionale, proprio perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.

Toniaccini e Gori sottolineano, infine, che “come Anci Umbria ci siamo mossi immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate fin da subito, e per trovare una soluzione congiunta. Abbiamo fatto notare che ogni emergenza, tanto più questa sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Nell’ultima lettera di dicembre scorso, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.

 

Perugia 14 aprile 2021




Riapertura scuola secondaria di secondo grado: ieri, nella riunione in Prefettura, definite con Anci Umbria le modalità di rientro in sicurezza.

Al via il monitoraggio della Polizia locale e dei volontari di Protezione civile sugli accessi ai mezzi di trasporto pubblico locale, in piena collaborazione con Busitalia.

I Comuni contribuiranno al monitoraggio degli accessi sui mezzi pubblici: è quanto stabilito nella riunione di ieri pomeriggio, convocata dalla Prefettura di Perugia, sul tema scuola e trasporto pubblico locale, alla quale ha partecipato anche Anci Umbria, in vista del rientro, previsto per domani, degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Oggi, un nuovo tavolo con la Prefettura di Terni.

Anche nell’ottica di attuazione delle nuove disposizioni nazionali in materia, ai Comuni è stato chiesto l’impegno di collaborare con le forze dell’ordine, mettendo a disposizione, nei limiti del possibile, il personale della Polizia locale e i volontari della Protezione civile per monitorare gli accessi degli studenti ai mezzi di trasporto pubblico locale.

I Sindaci, inoltre, potranno anche contattare direttamente Busitalia, con un numero loro dedicato, qualora si rendesse necessario evidenziare criticità o disfunzioni, con l’obiettivo comune di risolvere tempestivamente eventuali problematiche.

“La riunione di ieri – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è stata proficua ed è servita non solo a fare il punto della situazione per un rientro degli studenti a scuola il più possibile in sicurezza, ma anche a definire ruoli e compiti, in uno spirito di massima collaborazione fra enti, istituzioni e privati, con l’unico obiettivo di contrastare la diffusione del virus. Si sta lavorando su più fronti per tutelare, prima di tutto, la salute dei cittadini, e quindi garantire massimo rispetto delle normative anticovid e massima funzionalità delle misure previste in materia”. Il sindaco, al termine della riunione, ha ringraziato “Prefettura di Perugia e Terni, Regione Umbria e forze dell’ordine per la sinergia messa in campo, unitamente alla Polizia locale e ai tanti volontari che stanno apportando un prezioso contributo”.




Anci e Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma e Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni uniti contro la violenza sulle donne e per l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 e del numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza in tutti gli scontrini delle farmacie regionali che aderiranno

Definito l’accordo innovativo che sarà firmato dopo le festività di Pasqua

Anci e Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo), Assofarm e Federfarma Umbria, in forza degli accordi già in essere, e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni introducono due importanti novità nella lotta alla violenza sulle donne: quella di uniformare su tutto il territorio regionale, l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno e, contemporaneamente, di aggiungere anche il cellulare del Centro AntiViolenza di riferimento. In questo modo, si rende l’iniziativa una pratica non sporadica o di singole Amministrazioni, ma collegiale e condivisa e si dà anche l’opportunità di mettere immediatamente in contatto la persona con il centro di riferimento.

L’accordo è stato già definito e sarà firmato subito dopo le festività di Pasqua.

Questo protocollo d’intesa – che va ad aggiungersi ad altre importanti iniziative – “introduce come prassi condivisa – spiega Anci Umbria – il numero nazionale 1522 e valorizza la grande forza della territorialità e capillarità dei servizi, unitamente alla formazione specifica e continua che hanno i Comuni, il Cpo, la rete sanitaria e il sistema farmacie, sia pubblico sia privato”.

“Questa azione – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è la testimonianza di come gli accordi servano a fare squadra su tematiche fondamentali del nostro vivere, a dare concretezza alle progettualità, alle idee. E’ un segnale di rinnovamento e cambiamento, della volontà ad agire nel merito dei problemi: un significativo passo avanti a supporto di chi subisce violenza e a testimonianza della volontà concreta a intervenire fermamente sia sul fronte della tutela, sia della presa in carico”.

“Come coordinatrice della commissione welfare di Anci Umbria – commenta l’assessore al Comune di Perugia, Edi Cicchi – ho ritenuto opportuno mettere a sistema le diverse e isolate iniziative sul territorio, a partire dagli ordini del giorno presentati in alcuni Comuni, per generare una rete territoriale forte, un collegamento che non è solo nel Numero unico nazionale e correlata App AntiViolenza 1522, ma un voler andare oltre, come proposto anche dal vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, nella relazione immediata con i Centri AntiViolenza che fanno riferimento alle relative Zone Sociali regionali, inserendo anche il numero diretto di cellulare del CAV di riferimento. Questo garantirebbe una vera e propria sinergia tra i professionisti farmacisti e le Zone Sociali territoriali in cui le farmacie vivono, operano e si relazionano”.

Sia il presidente Toniaccini, sia l’assessore Cicchi concordano sulla necessità di “potenziare l’informazione a favore delle donne, e di chiunque subisca violenza, ma anche di garantire nuovi e più efficaci strumenti per raggiungere i Cav, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, in cui le violenze, all’interno delle mura domestiche, sono aumentate”.

Anche per la presidente del Cpo, Caterina Grechi “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è sempre fondamentale la sinergia di istituzioni, associazioni e di tutti i soggetti che sul territorio possono intercettare il fenomeno in maniera privilegiata. Tanto più in questo momento, in cui la pandemia ha aggravato drasticamente il problema della violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica: il distanziamento sociale, la convivenza e il confinamento forzati hanno ridotto spesso la possibilità per le donne di formulare delle concrete richieste d’aiuto. I centri AntiViolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa può rappresentare un efficace strumento in più per informare le donne vittime di violenza che non sono da sole”.

“Si stringono sempre più – commenta Antonio D’Acunto, presidente Assofarm – le maglie per contrastare un fenomeno che, per una serie di ragioni concomitanti ed evidenti, si è accentuato in questi mesi di pandemia. Assofarm è ben favorevole a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale qualificato e auspica che possano aderire all’iniziativa tutte le realtà delle farmacie pubbliche regionali”.

Anche Federfarma sulla stessa linea: “Le farmacie dell’Umbria sono disponibili e favorevoli all’inserimento sugli scontrini fiscali del numero verde 1522, che consente di mettersi in contatto con i vari centri antiviolenza situati sul territorio regionale – dichiarano Augusto Luciani e Silvia Pagliacci, rispettivamente presidente Federfarma Umbria e Federfarma Perugia -. Già in passato anche nella nostra regione abbiamo sostenuto ed avallato molte iniziative, penso ad esempio al ‘Progetto Mimosa’, che vanno nella direzione di una maggiore tutela delle donne vittime di atti inqualificabili e che spesso hanno paura e difficoltà a denunciare tali soprusi. Crediamo che questo tipo di messaggi debbano essere doverosamente amplificati e le farmacie umbre, da questo punto di vista, sono e saranno sempre pronte a farlo”.