Sviluppo dei territori e rafforzamento della cooperazione tra Pubblica Amministrazione e imprese: Siglato, questa mattina, nella sala Falcone-Borsellino della Provincia di Perugia, un accordo quadro fra Anci Umbria e Confcommercio dell’Umbria

Condividere percorsi, realizzare progetti e intercettare risorse economiche che consentano di rafforzare la cooperazione tra Pubblica Amministrazione e imprese, contribuendo a un maggiore sviluppo dei territori e della competitività delle imprese. Lo strumento principale è quello dei finanziamenti pubblici e, in particolare, i Fondi a gestione diretta dell’Unione Europea e i Fondi Strutturali gestiti dalla Regione. Saranno definiti, anche, alcuni ambiti comuni rispetto ai quali presentarsi alla Regione con Avvisi specifici. Sono queste, in sintesi, le linee di indirizzo dell’accordo quadro siglato questa mattina, nella sala Falcone-Borsellino della Provincia di Perugia, tra il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini e il presidente di Confcommercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni.

“E’ un accordo storico – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – perché Anci Umbria, referente per i Comuni, attiva in modo sistematico e continuativo un dialogo diretto con il mondo economico e produttivo. Se vogliamo veramente imprimere un cambio di passo alla nostra regione, i suoi diversi attori, sociali, economici, amministrativi e politici devono interagire costantemente fra loro. Anci Umbria si apre all’esterno e mette in relazione tutti quei soggetti che contribuiscono, ciascuno per la propria parte e nel pieno rispetto dei propri ruoli, a rendere unica e competitiva l’Umbria. L’operazione che intendiamo fare è duplice: la prima, creare una rete fra Istituzioni diverse e associazioni; la seconda, utilizzare di più e meglio i diversi fondi europei per rendere le nostre imprese e quindi i nostri territori più competitivi sul campo nazionale e internazionale. Sulla partita dei fondi europei, Anci Umbria vuole giocare un ruolo da protagonista, ritenendo questa strada l’unica percorribile perché i nostri comuni, con tutto ciò che al loro interno esprimono, possano continuare a crescere e svilupparsi in modo sostenibile”.

Anche per il presidente di Confcommercio dell’Umbria si tratta di un fatto “straordinario”: “L’accordo con Anci Umbria – ha detto Mencaroni – è motivo di orgoglio anche per la nostra organizzazione. I Comuni sono, da sempre, interlocutori principali per noi. Questo accordo, che riguarda bandi europei, nazionali, regionali e camerali, va ben oltre i normali rapporti di collaborazione. Noi assistiamo le nostre imprese su qualsiasi tipo di bando, ma se anche i Comuni potranno agire sui propri territori con propri bandi sarà un beneficio per tutti. Mi auguro anche che l’accordo servirà a risollevare la situazione nella nostra regione”.

Il documento, in sintesi, stabilisce che Anci Umbria e Confcommercio dell’Umbria realizzino iniziative progettuali sinergiche e sistemiche per lo sviluppo dei territori su specifiche macro aree d’interesse dei comuni (sviluppo armonico delle funzioni e delle attività commerciali e di servizi all’interno delle città; digitalizzazione di imprese, cittadini e Amministrazioni; sviluppo omogeneo del SUAPE, localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile; coesione sociale, resilienza dei cittadini, imprenditori, lavoratori e famiglie; promozione turistica).

Inoltre, è previsto il sostegno alle imprese nella partecipazione alle misure economiche poste in essere a valere sui fondi pubblici.

Le parti, già in passato, avevano collaborato in modo proficuo su alcuni specifici progetti, come l’accordo sulla rigenerazione urbana, ma questo accordo dà sistematicità al confronto per meglio uscire da una crisi economica e sociale fortemente accentuata dall’emergenza sanitaria e intende mettere a fattore comune idee, progetti, risorse e opportunità per generare effetti moltiplicatori.

  • Lo strumento principale individuato nel protocollo è costituito dai finanziamenti pubblici e, in particolare, dai Fondi a gestione diretta dell’Unione Europea e dai Fondi Strutturali gestiti dalla Regione, per il cui accesso sono necessarie professionalità e capacità organizzative elevate, data la complessità delle procedure di attivazione e rendicontazione.
  • Le Amministrazioni comunali hanno difficoltà non solo nell’intercettazione delle risorse europee, ma anche nella gestione e rendicontazione delle attività finanziate, anche per carenza di personale qualificato. Dall’altro, le imprese rappresentate da Confcommercio necessitano quasi sempre di un supporto progettuale, organizzativo e amministrativo, per realizzare gli interventi previsti dai bandi e per gestire e rendicontare i finanziamenti percepiti. E’ su queste basi che poggia il protocollo che prevede, fra i vari punti, l’analisi dei rispettivi ambiti operativi in ordine ai finanziamenti pubblici e, in particolare, ai Fondi a gestione diretta e Strutturali; la messa in rete di risorse umane e specifiche professionalità al fine di avere a disposizione un hub di competenze dedicato; l’individuazione di macro aree di intervento che presentino obiettivi condivisi; la definizione di più specifici progetti all’interno delle macro aree suddette in cui sperimentare collaborazioni a vario livello, nell’ambito delle rispettive competenze; l’elaborazione congiunta della relativa progettazione di massima e di dettaglio e presentazione della stessa attraverso gli opportuni canali; la proposizione alla Regione di specifiche misure integrate che permettano ad Amministrazioni e imprese di implementare iniziative sinergiche e sistemiche per lo sviluppo dei territori.

Inoltre, le parti concordano di definire alcuni ambiti di condivisione rispetto ai quali presentarsi alla Regione con Avvisi comuni e proposte congiunte al fine di incidere sulla Programmazione stessa. In particolare, la possibilità di avere bandi multi misura attraverso cui realizzare iniziative congiunte pubbliche e private aventi obiettivi comuni; la conseguente revisione dell’Agenda Urbana  e delle normative regionali di valorizzazione dei centri storici, al fine di rendere questi strumenti altrettante occasioni di progettazione integrata e sistemica per la rigenerazione delle nostre città; la realizzazione di progetti di rilancio turistico; l’inserimento del turismo nella RIS3 della Programmazione dei Fondi Strutturali 2021-2027 (obiettivo 1: Un’Europa più intelligente); il potenziamento delle reti di servizio locale nella logica dei distretti urbani; il sostegno ad azioni marketing territoriale; la messa in condizione dei Comuni di usare la fiscalità locale come leva per lo sviluppo locale ed il sostegno alle imprese.

I temi prioritari dell’accordo sono lo sviluppo armonico delle funzioni e delle attività commerciali e di servizi all’interno delle città; la digitalizzazione di imprese, cittadini e Amministrazioni; lo sviluppo omogeneo del SUAPE, piattaforma necessaria per la semplificazione; la coesione sociale, la resilienza dei cittadini, imprenditori, lavoratori e famiglie; il sostegno alla natalità ed il contrasto all’invecchiamento e all’esodo dei giovani; la promozione turistica; il contrasto ai fenomeni di illegalità ed abusivismo nelle imprese; la sostenibilità ambientale dell’agire pubblico e di impresa; le azioni di supporto e di sostegno finalizzate allo sviluppo economico locale quali la lotta alla povertà ed al degrado urbano, le politiche demografiche e l’innalzamento della qualità della vita; lo sviluppo del capitale umano sia pubblico che privato; l’elaborazione di strategie e politiche locali per la ripresa economica post Covid.




Campagna vaccinale, l’Arma dei Carabinieri a supporto della popolazione in difficoltà/ Anci Umbria invita i Comuni a contattare la Stazione dei Carabinieri di riferimento

“Anci Umbria ringrazia l’Arma dei Carabinieri di Perugia e Terni per aver sostenuto, presso i comuni umbri, la campagna vaccinale, relativa all’emergenza sanitaria in corso”: è quanto afferma il presidente Michele Toniaccini, a seguito del supporto pratico assicurato dai Carabinieri alla popolazione in difficoltà.

In sostanza, con l’obiettivo di rimuovere ogni ostacolo, a partire da quello digitale, e facilitare la prenotazione on line, i Carabinieri eseguiranno, su richiesta, le operazioni di prenotazione. Attraverso i Comandi provinciali di Perugia e Terni, sarà possibile avere un aiuto nella compilazione della modulistica, presso le Stazioni territoriali (capillarmente diffuse sul territorio), o anche a domicilio per le persone che sono impossibilitate a spostarsi. “I Comuni – afferma il presidente Toniaccini – sono stati invitati a prendere contatto con la Stazione di riferimento del proprio territorio”.

Per il presidente, “questa ulteriore sinergia attesta l’importante rete che si è creata in Umbria a contrasto della diffusione del Covid e a sostegno della campagna vaccinale”.

 

Perugia 6 maggio 2021




Anci Umbria accoglie con grande favore la proroga della scadenza per l’approvazione dei bilanci

Anche Anci Umbria ha accolto positivamente la notizia della proroga, al 31 maggio, della scadenza per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo. È stata così recepita la richiesta dei Sindaci portata all’attenzione del governo tramite Anci nazionale.

“I Comuni – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – in questo anno di pandemia hanno dovuto far fronte a una riorganizzazione complessiva che ha inciso anche a livello di bilancio. Molti Comuni sono in difficoltà per la loro chiusura. Ringrazio Anci per essersi fatta portavoce delle nostre esigenze e il ministro dell’Interno per aver ascoltato le nostre richieste”.

Oggi, sono stati affrontati anche altri due punti: la proroga della validità delle carte d’identità al 30 settembre e la proroga di un anno (la scadenza è quindi fissata al 31 dicembre 2022) per l’attuazione dei piani per le città.

 

Perugia 29 aprile 2021




25 aprile 2021

“Il 25 Aprile è la festa nazionale della nostra Repubblica, è una data fondamentale nella storia dell’Italia, una giornata che dobbiamo ricordare, non in modo rituale, ma per i grandi valori che ancora oggi esprime e che sono prima di tutto di libertà, democrazia, ma anche di coraggio e sacrifici. Immensi sacrifici da parte di chi, a prezzo della propria vita, ci ha consegnato un’Italia libera”: così il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini commemora questo 25 Aprile.

“Per il secondo anno consecutivo – ha aggiunto – sarà una giornata senza la partecipazione straordinaria dei cittadini, a causa delle misure antiCovid. Tuttavia, il valore intrinseco di gesti che sono densi di significati e di memoria, resta nella sua pienezza e fierezza. Il virus ci ha cambiato la vita, ma non ha mai tolto il senso di civiltà delle nostre comunità, né i grandi insegnamenti che ci sono giunti fin qui. Questo anniversario non rappresenta la memoria statica di fatti avvenuti nel passato, ma è un prezioso alleato del nostro presente e futuro, è una testimonianza da consegnare alle giovani generazioni perché ne abbiano conoscenza e profondità dei messaggi che porta con sè, con l’obiettivo di costruire società migliori, sempre libere e democratiche”.




La cabina di coordinamento Anci sia il soggetto di riferimento anche per i fondi del Recovery Plan

Nota del coordinamento Anci e del sindaco Alemanno sull’incontro con il commissario Legnini
“Occorre attivare effettivamente e nel più breve tempo possibile, l’utilizzo dei Superbonus edilizi nell’ambito della ricostruzione post sisma del Centro Italia. La forte accelerazione nella presentazione delle domande di contributo per la riparazione delle abitazioni che si è registrata nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno, e la prospettiva di aprire migliaia di cantieri nei prossimi mesi, facendo decollare definitivamente la ricostruzione, rischiano infatti di essere vanificate dalle incertezze sull’applicazione della normativa sui Superbonus, che fatica ad assestarsi, e che stanno di fatto causando un nuovo blocco delle attività”.
E’ quanto sottolinea una nota del Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia che ha incontrato oggi il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, per fare il punto sull’andamento della ricostruzione, la stabilizzazione del personale impiegato nelle pratiche sisma, il nuovo elenco delle opere pubbliche da finanziare e la governance del prossimo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche in previsione di un Documento di proposte che il Coordinamento Anci intende consegnare a Regioni, Governo e Parlamento.
“Continuiamo a lavorare senza sosta – commenta il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e coordinatore della cabina di regia area sisma – nella consapevolezza di aver rimosso quasi tutti i problemi che tenevano bloccata la ricostruzione privata, come si può vedere dai numerosissimi cantieri aperti. Siamo parimenti consapevoli che davanti a noi abbiamo ancora molta, molta strada da fare, specie sul fronte della concreta realizzazione di quella pubblica per la quale siamo certi che già entro la fine di quest’anno si potranno apprezzare i risultati”.
“Apprezziamo il lavoro molto accurato svolto finora dal Commissario Legnini e dall’Agenzia delle Entrate per combinare al meglio Superbonus e contributo per la ricostruzione – aggiunge il Coordinamento – ma è necessario sciogliere al più presto ogni dubbio residuo, se vogliamo evitare una nuova paralisi. Data la peculiarità del patrimonio edilizio da ripristinare, e tenendo conto anche dell’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni indotto dalla pandemia, il contributo in molti casi non arriva a coprire tutte le spese per il rifacimento dell’abitazione. L’utilizzo dei Superbonus per coprire la quota che rimarrebbe in accollo ai cittadini, e ottenere prestazioni di efficienza energetica e sicurezza sismica opportune, è risolutivo” – sottolinea il Coordinamento Anci.
II Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia rimarcano che la combinazione ottimale dei due strumenti, contributo e Superbonus, entrambi già finanziati dal bilancio pubblico, sia un’occasione irripetibile per accelerare e portare a compimento una ricostruzione sicura e rispettosa dell’ambiente nei nostri territori, colpiti dai devastanti terremoti del 2016-2017. «Il processo finalmente è partito, ma abbiamo davanti un lavoro enorme da fare, decine di migliaia di abitazioni da ricostruire. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di valutare fin da ora una possibile estensione sei Superbonus oltre il 30 giugno 2022, visto anche il tempo trascorso fin qui inutilmente nell’attesa di un chiarimento definitivo sull’applicazione delle norme, soggetta a continue e diverse interpretazioni”»
Tra i molti temi sottolineati dall’Anci, la richiesta che sia proprio la Cabina di Coordinamento Anci a svolgere un ruolo centrale nella gestione dei fondi che arriveranno dal Recovery Plan, anche mediante l’approvazione di una norma primaria, e quelli del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree sisma di cui si chiederà l’attivazione al Ministro Mara Carfagna. Ribadendo la piena sinergia e unità di intenti tra la Cabina di Coordinamento e la struttura del Commissario Sisma, anche nel Documento in via di predisposizione, si ribadirà la non necessità che il Governo nomini un Sottosegretario alla Ricostruzione non sussistendo la necessità di un ulteriore attore istituzione. Insieme alla proroga dello Stato di emergenza, che scade a fine 2021, l’Anci chiederà di dare stabilità alla struttura commissariale che, sotto la guida dell’Avv. Legnini, ha prodotto risultati da tempo attesi”.
“L’obiettivo comune – ha detto il Commissario Legnini nel corso della riunione – è avere una ricostruzione di qualità, oltre che veloce, che restituisca ai cittadini abitazioni sicure ed efficienti, e al territorio le opere pubbliche e le strutture che possono promuovere e garantire lo sviluppo economico e sociale”.
“Pur con molte questioni sul tavolo – ha aggiunto la Presidente Mancinelli – constatiamo la grande sinergia tra tutti i partecipanti a questa Cabina di Coordinamento che rappresenta le Anci delle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio e il Commissario Legnini. Il percorso in essere ha già segnato tappe importanti come l’ottenimento delle risorse e la semplificazione del quadro normativo grazie all’intervento competente e tempestivo del Commissario Legnini” – ha detto anche a nome dei colleghi. “Questo documento sintetizzato dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno su mandato dello stesso coordinamento e oggi condiviso con l’Avv. Legnini pone questioni di primaria importanza sulle quali chiederemo l’intervento de Governo e del Parlamento nei confronti dei quali, l’interlocuzione dell’Anci e della struttura Commissariale è continua”.




Incontro in II Commissione consiliare della Regione Umbria sulla vicenda inerente Poste Italiane

Toniaccini: “Ampliare l’orario di apertura di tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi e tutelare la salute dei cittadini”.

“Ampliare l’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi, per tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente continuare a fornire un uguale servizio sul territorio regionale”: questa la richiesta avanzata a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, partecipando, questa mattina, alla II Commissione consiliare, convocata dal presidente Valerio Mancini proprio sul tema degli uffici postali. Erano presenti i consiglieri regionali della II commissione e, per Poste Italiane, il dottor Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, il dottor Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area, e la dottoressa Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.

“Abbiamo accolto favorevolmente – affermano il presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta di commissione, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”. Il presidente e il coordinatore ringraziano “i diversi consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini, per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente questa azione”.

Tuttavia, “sull’esito dell’incontro con Poste – affermano – non siamo soddisfatti per due motivi essenziali: il primo, perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede; il secondo, perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. È trascorso più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e riteniamo non giustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, e la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. È su questi due presupposti base che muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, come ha asserito il dottor Pinzani, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. Ricordiamo, inoltre, che la questione non è regionale, ma ha carattere nazionale, proprio perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.

Toniaccini e Gori sottolineano, infine, che “come Anci Umbria ci siamo mossi immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate fin da subito, e per trovare una soluzione congiunta. Abbiamo fatto notare che ogni emergenza, tanto più questa sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Nell’ultima lettera di dicembre scorso, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.

 

Perugia 14 aprile 2021




Riapertura scuola secondaria di secondo grado: ieri, nella riunione in Prefettura, definite con Anci Umbria le modalità di rientro in sicurezza.

Al via il monitoraggio della Polizia locale e dei volontari di Protezione civile sugli accessi ai mezzi di trasporto pubblico locale, in piena collaborazione con Busitalia.

I Comuni contribuiranno al monitoraggio degli accessi sui mezzi pubblici: è quanto stabilito nella riunione di ieri pomeriggio, convocata dalla Prefettura di Perugia, sul tema scuola e trasporto pubblico locale, alla quale ha partecipato anche Anci Umbria, in vista del rientro, previsto per domani, degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Oggi, un nuovo tavolo con la Prefettura di Terni.

Anche nell’ottica di attuazione delle nuove disposizioni nazionali in materia, ai Comuni è stato chiesto l’impegno di collaborare con le forze dell’ordine, mettendo a disposizione, nei limiti del possibile, il personale della Polizia locale e i volontari della Protezione civile per monitorare gli accessi degli studenti ai mezzi di trasporto pubblico locale.

I Sindaci, inoltre, potranno anche contattare direttamente Busitalia, con un numero loro dedicato, qualora si rendesse necessario evidenziare criticità o disfunzioni, con l’obiettivo comune di risolvere tempestivamente eventuali problematiche.

“La riunione di ieri – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è stata proficua ed è servita non solo a fare il punto della situazione per un rientro degli studenti a scuola il più possibile in sicurezza, ma anche a definire ruoli e compiti, in uno spirito di massima collaborazione fra enti, istituzioni e privati, con l’unico obiettivo di contrastare la diffusione del virus. Si sta lavorando su più fronti per tutelare, prima di tutto, la salute dei cittadini, e quindi garantire massimo rispetto delle normative anticovid e massima funzionalità delle misure previste in materia”. Il sindaco, al termine della riunione, ha ringraziato “Prefettura di Perugia e Terni, Regione Umbria e forze dell’ordine per la sinergia messa in campo, unitamente alla Polizia locale e ai tanti volontari che stanno apportando un prezioso contributo”.




Anci e Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma e Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni uniti contro la violenza sulle donne e per l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 e del numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza in tutti gli scontrini delle farmacie regionali che aderiranno

Definito l’accordo innovativo che sarà firmato dopo le festività di Pasqua

Anci e Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo), Assofarm e Federfarma Umbria, in forza degli accordi già in essere, e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni introducono due importanti novità nella lotta alla violenza sulle donne: quella di uniformare su tutto il territorio regionale, l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno e, contemporaneamente, di aggiungere anche il cellulare del Centro AntiViolenza di riferimento. In questo modo, si rende l’iniziativa una pratica non sporadica o di singole Amministrazioni, ma collegiale e condivisa e si dà anche l’opportunità di mettere immediatamente in contatto la persona con il centro di riferimento.

L’accordo è stato già definito e sarà firmato subito dopo le festività di Pasqua.

Questo protocollo d’intesa – che va ad aggiungersi ad altre importanti iniziative – “introduce come prassi condivisa – spiega Anci Umbria – il numero nazionale 1522 e valorizza la grande forza della territorialità e capillarità dei servizi, unitamente alla formazione specifica e continua che hanno i Comuni, il Cpo, la rete sanitaria e il sistema farmacie, sia pubblico sia privato”.

“Questa azione – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è la testimonianza di come gli accordi servano a fare squadra su tematiche fondamentali del nostro vivere, a dare concretezza alle progettualità, alle idee. E’ un segnale di rinnovamento e cambiamento, della volontà ad agire nel merito dei problemi: un significativo passo avanti a supporto di chi subisce violenza e a testimonianza della volontà concreta a intervenire fermamente sia sul fronte della tutela, sia della presa in carico”.

“Come coordinatrice della commissione welfare di Anci Umbria – commenta l’assessore al Comune di Perugia, Edi Cicchi – ho ritenuto opportuno mettere a sistema le diverse e isolate iniziative sul territorio, a partire dagli ordini del giorno presentati in alcuni Comuni, per generare una rete territoriale forte, un collegamento che non è solo nel Numero unico nazionale e correlata App AntiViolenza 1522, ma un voler andare oltre, come proposto anche dal vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, nella relazione immediata con i Centri AntiViolenza che fanno riferimento alle relative Zone Sociali regionali, inserendo anche il numero diretto di cellulare del CAV di riferimento. Questo garantirebbe una vera e propria sinergia tra i professionisti farmacisti e le Zone Sociali territoriali in cui le farmacie vivono, operano e si relazionano”.

Sia il presidente Toniaccini, sia l’assessore Cicchi concordano sulla necessità di “potenziare l’informazione a favore delle donne, e di chiunque subisca violenza, ma anche di garantire nuovi e più efficaci strumenti per raggiungere i Cav, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, in cui le violenze, all’interno delle mura domestiche, sono aumentate”.

Anche per la presidente del Cpo, Caterina Grechi “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è sempre fondamentale la sinergia di istituzioni, associazioni e di tutti i soggetti che sul territorio possono intercettare il fenomeno in maniera privilegiata. Tanto più in questo momento, in cui la pandemia ha aggravato drasticamente il problema della violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica: il distanziamento sociale, la convivenza e il confinamento forzati hanno ridotto spesso la possibilità per le donne di formulare delle concrete richieste d’aiuto. I centri AntiViolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa può rappresentare un efficace strumento in più per informare le donne vittime di violenza che non sono da sole”.

“Si stringono sempre più – commenta Antonio D’Acunto, presidente Assofarm – le maglie per contrastare un fenomeno che, per una serie di ragioni concomitanti ed evidenti, si è accentuato in questi mesi di pandemia. Assofarm è ben favorevole a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale qualificato e auspica che possano aderire all’iniziativa tutte le realtà delle farmacie pubbliche regionali”.

Anche Federfarma sulla stessa linea: “Le farmacie dell’Umbria sono disponibili e favorevoli all’inserimento sugli scontrini fiscali del numero verde 1522, che consente di mettersi in contatto con i vari centri antiviolenza situati sul territorio regionale – dichiarano Augusto Luciani e Silvia Pagliacci, rispettivamente presidente Federfarma Umbria e Federfarma Perugia -. Già in passato anche nella nostra regione abbiamo sostenuto ed avallato molte iniziative, penso ad esempio al ‘Progetto Mimosa’, che vanno nella direzione di una maggiore tutela delle donne vittime di atti inqualificabili e che spesso hanno paura e difficoltà a denunciare tali soprusi. Crediamo che questo tipo di messaggi debbano essere doverosamente amplificati e le farmacie umbre, da questo punto di vista, sono e saranno sempre pronte a farlo”.




Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)

Anci Umbria, si propone come punto di riferimento per l’assistenza tecnica

C’è innovazione e futuro nel Next Generation EU e il ruolo degli Enti locali è strategico per la sua realizzazione, in quanto sono proponenti e attuatori di buone progettualità. Tuttavia, c’è tutta una parte burocratica, di rendicontazione e di spesa molto complessa e articolata: la commissione europea ha, infatti, dato un nuovo indirizzo, in quanto il controllo non avverrà sulla spesa, ma sui risultati conseguiti.

In questo senso, Anci Umbria si propone come punto di riferimento per i Comuni, prevedendo assistenza tecnica e procedurale: è quanto emerso oggi durante il webinar “Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)”, promosso da Anci Umbria.

Esperti di programmazione comunitaria e program management, unitamente a rappresentanti di Anci Umbria, della Regione Umbria, dei Comuni e altri interlocutori, si sono confrontati sullo stato di definizione del PNRR, i suoi contenuti, modalità e tempi di attuazione.

L’attuazione del NEXT GENERATION Italia impegnerà gli operatori economici e i funzionari degli Enti locali della regione Umbria per l’atteso contributo nell’ambiziosa realizzazione degli investimenti e delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che è parte sostanziale del NEXT GENERATION Italia. La regione Umbria potrà beneficiare di importanti ricadute derivanti dall’attuazione del piano, a patto di trovare una repentina operatività.

Infatti, l’approccio della Commissione è drasticamente cambiato: il Piano dovrà avvenire in tempi estremamente contenuti e il controllo da parte della Commissione non avverrà più sulla spesa, ma sui risultati ottenuti.

A introdurre i lavori è stato il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri il quale ha evidenziato come “Questi programmi avranno vera e piena efficacia laddove verrà creata una rete fra Comuni, con Anci Umbria che metterà loro a disposizione assistenza tecnica; e tra loro e le altre Istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, il sistema sanitario, proseguendo con l’Università e l’istruzione, le associazioni di categoria, i sindacati, la rete delle imprese, in un’ottica di rilancio dell’intero territorio regionale.

Noi abbiamo già due punti di partenza: quello di Anci nazionale che ha individuato 10 azioni di sistema per quanto concerne il Piano nazionale di ripresa e resilienza; e quello dei Comuni che si sono attivati con una loro progettazione. Resta una questione centrale: occorre che accanto ai progetti e alle risorse ci sia la capacità di saper rendicontare, di adempiere a una serie di atti e passaggi burocratici che l’Ue chiede. Procedure fondamentali, senza le quali le risorse non saranno erogate. In questo senso, Anci Umbria intende proporsi come punto di riferimento per i Comuni, per quanto attiene a tutta la parte di rendicontazione e procedurale, offrendo assistenza tecnica.

Le parole chiave dovranno essere sviluppo e servizi: l’Umbria dovrà modernizzarsi, digitalizzarsi, essere sempre più all’avanguardia con la tecnologia, ma contemporaneamente ampliare il novero dei servizi ai cittadini e alle imprese. Il tutto, salvaguardando ambiente, territorio e sostenibilità. Oltre a identità e tradizioni che dovranno interagire, senza essere sopraffatte, da una visione innovativa di città e di comunità. Ci sarà un nucleo centrale, il NG, da cui si sprigionerà energia positiva in tutti gli ambiti del nostro vivere”.

Angelo Bianchi e Raffaele Colaizzo, consulenti indipendenti, sono entrati nel merito del webinar.

“Siamo in avvio di una fase importante – ha sostenuto Colaizzo – di nuovi investimenti per lo sviluppo e la coesione. L’Unione europea da molti anni genera politiche strutturali di riequilibrio e coesione, ma mai come in questo periodo risultano determinanti, con lo shock causato dalla pandemia, anche in termini di recessione. L’Ue ha stanziato 750 miliardi di euro con il NG, destinandoli a un duplice obiettivo: di ripresa e di trasformazione economica articolata attorno agli assi di transizione ecologica, digitale e della inclusione sociale. Il periodo 2021-27 ci pone di fronte a un grande sforzo di investimenti.

Questo nuovo strumento che è Next generation introdotto recentemente dall’Unione europea, impone agli Stati membri di dotarsi di un Piano nazionale che definisca priorità e modalità attraverso cui gli investimenti e le riforme saranno attuate. L’Ue chiede un impegno sulle riforme dei sistemi, in modo che gli effetti di lungo periodo degli investimenti si verifichino e abbiano pieno effetto. Il governo sta già preparando le bozze”. Tuttavia – avverte Colaizzo – c’è un elemento critico: “L’Ue darà finanziamenti al termine delle realizzazioni, dopo aver accertato che i risultati stabiliti in partenza siano stati veramente raggiunti. La governance dei piani nazionali è complessa. La Commissione approva i piani, coordinati dalle amministrazioni nazionali, ma Regioni ed Enti locali hanno un ruolo fondamentale, come proponenti buona progettualità e attuatori di buona progettualità”.

L’ingegner Bianchi ha parlato di “sfida terribile, perché – ha spiegato – il piano impone di terminare gli investimenti entro il 2026. Per chi opera nel settore dei contratti pubblici sa che questo termine è molto sfidante, perché la durata media di una infrastruttura in Italia è molto elevata. L’implementazione del piano e la governance richiederanno un impegno e un coinvolgimento molto forte, con un coordinamento dei Comuni, in particolare e in generale degli Enti locali che saranno proponenti e beneficiari, allo stesso tempo, dell’intervento”. Per l’ingegner Bianchi c’è anche un’altra questione: “Noi ci portiamo dietro un problema ventennale di disallineamento del sistema di attuazione dei contratti italiani rispetto alla gestione del ciclo di vita del progetto europeo. Siamo abituati a mandare avanti progetti per livelli di progettazione, mentre l’Ue ci chiede identificazione nella definizione del piano, documenti che nel nostro codice dei contratti non sono previsti e un ciclo di progettazione breve”.




Umbria Film Commission presentata Fondazione; Tesei e Agabiti: ”giornata importante per l’Umbria”

 

(agenzia umbria notizie)

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umbria film commission presentata fondazione; tesei ed agabiti:”giornata importante per l’umbria”

(aun) – Perugia, 31 mar. 021 – “L’appuntamento di oggi è per noi motivo di orgoglio perché siamo riusciti a costituire, in tempi relativamente rapidi e grazie al lavoro di squadra, la fondazione di Umbria Film Commission, tanto attesa e che mancava nella nostra regione”:  lo ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei nel corso della presentazione, avvenuta stamani a Palazzo Donini, della Fondazione Umbria Film Commission, a cui hanno partecipato la sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni, i sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e di  Terni, Leonardo Latini, il presidente Anci Umbria Michele Toniaccini, la presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone, il regista Paolo Genovese il presidente di Anica, Francesco Rutelli. Presenti anche i membri del Cda.

 “Sin dall’insediamento di questa Giunta – ha aggiunto la presidente Tesei – abbiamo lavorato a questa priorità avendo piena consapevolezza che quello dell’Umbria è un territorio naturalmente vocato all’accoglienza di produzioni cinematografiche e televisive. Si tratta di una bellissima iniziativa, condivisa con tutti i Comuni umbri, che avrà notevoli ricadute anche per lo sviluppo economico dei territori. Crediamo fermamente in questo progetto per il quale nella Giunta di oggi abbiamo deliberato uno stanziamento importante per un milione e mezzo di euro per il 2021 finalizzato al supporto delle produzioni ed ulteriori risorse dedicate alla formazione professionale delle figure tecniche, rivolto anche alle maestranze del territorio. Ad  aprile – ha annunciato Tesei – la Giunta regionale presenterà inoltre un pacchetto straordinario di misure per i settori del turismo, della cultura e dello spettacolo. Si tratta di strumenti diversi, tutti collegati da una strategia unica che, oltre al rafforzamento dei ristori per operatori, associazioni e imprese operanti in questi settori, punterà a favorire la ripartenza di un comparto particolarmente colpito dagli effetti del Covid”.

   La sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni ha evidenziato che “i temi dell’audiovisivo e della cultura sono fondamentali per il nostro Paese, in quanto hanno una ricaduta enorme sui territori dove le film commission rappresentano fattori di sviluppo e di attrazione.  Anche nell’ambito del Pnrr sono previsti consistenti investimenti sulle film commission ed in particolare su Cinecittà come attrattore mondiale della produzione audiovisiva e filmica in Italia e volano per le altre realtà regionali”. Borgonzoni ha inoltre affermato che c’è e ci sarà “il supporto del ministero a sostegno delle film commission, nella consapevolezza che, come emerso da una ricerca di Anica in collaborazione con il centro studi di Confindustria,  l’investimento sull’audiovisivo costituisce un  moltiplicatore economico molto alto per i territori dove si investe”.

La presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone ha sottolineato come “una regione così importante come l’Umbria, aveva bisogno di una film commission strutturata. Le film commission – ha aggiunto – incarnano l’osmosi tra territorio e settore audiovisivo. E’ dunque fondamentale la partecipazione del territorio attraverso la Regione e gli enti locali e da questo punto di vista l’Umbria parte da ottime basi, avendo anche a disposizione una buona dotazione di risorse e la presenza di Paolo Genovese che darà vita e belle scelte strategiche ed umane. La nostra Associazione ci sarà per eventi e iniziative di lancio e per aiutare la Film commission umbra in tutti i settori, per portarla alla conoscenza nazionale. Le film commission – ha concluso – sono avamposti che interagiscono su una scena mondiale e che innescano processi di virtuosi di sviluppo territoriale e turistico”.

  Per il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini, “la costituzione della Fondazione rappresenta una nuova opportunità di promozione per i comuni che possono così mettere a leva le loro peculiarità ed eccellenze in una regione che ha già dimostrato di essere attrattiva per molti autori e registi e la sinergia fra Anci Regione e Comuni di Perugia e Terni rappresenta un valore aggiunto per l’intera Umbria”.

   “Oggi è un momento storico che dà inizio ad una grande avventura – ha detto il sindaco di Terni, Leonardo Latini – e siamo pronti ad accogliere questa sfida di rilancio oltre che di resilienza dovuta alla pandemia. Siamo pronti a fare la nostra parte anche per l’interlocuzione con imprese e settore del turismo. Terni ebbe negli anni 90 l’intuizione del rilancio del proprio territorio attraverso la produzione cinematografica legata agli studi di Papigno dove sono stati girati film importanti.  Ora – ha aggiunto – abbiamo un soggetto che può coordinare l’attività legata all’audiovisivo a livello regionale e ciò è fondamentale per la nostra regione che è un vero e proprio set naturale.

Nel “ringraziare tutti i soggetti che hanno portato alla nascita della Fondazione”, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha evidenziato che “Umbria film commission rappresenta un fattore importante per lo sviluppo dell’intera regione e per la sua promozione, ma anche costituisce un’occasione per recuperare consapevolezza della identità regionale. Ciò ci consentirà di affrontare le produzione in un rinnovato spirito di  collaborazione tra i territori. Avere già a disposizione importanti risorse di bilancio testimonia la volontà concreta di portare avanti questa sfida che rappresenta anche una opportunità per i lavoratori del comparto”

“Non mi risparmierò in questo impegno – ha detto Paolo Genovese presidente della Fondazione. Abbiamo ora a disposizione uno strumento fondamentale per il territorio e per incrementare l’attività cinematografica, lavorando per attrarre produzioni in Umbria, una regione che ha tantissime risorse e che è un set naturale. I finanziamenti per questo sono importanti, così come la flessibilità nell’erogare servizi e la logistica legate al settore per rendere più facili le produzioni. Occorre fare conosce inoltre la straordinaria accoglienza umbra e  lavorare, con le istituzioni e gli amministratori comunali, perché grazie alle produzioni si possano esportare il nostro territorio, la cultura, il cibo, il paesaggio. C’è il nostro impegno anche sul fronte della didattica – ha aggiunto Genovese, con l’obiettivo di realizzare  una scuola di cinema in Umbria che ci consentirebbe di  avere maestranze, tecnici e professionisti disponibili sul territorio.  Altro obiettivo – ha concluso – è quello di realizzare un grande Festival di cinema, come appuntamento culturale e cinematografico e mezzo per far conoscere il territorio e le sue eccellenze”.

Il presidente di Anica, Francesco Rutelli ha detto che “l’Umbria,  può ora far tesoro nelle precedenti esperienze delle altre film commission a livello nazionale. In questo ambito – ha aggiunto Rutelli – la specializzazione rappresenta un elemento fondamentale e la specificità umbra va valorizzata come fattore strategico. La prima film commission italiana – ha ricordato – è nata a Roma durante la mia amministrazione. A distanza di 25 la platea si è notevolmente ampliata: non solo cinema, ma spot, web ed attività on line. Nel solo mese di marzo a Roma sono stati contati 207 set aperti. L’Anica si batterà per la riapertura del cinema in condizioni di sicurezza. Nel frattempo abbiamo lavorato con le maestranze, gli  attori, i  sindacati,  registi e produttori. Grazie agli incentivi del governo per fronteggiare i costi covid, abbiamo potuto far girare e pieno regime le produzioni. In Umbria – ha concluso – ci son tutte le condizioni per fare grandi cose e non mancherà il nostro sostegno”. 

   “Abbiamo scommesso sin dal nostro insediamento, insieme alla presidente Tesei che ci ha sempre creduto, sul ‘progetto Fondazione’, come organismo stabile, a tempo indeterminato ed in grado di viaggiare con le proprie gambe e diventare volano di sviluppo per i settori della cultura, dello spettacolo e del turismo – ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura Paola Agabiti. Nella Giunta di questa mattina – ha proseguito – abbiamo approvato i criteri per i primi due strumenti fortemente connessi alla Film Commission:  lo schema per la pubblicazione del cosiddetto Film Fund, per un milione e mezzo di euro, per finanziare le produzioni di film, fiction, documentari e cortometraggi, gestito da Sviluppumbria,  ed i criteri del bando straordinario di formazione Techné per l’acquisizione, l’aggiornamento e la specializzazione di competenze tecnico-professionali per i profili del settore dello spettacolo dal vivo. Si tratta di un progetto pilota, che sarà gestito da Arpal, per il quale abbiamo stanziato 600 mila euro.  Sono tante le idee alle quali stiamo lavorando – ha concluso – e gli obiettivi che vogliamo raggiungere coinvolgendo tutti gli attori del territorio, delle istituzioni, del mondo delle imprese. Sono certa che grazie al contributo del Presidente Genovese, a cui rivolgo l’augurio di buon lavoro e di tutti i consiglieri di amministrazione – che saluto e ringrazio – potremo dare un forte impulso alla vita culturale, sociale ed economica della nostra regione”. 

   Questa la composizione del Cda di Umbria film commission e relativi enti di nomina:  Paolo Genovese – Presidente (Regione Umbria), Lidia Vizzino (Regione Umbria), Maria Rosi (Regione e Anci), Daniele Corvi (Comune Perugia), Nicola Innocenti (Comune di Terni)




Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina: “Il ruolo degli Enti Locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”

“Bee the change ha rafforzato il processo di cambiamento in Palestina. Proposta una finestra ad hoc fra Italia e Palestina”

Il processo di cambiamento in Palestina è cominciato ed è stato rafforzato da “Bee the change” e da altri progetti di cooperazione internazionale che vedono protagonista l’Umbria. Tante le proposte emerse ieri dal “Forum degli Enti locali per la cooperazione internazionale in Palestina – Il ruolo degli enti locali per la localizzazione dell’Agenda 2030, esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”, cui ha partecipato, come partner, anche Anci Umbria. Proposte che hanno riguardato il rafforzamento della cooperazione fra Enti locali, con particolare riferimento a quelli che legano Italia e Palestina, con la prospettiva futura – come ha detto il Console d’Italia a Gerusalemme, Giuseppe Fedele – di poter aprire una finestra dedicata a progetti fra queste due realtà. Mentre, il viceministro alla Cooperazione, onorevole Marina Sereni, nel suo videomessaggio, ha annunciato una “Conferenza nazionale sulla cooperazione, in programma nella seconda metà dell’anno”.

Tutti i relatori intervenuti hanno concordato sulla necessità di proseguire questo rapporto di cooperazione fra Enti locali, anche con progettualità esclusive fra Italia e Palestina.

Nella sostanza, il Forum di ieri è stato un momento di confronto e di restituzione sui progetti attuati che hanno avuto un impatto positivo in termini economici, ambientali, culturali e occupazionali in Palestina, ma con benefici anche in Umbria, anche in termini di reciprocità.

L’introduzione è stata affidata a Lucia Maddoli vice direttore FELCOS Umbria: “Questo forum chiude il progetto di cooperazione Bee the change, un’azione di grande rilievo per le tematiche attorno cui si è sviluppata, quelle dell’apicoltura e delle erbe officinali, settori che portano con loro non solo economia, ma anche cultura e sostenibilità; e perché si sono aperte le porte dell’amicizia e delle relazioni di partenariato molto forti tra comuni umbri e palestinesi e con Anci Umbria. L’obiettivo è di dare continuità alle relazioni intraprese con la Palestina”. Il vicedirettore Maddoli ha ricordato che questo forum si sarebbe dovuto svolgere in Palestina, ma l’emergenza sanitaria ne ha impedito la realizzazione.

“L’incontro – ha concluso – è anche momento di restituzione di quanto è stato fatto in Palestina e testimonianza di quanto questi progetti non abbiano solo un impatto rilevante sull’Agenda 2030, ma anche su momenti di crisi come quelli generati dalla pandemia”.

Franco Brilli, dirigente del servizio Relazioni internazionali, finanza d’impresa, e internazionalizzazione del sistema produttivo della Regione Umbria ha evidenziato come “le attività di cooperazione siano sempre più rivolte e connesse con le attività produttive. La Regione Umbria ha una lunga esperienza di cooperazione internazionale e di sviluppo, definendo pratiche di successo”. Il dirigente Brilli ha sottolineato anche “l’ottimo esempio di collaborazione instaurata fra partner istituzionale diversi, in particolare tra Regione, Province e Comuni. Le attività realizzate rappresentano delle best practice”.

L’assessore al Comune di Assisi e membro Consiglio Direttivo FELCOS

Umbria, Simone Pettirossi, che ha portato il saluto della città, ha ricordato le collaborazioni in atto fra le due realtà, in particolare in ambito agricolo, artigianale e della creazione di percorsi turistici. “Il tema della cooperazione fra Enti locali – ha sostenuto – è fondamentale, perché crea collaborazioni alla pari e porta allo scambio di buone pratiche. L’Umbria è una terra di colline e olivi, molto simile alla Palestina e su questo occorre indirizzare nuove misure”.

Alessandro Mancini, coordinatore progetto FELCOS Umbria, ha rendicontato quanto è stato realizzato in questi anni, con “Bee the change”, “con uno sguardo al futuro, auspicando una continuità di cooperazione”. L’obiettivo di questo progetto – ha spiegato – è stato quello di “aumentare le opportunità di lavoro e reddito, in particolare, per giovani e donne nelle aree rurali di Ramallah e Jenin, attraverso il rafforzamento di settori produttivi endogeni ed ecosostenibili, l’apicoltura e la coltivazione di piante aromatiche e officinali. E ci siamo riusciti”.

Il sindaco del Comune di Arrabah,  Ahmad Arda ha parlato della necessità di “promuovere tipi diversi di coltivazione, anche più sostenibili”.

Mentre, nel suo intervento, il sindaco del Comune di Gubbio, Filippo Maria Stirati ha raccontato un altro progetto di cooperazione in Palestina, sul tema della sicurezza nei cantieri di lavoro: “Guardo con grande legame politico, civile, istituzionale e culturale alla Palestina, un Paese verso cui nutriamo una straordinaria amicizia e solidarietà. Quella in Palestina – l’inaugurazione della scuola edile a Ramallah – è stata una delle esperienze più belle della mia vicenda di sindaco. Gubbio è città della pietra, con un centro storico medievale integro. La nostra comunità che si occupa di sicurezza, restauro della pietra e di attività edile è entrata in rapporto internazionale con la Palestina con grande gratificazione. La nostra Università di muratori che raccoglie secoli di esperienza di manualità e di restauro è il simbolo della nostra volontà e opportunità a rafforzare la collaborazione in atto”.

Guglielmo Giordano, titolare sede – Aics Gerusalemme ha parlato della “cooperazione degli Enti territoriali, relativamente recente, in Palestina, iniziata 3 anni fa, ma molto fruttuosa. Questo programma si è concluso con piena soddisfazione di tutti”.

Nel suo videomessaggio, il viceministro agli Esteri e Cooperazione internazionale, onorevole Marina Sereni ha definito il progetto “Bee the change” come “un esempio di cooperazione decentrata positiva nei confronti dei territori palestinesi, intervenendo concretamente e mirando a creare lavoro per giovani e donne, due fasce di popolazione che oggi soffrono di più e che sono le più vulnerabili sul piano occupazionale. Un progetto che interviene sulla sostenibilità ambientale, sull’agricoltura sostenibile in grado di costruire una relazione positiva con le municipalità palestinesi”. Ha poi annunciato “una conferenza nazionale sulla cooperazione, nella seconda metà dell’anno”.

Il Console d’Italia a Gerusalemme, Giuseppe Fedele ha raccontato della “forte identità dei palestinesi che li spinge a guardare con estremo interesse alla cooperazione decentrata, agli Enti locali, con particolare riferimento all’Italia. Le municipalità spesso risentono delle periodiche crisi di bilancio che l’autorità palestinese subisce, ma gli Enti locali palestinesi attribuiscono grande importanza a questi progetti. Sono rimasto colpito dalle parole di alcuni sindaci palestinesi che hanno sponsorizzato l’approvazione di progetti di Enti territoriali italiani”. Il Console ha anche aggiunto che sottoporrà a Roma una proposta: “la specialità del ruolo degli Enti locali palestinesi può suggerire una finestra ad hoc dedicata alla cooperazione degli Enti locali territoriali italiani, per evitare che i progetti confluiscano nel calderone con tutti gli altri”.

Musa Hadid, Sindaco di Ramallah e presidente Association of Palestianian Local Authorities ha chiesto un “riconoscimento al ruolo dei sindaci per localizzare e attuare l’Agenda 2030 sul territorio, perché i primi cittadini sono i migliori conoscitori delle priorità dell’Agenda”.

Pienamente concorde si è detta Simonetta Paganini, Responsabile Dipartimento Rapporti con Associazioni UE ed extra Ue e Cooperazione decentrata Anci che ha ripercorso le prime azioni di cooperazione in Palestina, risalenti a molti anni addietro: “il 2005 è stato il primo esempio di raccordo attorno al Tavolo “Le Ali della Colomba” fra Enti locali, per sostenere il processo di pace, dando maggiore rilievo al processo di decentramento in corso in Palestina. Lavorare alla pari per scambiare esperienze e portare tutto l’aiuto possibile a queste popolazioni è stata un’esperienza che ha segnato molti di noi e impegnato un forte finanziamento italiano, con 25 milioni per questa attività e altri 50 milioni su altre azioni. Risorse con cui sono stati finanziati tanti progetti”. Ha accolto con favore la proposta del Console Fedele, ragionandone insieme a tutti gli attori coinvolti nella Cooperazione internazionale.

Paganini ha anche anticipato una grande conferenza sulla cooperazione che si terrà a Bari, città del presidente di Anci, Antonio Decaro.

Il presidente di FELCOS, Francesco De Rebotti, concludendo i lavori, ha detto di “aver condiviso la visione del Console Fedele. Una linea che sento di fare propria, perché la cooperazione si trasformi in qualcosa di diverso da ciò che abbiamo conosciuto finora. Occorre uscire dalla logica dei bandi e intraprendere rapporti di continuità con territori come quello della Palestina, E’ un arricchimento reciproco, ancor più in momenti di grandi difficoltà come quello che stiamo vivendo”.

Il progetto “Bee the Change” è promosso dalla Regione Umbria e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Vede tra i partner ANCI Umbria, FELCOS Umbria, Comune di Foligno, APAU – Associazione dei produttori apistici umbri, APIMED – Federazione degli apicoltori del mediterraneo, Ponte Solidale, Agenzia Umbria Ricerche, CTM Altromercato, Equo Garantito – Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, Cooperativa Apicoltori di Ramalla, Cooperativa Apicoltori di Jenin,  AOWA – Association of Women’s Action.

 




Domani, ore 15, Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina

“Il ruolo degli Enti Locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”

“Bee the Change” è un progetto di cooperazione in Palestina ed è una delle esperienze – che ha avuto ampio successo e un ottimo riscontro – di cui si parlerà domani, mercoledì 24 marzo dalle ore 15 nel corso del Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina, che tratterà “Il ruolo degli Enti Locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”.

Il progetto “Bee the Change” è promosso dalla Regione Umbria e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Vede tra i partner ANCI Umbria, FELCOS Umbria, Comune di Foligno, APAU – Associazione dei produttori apistici umbri, APIMED – Federazione degli apicoltori del mediterraneo, Ponte Solidale, Agenzia Umbria Ricerche, CTM Altromercato, Equo Garantito – Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, Cooperativa Apicoltori di Ramalla, Cooperativa Apicoltori di Jenin,  AOWA – Association of Women’s Action.

“Bee the change” mira ad aumentare le opportunità di lavoro e reddito, specialmente per giovani e donne, nelle aree rurali di Ramallah e Jenin (West Bank), attraverso il rafforzamento del settore apistico e il supporto alla filiera delle piante aromatiche e officinali (PAO).

A questo fine, il progetto ha contribuito a supportare il settore dell’apicoltura attraverso il rafforzamento delle competenze e innalzamento dei servizi forniti da due cooperative di apicoltori locali partner del progetto, una a Ramallah e l’altra a Jenin. Il processo si è concentrato sul miglioramento della qualità dei mieli prodotti e sulla standardizzazione dei processi di conferimento e commercializzazione degli stessi da parte delle Cooperative, per le quali sono stati attivati due centri di assistenza tecnica dove gli apicoltori associati potranno lavorare e vendere il proprio miele.

In questo quadro, particolare rilevanza è stata attribuita al ruolo degli Enti Locali palestinesi, da subito coinvolti nei processi decisionali a livello locale per garantire un supporto concreto e duraturo alle realtà coinvolte, anche in ottica sostenibilità futura.

L’altro filone del progetto riguarda l’avvio di nuove coltivazioni di PAO nelle aree di Ramallah e Jenin, attraverso il supporto alle attività dell’Associazione di donne palestinesi AOWA, già impegnata da anni nella produzione di saponi naturali grazie al sostegno di precedenti progetti di cooperazione con realtà umbre. Grazie al progetto “BEE THE CHANGE”, AOWA ha ampliato le proprie attività, con l’avvio della produzione di olii essenziali derivanti dalle piante aromatiche autoprodotte, in particolare coltivando e distillando menta e lavanda. In questo modo, l’intera filiera di produzione è totalmente sotto la diretta gestione delle donne di AOWA e ne garantisce il controllo della qualità e la sostenibilità futura.

Le azioni messe in campo da “Bee the Change” hanno riguardato momenti di formazione agli apicoltori e alle donne per migliorare la qualità di mieli, olii essenziali e saponi naturali da loro prodotti; allestimento di due centri di lavorazione e vendita del miele; rafforzamento delle capacità imprenditoriali; organizzazione della 10° edizione del “Forum dell’Apicoltura del Mediterraneo”; avvio di una nuova coltivazione di erbe aromatiche per l’estrazione di olii essenziali; potenziamento del laboratorio di produzione; formazione a rappresentanti dei Comuni palestinesi; organizzazione di eventi in Palestina e in Umbria.

Durante il forum, organizzato nell’ambito del progetto “Bee the change” verrà anche presentato il progetto “Safebuilder”, in Palestina: “L’esperienza del Comune di Gubbio – afferma il sindaco, Filippo Maria Stirati – quale capofila di un partenariato con la nostra Università dei Muratori, Scalpellini ed Arti Congeneri, il Centro edile sicurezza e formazione di Perugia, il Governo dello Stato di Palestina, il Regno Hascemita di Giordania e le associazioni di costruttori “Palestinian Contractors Union – PCU”e Jordanian Construction Contractors Association (JCCA) nel progetto è stata ed è tutt’oggi di grande interesse sociale, culturale, storico e politico. Tale progetto infatti non solo ci ha consentito di mettere in piedi un’importante scuola di sicurezza sul lavoro, ma ci ha anche permesso di promuovere e diffondere le competenze delle nostre maestranze locali. I nostri viaggi nel Governatorato di Ramallah e Al-Bireh in Cisgiordania e ad Amman ci hanno infatti consentito di approfondire le relazioni culturali ed economiche con i Paesi con i quali abbiamo lavorato, mettendo le basi anche per quella che diverrà una vera e propria scuola di restauro e di lavorazione della pietra che porterà le tradizioni e la storia della nostra manualità a fondersi con le tecniche e la storia delle terre di Palestina e Cisgiordania”.

Al forum interverranno

Presentazione

Lucia Maddoli, vice direttore FELCOS Umbria

Saluti introduttivi

Franco Brilli, dirigente del servizio Relazioni internazionali, finanza d’impresa, e internazionalizzazione del sistema produttivo della Regione Umbria

Francesco De Rebotti, presidente FELCOS Umbria

Alessandro Mancini, coordinatore progetto FELCOS Umbria

Ahmad Arda, sindaco del Comune di Arrabah

Filippo Maria Stirati, Sindaco del Comune di Gubbio

Guglielmo Giordano, titolare sede – Aics Gerusalemme

IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO IN PALESTINA

Modera

Lucia Maddoli

Intervengono

Marina Sereni, vice Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale (videomessaggio)

Giuseppe Fedele, Console Generale d’Italia a Gerusalemme

Musa Hadid, Sindaco di Ramallah e presidente Association of Palestianian Local Authorities

Simonetta Paganini, Associazione Nazionale Comuni Italiani – Responsabile Dipartimento Rapporti con Associazioni UE ed extra Ue e Cooperazione decentrata

Simone Pettirossi, Assessore Comune di Assisi e membro Consiglio Direttivo FELCOS

Umbria.