ANNULLATO – SEMINARIO ANCI-CONAI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

È in programma mercoledì 8 febbraio alla sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia

Anci Umbria, seminario Anci-Conai sullo smaltimento dei rifiuti

 Conterrà interventi tematici sull’accordo quadro, sugli allegati tecnici, sulle normative nazionale ed europea e sulle migliori pratiche di raccolta e gestione rifiuti

 Perugia, 31 gennaio 2023 – Un seminario formativo per approfondire la gestione di un bene: dall’immissione al consumo allo smaltimento eco-sostenibile. Di questo si parlerà mercoledì 8 febbraio, dalle ore 9,30, presso la sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia. Il seminario formativo territoriale è promosso da Anci, Anci Umbria e Conai (consorzio nazionale imballaggi). Il seminario conterrà interventi tematici sull’accordo quadro, sugli allegati tecnici, sulle normative nazionale ed europea e sulle migliori pratiche di raccolta e gestione rifiuti, favorendo la condivisione di informazioni in modo interattivo e pratico.

Conoscere gli accordi nel contesto della normativa nazionale ed europea permette agli Amministratori di decidere in modo ponderato le politiche territoriali per la gestione dei rifiuti. Dal punto di vista economico, infatti, l’accordo Anci-Conai mette a disposizione dei Comuni oltre 600 milioni di euro ogni anno, in forma di corrispettivi per il materiale raccolto in forma differenziata dai Comuni stessi e conferito ai consorzi di filiera di carta, plastica, vetro, alluminio, acciaio, legno e bioplastica.

Apriranno i lavori, portando i saluti, Stefania Proietti, sindaco di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, Luca Piatto, responsabile Conai relazioni con il territorio ed Anci, Moreno Landrini, sindaco di Spello e vicepresidente vicario di Anci Umbria. Introdurrà e modererà i lavori Carmelina Cicchiello, responsabile dipartimento patrimonio, politiche abitative, demanio e ciclo integrato dei rifiuti Anci.

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Federsanità Anci Umbria, delegazione umbra a Torino per l’Assemblea nazionale

La delegazione umbra ha preso parte alla sesta Assemblea di Federsanità

Erano presenti Manuel Petruccioli, Manuela Taglia, Luana Sensini, Silvio Ranieri e Daniele Benedetti. Rieletta Tiziana Frittelli e definiti gli obiettivi per il prossimo mandato

Perugia, 27 gennaio 2023 “Siamo molto orgogliosi di aver partecipato attivamente alla sesta Assemblea di Federsanità e di aver dato continuità al lavoro che in questi anni abbiamo svolto come Federazione regionale. Tutti i nostri delegati hanno sostenuto in maniera unanime e convinta la presidente Frittelli per il lavoro svolto e per il riconoscimento che ha dato a quello da noi effettuato a livello regionale e nazionale”. Così la delegazione umbra che ha preso parte alla VI Assemblea Congressuale che si è svolta a Torino giovedì 26 gennaio e che ha visto la riconferma di Tiziana Frittelli, direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma e presidente di Federsanità Anci Lazio, alla presidenza nazionale di Federsanità.

Per l’Umbria erano presenti Manuel Petruccioli, presidente Federsanità e sindaco di Giano dell’Umbria, Manuela Taglia, vicepresidente Federsanità ed assessora al sociale al Comune di Marsciano, Luana Sensini, consigliera del Comune di Massa Martana, e per lo staff di Federsanità Anci Umbria, il direttore Silvio Ranieri e Daniele Benedetti.

Tra gli obiettivi del prossimo mandato di Federsanità ci sono: sviluppo delle politiche di integrazione socio-sanitaria e proposte di maggiore sinergia tra Regioni ed enti locali; istituzione di un Comitato scientifico, al fine di garantire elevati standard qualitativi delle proposte progettuali ed iniziative e supportare le linee progettuali future su tematiche di comune interesse, anche attraverso l’organizzazione di eventi nazionali; costruire reti di famiglie professionali per i vari profili del middle management delle aziende associate e dei Comuni (amministrativo, professionale tecnico e sanitario e, per i Comuni, per le aree di interesse comune), comunità di pratica, mondo dei care giver, finalizzate a scambio di esperienze, formulazione di linee progettuali e formazione specifica; azione sinergica con Anci con produzione di position paper congiunti presso i massimi organismi istituzionali per una nuova stagione sul versante dell’integrazione socio-sanitaria, a partire dall’area della non autosufficienza, per una effettiva integrazione tra Missione 5 e Missione 6 del PNRR, nonché su quello della promozione di sani stili di vita e di benessere, in sinergia con Ifel ed Health City Institute, con particolare attenzione alla fascia anziana, adolescenziale e dell’infanzia (in primavera si prevede di aprire gli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza); concludere protocolli di intesa con i principali ordini professionali e con le associazioni del mondo delle strutture sanitarie e sociosanitarie private e religiose rispetto alle tematiche di interesse.




ANCORA QUALCHE GIORNO PER LA SCADENZA BANDO SERVIZIO CIVILE

Anci Umbria, 40 i Comuni coinvolti per 144 posti a disposizione con il Servizio civile universale 2022

Il bando resterà aperto fino alle ore 14 del 10 febbraio 2023. Domande online

Perugia, 28 gennaio 2023 – Sono 40 i Comuni coinvolti nel nuovo bando del Servizio civile universale 2022 legato alla rete di Anci Umbria che scadrà tra pochi giorni (il prossimo 10 febbraio). In tutto, sono a disposizione 144 posti – di cui 15 con persone che presentano maggiori difficoltà – legati a 9 progetti. Il bando è rivolto ai ragazzi/e, di età compresa tra i 18 e i 29 anni di età non compiuti (fino a 28 anni e 364 giorni alla data di presentazione della domanda), in possesso della cittadinanza italiana. Le domande di partecipazione devono essere presentate esclusivamente nella modalità online (https://domandaonline.serviziocivile.it) entro e non oltre le ore 14 del 20 febbraio 2023. Il servizio ha una durata di 12 mesi, prevede una certificazione delle competenze e un percorso di tutoraggio. Ai volontari è riconosciuto un contributo economico mensile pari a euro 444,30 e l’attestato di fine servizio.

Dei 144 posti a disposizione, inoltre, 12 saranno riservati anche ad Anci Umbria: 6 per la sede di Perugia, di cui uno dedicato a ragazzi/e con maggiori difficoltà per il progetto “Cittadini attivi e connessi: favorire la partecipazione alla vita del territorio”; 6 per quella di Foligno per il progetto “Il territorio in sicurezza: conoscenza e prevenzione nei Comuni di Lazio, Marche, Toscana e Umbria”.

 I 40 Comuni interessati al bando sono: Allerona (2 posti), Alviano (2), Baschi (2), Bastia Umbra (3), Bevagna (3), Campello sul Clitunno (2), Castel Giorgio (1), Castel Ritaldi (3), Castiglione del Lago (3), Città della Pieve (1), Costacciaro (2), Fabro (2), Ficulle (1), Foligno (3), Fossato di Vico (2), Giano dell’Umbria (3), Gualdo Tadino (2), Gubbio (16), Magione (1), Monte Castello di Vibio (2), Monte Santa Maria Tiberina (1), Montecchio (1), Montefalco (1), Montone (1), Orvieto (14), Paciano (2), Parrano (1), Penna in Teverina (2), Perugia (11), Piegaro (2), Porano (2), Scheggia e Pascelupo (1), Sigillo (1), Spello (2), Spoleto (5), Terni (5), Torgiano (1), Trevi (2), Valfabbrica (3), Valtopina (2).

Per ulteriori informazioni: https://anci.umbria.it/bando-servizio-civile-universale-2022-scadenza-ore-14-00-del-10-febbraio/

 




Il contributo di Anci Umbria a “Facciamo semplice l’Italia”

Moreno Landrini: “Tema dello snellimento di accesso ai servizi priorità per garantire la crescita sociale ed economica di una data comunità”

Perugia, 09 gennaio 2023 – Ha preso il via da Perugia e dall’Umbria “Facciamo semplice l’Italia, partendo dai territori”, l’iniziativa promossa dal Ministero della Funzione Pubblica che si è tenuta oggi tra la sala dei Notari di palazzo dei Priori e l’ex Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria. Ai lavori, che sono stati aperti dal ministro Paolo Zangrillo, hanno preso parte alcuni rappresentanti di Anci Umbria: Moreno Landrini, vicepresidente vicario Anci Umbria, Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria, e Federico Gori, coordinatore dei piccoli comuni di Anci Umbria.

Federico Gori, coordinatore dei piccoli comuni di Anci Umbria (sono 63 dei 92 di cui è composta la regione), ha sottolineato l’esigenza di evitare lo spopolamento dei territori e la necessità di adeguare la macchina pubblica visto che “il blocco del turnover ha generato difficoltà, soprattutto per le piccole amministrazioni, che non hanno potuto aggiornarsi, integrando nuove risorse di personale ed aggravando la situazione già difficile, anche solo per svolgere il lavoro ordinario”. In questo contesto Gori ha auspicato una collaborazione tra Province, Comuni più grandi ed enti sovraordinati per dar vita ad un welfare istituzionale. “Spero che parallelamente – ha concluso Gori – ci possa essere anche una condivisione con Anci Nazionale che, partendo proprio dalle esperienze territoriali, sarà sempre a disposizione per migliorare i nostri amati Comuni”.

Moreno Landrini, vicepresidente vicario Anci Umbria, ha chiuso la prima sessione dei lavori affermando che “far partire questa iniziativa da Perugia e dall’Umbria stimola noi amministratori locali ad un confronto serio, collaborativo e costruttivo in quello che è il nostro obiettivo comune: ‘Rendere semplice l’Italia’. Il tema dello snellimento di accesso di cittadini ed imprese nella pubblica amministrazione – ha detto ancora Landrini – è oramai la priorità per garantire la crescita sociale ed economica di una data comunità. La semplificazione delle procedure in Umbria è passata anche attraverso il compimento del percorso di attuazione degli sportelli Suape (Sportello Unico per le Attività Produttive e l’edilizia, ndr). Sono attivi in 43 Comuni e necessitano di azioni di supporto per garantire, sviluppare e verificare la continuità dell’accesso unico digitale”.

Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria, ha sottolineato la necessità di formare nuove persone per lavorare nella pubblica amministrazione, suggerendo di “accelerare e strutturare dei corsi-concorsi per giovani neodiplomati-neolaureati per indirizzarli su una carriera nella ‘pubblica amministrazione’. Nello specifico, inoltre, c’è la necessità di alcune professionalità ben specifiche che non sono solo i progettisti, figure il più delle volte esterne alla pubblica amministrazione, ma anche quelle legate all’’assistenza tecnica’ definita nel Pnrr, che sono quelle che necessitano di essere formate ed accompagnate. In questa ottica – ha concluso Ranieri – da non trascurare ma, da valorizzare, in termini di competenze la grande e positiva esperienza del Servizio civile universale e del Servizio civile digitale”.

 




MASSIMO BRAGANTI NUOVO VICE PRESIDENTE DI FEDERSANITÀ ANCI UMBRIA

Durante l’assemblea sono stati nominati i dieci delegati al congresso di Torino

Perugia, 21 dicembre 2022 – Massimo Braganti, direttore generale dell’Usl Umbria 1, è il nuovo vicepresidente vicario di Federsanità Anci Umbria. Sostituisce Marcello Giannico, ex direttore generale dell’ospedale di Perugia, andato a dirigere il Mater Olbia.

La nomina ufficiale di Braganti è avvenuta mercoledì 21 dicembre durante l’assemblea di Federsanità Anci Umbria, che si è tenuta online e che è stata coordinata dal presidente Manuel Petruccioli (sindaco di Giano dell’Umbria), dove sono stati anche ufficializzati i delegati del Congresso nazionale, in programma il prossimo 26 gennaio presso il Museo Nazionale dell’automobile di Torino, che saranno: i quattro direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere dell’Umbria (Massimo Braganti per l’Usl Umbria 1, Massimo De Fino per l’Usl Umbria 2, Giuseppe De Filippis per l’ospedale di Perugia ed Andrea Casciari per quello di Terni), il direttore di Federsanità Anci Umbria, Silvio Ranieri, ed il coordinatore di progetto Daniele Benedetti,  il sindaco di Gubbio Filippo Stirati, il sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa, l’assessore di  Marsciano Manuela Taglia e – delegato in sostituzione del presidente Petruccioli – il consigliere comunale di Massa Martana Luana Sensini.

Con questa sostituzione, l’organigramma della Federazione regionale sarà composto dal  presidente Manuel Petruccioli, vicepresidente vicario Massimo Braganti e vicepresidente Manuela Taglia (assessore di  Marsciano). Sono state confermate le deleghe ai consiglieri Filippo Stirati (sindaco di Gubbio) su Donazione organi e Prevenzione ed ad Annarita Falsacappa (sindaco di Bevagna) su Regolamenti e Servizio Civile. L’organigramma prevede anche la presenza dei quattro direttori generali: Massimo Braganti, Massimo De Fino, Giuseppe De Filippis ed Andrea Casciari.




PRESENTATO IL PROGETTO “COMUNI IN EUROPA”

Anci e Cal Umbria, indagine su “Fondi europei: la sfida dei comuni umbri”

Dei 92 Comuni umbri, in 59 hanno partecipato all’indagine (64%). Solo 3 (5%) hanno un ufficio dedicato alla progettazione europea; in 8 dispongono di personale qualificato

Perugia, 19 dicembre 2022 – Un’indagine che ha come obiettivo quello di esplorare ed evidenziare le potenzialità e le esigenze dei Comuni umbri in tema di accesso ai finanziamenti diretti dell’Unione europea, al fine di delineare, nei prossimi due anni, un sistema di governance a supporto dei processi di programmazione, accesso ai Fondi europei, gestione e valutazione dei progetti di parte delle amministrazioni comunali, il più possibile basato su di un approccio integrato regionale. Con questo obiettivo Anci Umbria e il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) dell’Umbria hanno redatto un report dal titolo “Fondi europei: la sfida dei comuni umbri 2021/2027”.

I risultati di questa indagine e le fasi successive del progetto “Comuni in Europa” (che prevede una serie di percorsi e strumenti innovativi, volti a rafforzare la strategia di governance e la capacità delle strutture amministrative coinvolte di intercettare e capitalizzare i fondi europei messi a disposizione dalla nuova programmazione 2021/2027) sono state presentate lunedì 19 dicembre presso la sala Brugnoli di palazzo Cesaroni a Perugia all’interno di un’iniziativa – denominata “Strategie di governance dei fondi europei: opportunità per i Comuni umbri” – coordinata dal segretario generale di Anci Umbria Silvio Ranieri. Hanno portato i loro saluti istituzionali Marco Squarta, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria; Francesca Mele, presidente del Consiglio delle Autonomie locali dell’Umbria e sindaco di Marsciano; Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta, che si è collegato da remoto.

Marco Squarta“Il binomio enti locali e programmazione europea costituisce da sempre un tema di attualità e di rilievo strategico, perché la capacità di spesa dei fondi europei rappresenta per la pubblica amministrazione una grande occasione di modernizzarsi e affacciarsi oltre il confine nazionale e si intreccia con i notevoli sforzi di razionalizzazione della spesa e di riorganizzazione degli uffici e del personale che vedono gli enti locali in prima linea”.

Francesca Mele“La sfida dei fondi europei non è soltanto la capacità di spesa, di reperimento di finanziamenti e di attuazione di politiche di interesse territoriale, ma anche e, soprattutto, come strumento e occasione per un salto culturale di tutto il personale coinvolto. L’obiettivo è creare una nuova classe di lavoratori in grado di muoversi in quest’ambito”.

Michele Toniaccini“I risultati di questa indagine evidenziano un deficit organizzativo nei Comuni, soprattutto in quelli più piccoli. Inoltre, rafforzano, ancora di più, la necessità di Anci di mettersi al fianco dei Comuni per sostenerli in questa importante sfida e di farlo collaborando orizzontalmente con le altre istituzioni del territorio nell’interesse delle comunità attraverso anche una cooperazione amministrativa tra enti locali in un‘ottica strategica volta alla crescita del territorio e delle proprie comunità”.

La mattinata di lavori è proseguita con l’intervento di Nicola Alemanno, coordinatore della Consulta Politiche comunitarie e progettazione europea di Anci Umbria e Sindaco di Norcia, che ha illustrato l’indagine. Successivamente sono intervenuti: Willibrordus Sluijters, Commissione europea, DG Politica regionale e urbana, direttore generale aggiunto per l’attuazione e le relazioni internazionali, crescita intelligente e sostenibile e attuazione del programma IV – Italia e Malta, che ha parlato de “Gli interventi territoriali della programmazione della Coesione nel 2021-2027”; Luigi Rossetti, Direttore regionale Programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria, intervenuto su “I Comuni umbri e la nuova programmazione dei fondi strutturali regionali: POR 2021-2027”; Germana Di Falco, esperta Anci Metropoli Strategiche, “Complementarietà e sinergie tra fondi 2021-2027: le direttrici strategiche per i Comuni umbri”; Elena Gentilini, esperta strategie e progetti europei, “Presentazione del progetto ‘Comuni in Europa’ rivolto agli enti locali umbri”.

Ha chiuso i lavori Camilla Laureti, membro del Parlamento Europeo, che ha ricordato che “ad oggi la sfida è ancora più grande perché alla normale programmazione dei fondi europei c’è da aggiungere quella del Pnrr. Dobbiamo fare uno sforzo enorme per coinvolgere i Comuni”.

I RISULTATI DELL’INDAGINE
L’indagine, avviata nel 2020 e conclusa nel 2021, era rivolta ai 92 Comuni umbri di cui solo 59 (64%) hanno compilato il questionario che riguardava 3 macroareemodello organizzativo dell’Ente; informazione sui progetti finanziati; aree tematiche di interesse, criticità e bisogni. Quanto alla funzione ricoperta dal soggetto compilatore per ogni Comune in 26 casi, le risposte al questionario sono state fornite dal livello degli amministratori di derivazione politica: sindaci (14), vicesindaci (3), assessori (8), consigliere comunali (1). Nei restanti 33 sono stati dati a cura del livello variamente definibile come tecnico-gestionale: responsabile d’area o servizio (17), istruttore tecnico, amministrativo e direttivo (6), dirigente (2), funzionario (2), altro “impiegata segreteria sindaco” e “area socio educativa” (2), coordinatore ufficio (1), segretario generale (1), istruttore amministrativo (1), 1 dipendente (1).

 1. Modello organizzativo dell’Ente – Sono 3 i Comuni (su 59) che hanno risposto hanno un ufficio dedicato alla progettazione europea (5%). Si tratta di Gubbio, Foligno e Perugia. Degli altri 56 Comuni, solo 8 – esclusi i 3 che hanno un ufficio dedicato – dispongono di personale qualificato per la progettazione e la gestione dei fondi europei diretti (14%). Sono Campello sul Clitunno, Città della Pieve, Guardea, Corciano, Nocera Umbra, Norcia, Orvieto e Terni.

Con riferimento al numero di operatori dedicati (sia da parte di comuni con ufficio dedicato che di quelli non dotati di questa strutturazione) evidenziano la presenza di personale da un minimo di 1 ad un massimo di 3 (Perugia e Corciano); Città della Pieve, Foligno ed Orvieto dichiarano di averne 2. Quanto alle ore di lavoro settimanalmente indirizzate ad attività legate ai fondi europei, la forbice va da 36 ore (Comuni di Foligno, Gubbio, Perugia, Terni, Foligno) ad 1 ora (Campello sul Clitunno, Città della Pieve), passando per le 15 ore dichiarate dal Comune di Nocera Umbra e le 6 ore dei Comuni di Corciano, Guardea, Orvieto. In merito alla tipologia delle attività svolte direttamente dall’ente in tema di fondi europei diretti, le risorse interne alla struttura comunale svolgono primariamente attività di “progettazione” e “management di progetto”.

Nel caso dei Comuni che non sono dotati di personale dedicato al tema dei fondi europei diretti (a prescindere dalla sua strutturazione o meno in ufficio) in 25 casi le amministrazioni dichiarano di avvalersi di esperti esterni alla struttura. Quanto alla tipologia di attività richiesta agli esperti esterni, le risposte fornite evidenziano che tale fabbisogno si esprime, in ordine decrescente, nei seguenti ambiti: progettazione (88%), rendicontazione (52%), ricerca bandi (48%), monitoraggio e valutazione (36%), implementazione delle attività (36%, le ultime due voci si collocano in parità). Anche i Comuni che hanno personale dedicato possono comunque avvalersi del supporto di operatori specializzati esterni: a dichiararlo sono 7 Comuni. In entrambi i casi rimane al primo posto il fabbisogno legato alla progettazione, mentre per i Comuni che sono dotati di personale dedicato diventa più frequente, rispetto alle altre amministrazioni, la richiesta di servizi legati al monitoraggio e alla valutazione.

 2. Informazione sui progetti finanziati – Del totale delle 59 amministrazioni comunali rispondenti, il 33,9% dichiara di avere partecipato (o di avere tuttora in corso) progettualità finanziate nell’ambito di programmi europei diretti. Prendendo in esame la programmazione 2014-2020 viene dunque chiesto alle amministrazioni di indicare il numero di progetti presentati rispondendo a bandi di finanziamento della Commissione europea o delle sue Agenzie. Si passa da un massimo di 35 progetti presentati dal Comune di Perugia ad 1 progetto presentato dai Comuni di Monte Santa Maria Tiberina, Narni e Campello sul Clitunno. Tra i due dati di estremità, la forbice si sviluppa nel seguente modo: più di 10 progetti (20 Comune di Terni, 17 Comune di Gubbio, 12 Comune di Gualdo Tadino); fino a 10 progetti (10 Comune di Nocera Umbra, 7 Comune di Foligno, 6 Comune di Norcia, 5 Comune di Città della Pieve, 3 Comuni di Bevagna, Citerna, Città di Castello, Gualdo Cattaneo, Spoleto; 2 Comuni di Orvieto, Guardea).

I Comuni umbri hanno partecipato a programmi di finanziamento – in linea con il trend nazionale – quali: Horizon 2020, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione con 4 casi (Spoleto n. 2 , Gubbio, Orvieto); Erasmus +, linea di finanziamento dedicata alla formazione 5 casi (Terni n. 2, Perugia, Gubbio, Bevagna); Europe for citizens 5 casi (Città di Castello, Campello del Clitunno n. 3, Bevagna). Ne seguono con 2 casi Europe Aid (linea di finanziamento dedicate alla cooperazione allo sviluppo), Life (programma a tutela dell’ambiente e per il contrasto del cambiamento climatico), Interreg (linea di finanziamento per la cooperazione transnazionale tra autorità locali), Cosme (programma per la competitività delle PMI), Urbact (finanzia interventi di scambio e apprendimento in ottica di sviluppo urbano sostenibile), Creative Europe (linea di finanziamento dedicata ai settori culturali e creativi), Bando Europe Direct. Dall’indagine si evince che prevale il ruolo partner rispetto a quello di capofila, a dimostrazione della effettiva maggiore facilità di accesso a progettualità gestite, nel loro complesso, da altri soggetti. In termini di budget complessivo delle progettualità, si evidenza che prevalgono azioni di piccola taglia (sotto o pari a 100.000 euro).

3. Aree tematiche di interesse, criticità e bisogni – La terza e ultima macroarea è invece destinata a delineare le esigenze, le criticità e le aree tematiche di interesse dei Comuni al fine di pianificare l’attività futura. Il 73,5% dei Comuni, che hanno risposto all’indagine, ritiene fondamentale i finanziamenti europei, visti come possibilità di sviluppo locale del territorio.

Quanto alle tematiche ritenute prioritarie, nell’opinione delle amministrazioni comunali, risultano particolarmente strategici i seguenti ambiti, qui espressi in ordine decrescente (la graduatoria è stata determinata aggregando i dati per classi di comuni suddivisi per grandezza definita in base alla popolazione) rispetto alla valutazione dei Comuni umbri: Cultura e turismo e Ambiente (pari merito), pianificazione strategica e sviluppo del territorio. Politiche giovanili e Istruzione, formazione e lavoro (pari merito), Inclusione sociale e lotta alla povertà e Agricoltura (pari merito), Salute, Efficientamento energetico, Infrastrutture e reti, Mobilità sostenibile, ICT e digitalizzazione della PA, Cooperazione allo sviluppo, Ricerca e innovazione.

Per quanto concerne le criticità riscontrate nella gestione dei progetti finanziati con fondi europei delle 10 risposte date 5 si riferiscono alla rendicontazione, evidentemente percepita come l’aspetto maggiormente oneroso nel processo gestionale di finanziamenti europei; 2 all’aspetto del co-finanziamento; alla carenza di personale; alla difficoltà nella costruzione di partenariati transnazionali.

In merito alla scarsa partecipazione dei Comuni (39 risposte) ai bandi di finanziamento le motivazioni sono le seguenti: carenza di personale formato ad hoc e/o la mancanza di risorse economiche per l’esternalizzazione del servizio; gestione onerosa in quanto l’ente è dedicato alle attività ordinarie; attenta valutazione fondi diretti vs fondi indiretti (costi/benefici) scarsa aderenza dei fondi diretti alle reali esigenze dei territori; difficoltà nella costruzione di partenariati transnazionali; assenza di volontà politica. Viene auspicata una strategia aggregata in ottica sovracomunale o infra-comunale per l’accesso ai fondi diretti

Gli ambiti rispetto ai quali i Comuni richiederebbero un maggiore supporto sono in ordine di importanza: supporto operativo nella fase di progettazione; analisi delle opportunità; informazione sulle linee di finanziamento; supporto operativo nella fase di implementazione dei progetti; rafforzamento dei partenariati e costruzione di reti; formazione nel campo dell’euro-progettazione.

CONCLUSIONI
La progettazione europea non è un ulteriore ed aggiuntivo canale di finanziamento ma è il processo di governance che è stato scelto in Italia ed in Europa per canalizzare le risorse. È quindi importante che in questa fase, in cui la crisi pandemica ha coinciso con l’inizio della nuova programmazione dei fondi europei 2021/2027 e con le scelte importanti messe in campo a supporto della ripresa in Europa, il tessuto istituzionale sviluppi gli strumenti necessari a rendere questa scelta effettiva e a forte impatto sui nostri territori. Oltre alle esigenze esplicitamente emerse dalla ricerca, si evidenziano perciò alcuni importanti aspetti che dovranno informare un prossimo percorso per una governance a supporto della progettazione europea per i Comuni umbri.

Una lunga letteratura ha innanzitutto evidenziato l’importanza di una coerente ed efficace integrazione tra programmazione su fondi indiretti e quella su fondi diretti a livello locale. Da tale distinzione, tra fondi a gestione diretta e indiretta, si apprezza che la partecipazione alla prima tipologia è normalmente complementare alla seconda ed è espressione di un interesse ulteriore del beneficiario nel coltivare politiche locali e attività che siano innovative rispetto alla componente strutturale della crescita economica e sociale. In secondo luogo, strettamente connesso con quanto sopra e come già evidenziato, non si può prescindere da una efficace pianificazione strategica, possibilmente partecipata, né da un sistema a supporto, necessario perché anche i Comuni di dimensioni minori partecipino ed elaborino strategie, sia singole che condivise, all’interno del framework europeo di programmi diretti. Tra gli altri aspetti che necessitano di essere rafforzati ci sono: la capacità amministrativa degli enti locali anche attraverso forme di supporto strutturate e permanenti per l’intera programmazione; la Capacity Building, che tenga in considerazione della diversità dei Comuni, a partire dalla loro grandezza, ma anche dell’opportunità di una collaborazione su aree tematiche e obiettivi strategici condivisi; valorizzazione delle relazioni e del networkgovernance attraverso la cooperazione amministrativa tra i vari livelli istituzionali in un’ottica strategica volta allo sviluppo del territorio e delle comunità.

IL PROGETTO COMUNI IN EUROPA
Il progetto Comuni in Europa è promosso da Anci Umbria e dal Consiglio delle Autonomie locali dell’Umbria nell’ambito di un accordo sottoscritto con la finalità di migliorare i processi di programmazione e progettazione attuando sinergie e complementarietà tra le risorse pubbliche per la realizzazione delle politiche di sviluppo locale. Consente di mettere a disposizione degli Enti locali umbri una serie di percorsi e strumenti innovativi ed efficaci, volti a rafforzare la strategia di governance e la capacità delle strutture amministrative coinvolte di intercettare e capitalizzare i fondi europei messi a disposizione dalla nuova programmazione 2021-2027 (Fondi SIE e Fondi diretti). Un progetto pilota che prevede interventi di informazione, formazione, e co-progettazione per arrivare, infine, alla costituzione di servizio di supporto strutturato per gli enti locali umbri anche in un’ottica di complementarietà dei fondi diretti ed indiretti. 




PUBBLICATO BANDO SERVIZIO CIVILE 2022 – 144 POSTI

Anci Umbria, 144 posti a disposizione con il nuovo Servizio civile universale
Il bando resterà aperto fino al 10 febbraio 2023. Domande online

 Perugia, 18 dicembre 2022 Nove progetti e 144 volontari, di cui 15 con disabilità. Sono i numeri regionali del nuovo bando del Servizio civile universale legato alla rete di Anci Umbria. E’ rivolto ai ragazzi/e, di età compresa tra i 18 e i 29 anni di età non compiuti (fino a 28 anni e 364 giorni alla data di presentazione della domanda), in possesso della cittadinanza italiana. Le domande di partecipazione devono essere presentate esclusivamente nella modalità online (https://domandaonline.serviziocivile.it) entro e non oltre le ore 14 del 10 febbraio 2023. Il servizio ha una durata di 12 mesi, prevede una certificazione delle competenze e un percorso di tutoraggio. Ai volontari è riconosciuto un contributo economico mensile pari a euro 444,30 e l’attestato di fine servizio.

“Ogni anno i numeri del servizio civile aumentano e sempre più Enti ci chiedono di ricevere il supporto dei volontari. Di questo siamo molto orgogliosi perché riteniamo che questa esperienza non sia solo un momento formativo sui temi della cittadinanza e della partecipazione dei cittadini alla vita della propria comunità ma anche un importante passaggio nella vita professionale dei ragazzi, che avranno modo di accrescere le proprie competenze e per essere maggiormente competitivi nel mondo del lavoro”, afferma Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria.

Dei 144 posti a disposizione, 12 saranno riservati ad Anci Umbria: 6 posti a Perugia, di cui uno dedicato a ragazzi/e con maggiori difficoltà per il progetto “Cittadini attivi e connessi: favorire la partecipazione alla vita del territorio”; 6 posti a Foligno per il progetto “Il territorio in sicurezza: conoscenza e prevenzione nei Comuni di Lazio, Marche, Toscana e Umbria”.




EMENDAMENTI LEGGE DI BILANCIO: APPELLO DI TONIACCINI AI PARLAMENTARI UMBRI

Il presidente di Anci Umbria chiede ai parlamentari di sostenere ed approvare gli emendamenti presentati da Anci alla commissione Bilancio della Camera dei Deputati

Perugia, 14 dicembre 2022 – Un appello ai parlamentari eletti in Umbria affinché sostengano ed approvino gli emendamenti presentati da Anci alla commissione Bilancio della Camera dei Deputati, con riferimento al disegno di Legge di Bilancio 2023, ritenuti di fondamentale importanza per i Comuni.

È quanto fatto da Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria, che oggi gli ha inviato una lettera chiedendo “la vostra attenzione e il vostro importante sostegno ai fini del loro accoglimento e della loro approvazione. Tra gli emendamenti segnalati – scrive Toniaccini – se ne evidenziano alcuni in particolare, che sono di sostanziale rilevanza per tutti i Comuni italiani concernenti le modifiche al Fondo di solidarietà comunale; agli accordi capoluoghi-Contributo ed estensione dei partecipanti; alle risorse delle Città metropolitane; ai comandi e distacchi di personale; alle assunzioni a tempo determinato per l’attuazione del PNRR per i Piccoli Comuni; all’estensione della riduzione dell’Iva a fronte di maggiori costi del teleriscaldamento. Le proposte emendative come è noto, saranno poste in votazione a partire dal prossimo 15 dicembre ed è indispensabile che siano sostenute e quindi approvate nel corso del dibattito parlamentare. L’Associazione dei Comuni dell’Umbria – conclude il presidente Michele Toniaccini – auspica nel vostro sostegno e nella vostra sensibilità nei confronti di tutti i comuni, ma soprattutto di quelli umbri”.

Sempre a sostegno dei Comuni del territorio, l’Anci Umbria nelle scorse settimane ha promosso degli incontri con i parlamentari eletti in Umbria e con i due prefetti di Perugia e di Terni proprio per cercare di sensibilizzarli verso le priorità  che si trovano ad affrontare le amministrazioni comunali.




PRESENTATO FARMACASH, SISTEMA DI PAGAMENTO E RITIRO CONTANTI

Ecco il Farmacash, innovativo sistema di servizi

“A supporto del cittadino e del territorio”

Presentato il nuovo ecosistema multifunzionale già attivo in 10 farmacie, che punta a sostenere l’utente sfruttando la capillarità del presidio sanitario con la croce verde“

Una sinergia a supporto del cittadino. Con al centro il Farmacash, un rivoluzionario ecosistema di servizi situato in farmacia e sviluppato da Innovacash (start-up controllata da Farma Service Centro Italia), che consente alla popolazione, tra le altre cose, di ritirare contante, usufruire di strumenti di pagamento per bollettini e ticket, ed anche di poter sottoscrivere servizi digitali in ambito assicurativo e bancario. Grazie alla straordinaria funzione di capillarità delle farmacie sul territorio, uno strumento come Farmacash rappresenta di conseguenza una chiave di volta per poter ampliare la rete di servizi da offrire all’utenza e combattere anche l’ormai cronica assenza di sportelli Atm nei piccoli centri. Anche per questo si è sviluppata la collaborazione tra Innovacash, Anci Umbria e Federsanità Anci Umbria, che nel dicembre 2021 avevano sottoscritto un protocollo di intesa volto a favorire la diffusione del Farmacash, già installato in 9 farmacie umbre, in una delle Marche e già richiesto in altre regioni italiane. La multifunzionalità del Farmacash è stata presentata con una conferenza stampa alla sala Oliva Fonteni di Farmacentro, Perugia, durante la quale sono intervenuti Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria e Farma Service Centro Italia; Silvia Pagliacci, amministratore unico di Innovacash e presidente di Federfarma Perugia; Franco Baldelli managing director di Farmacash; Michele Toniaccini presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta. “Abbiamo sviluppato questo progetto sul quale crediamo fortemente – ha commentato Luciani -, grazie alla capillarità delle farmacie sul territorio il Farmacash può dare un supporto prezioso ai cittadini”. “La nostra regione punta molto anche sul turismo, di conseguenza non avere servizi specialmente nei piccoli centri va assolutamente evitato – ha aggiunto Pagliacci -. Il Farmacash è multifunzionale, un macchinario innovativo e di facile utilizzo che punta ad aumentare proprio la galassia dei servizi che l’utente può trovare in farmacia, dotando di conseguenza anche i Comuni di un importante sostegno”.  “In un mondo in cui tutto cambia velocemente, in cui le nostre comunità sono sottoposte a trasformazioni anche infrastrutturali e di servizi importanti, poter contare su un’associazione come Federfarma Umbria e sulla sua società di servizi Farma Service Centro Italia altamente innovativa e proiettata al futuro è una garanzia per i nostri territori e un valido supporto anche per noi sindaci – ha sottolineato Toniaccini -. C’è bisogno di dialogo fra soggetti diversi, istituzionali e privati, per garantire a tutti i cittadini e ai nostri imprenditori, stessi diritti e stesse opportunità. Con Farmacash abbiamo iniziato un percorso di proficua collaborazione che intendiamo sempre più rafforzare”. “Un grande investimento perché crediamo nel Farmacash, che abbiamo messo in piedi in un anno e già si sta diffondendo velocemente – ha rimarcato Baldelli -. Grazie al protocollo d’intesa stilato tra l’altro un anno fa con Anci Umbria e Federsanità Anci Umbria, il nuovo ecosistema di servizi può contare sulla collaborazione dei sindaci, che ringraziamo, anche perché interessati come noi a tutelare il territorio ed i cittadini”.  Sono intervenuti anche l’assessore al Comune di Perugia Edi Cicchi, il sindaco di Corciano Cristian Betti, il sindaco di Valfabbrica Enrico Bacoccoli, l’assessore al comune di Magione Silvia Burzigotti, (presenti anche il vice presidente di Farmacentro Servizi e Logistica Gianluca Ceccarelli ed il segretario di Federfarma Umbria Stefano Monicchi) che hanno messo in risalto la funzionalità estremamente importante del Farmacash.

30 novembre 2022




FRANA ISCHIA, DECARO: “INACCETTABILE COMMENTO DI PICHETTO FRATIN

Frana Ischia
Decaro: “Inaccettabile il commento di Pichetto Fratin. Ora aspettiamo delle scuse”

Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell’argomento. Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo.
Liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano “messi in galera”, è l’opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani.
Da anni, in tutti gli incontri e in tutte le occasioni, l’Anci sostiene con forza la necessità di varare un piano straordinario per la manutenzione del territorio, nell’interesse esclusivo e primario dei nostri concittadini. Se si trovasse un ministro disposto a impegnarsi in questa direzione, noi sindaci saremmo pronti a dare il nostro contributo come, del resto, facciamo sempre con uno spirito di collaborazione che non traspare certo dalle dichiarazioni di Pichetto Fratin.
Il dramma della fragilità del territorio italiano e della mancanza di una sua manutenzione va molto oltre le competenze dei singoli sindaci. Questi casomai rappresentano un presidio importante per il territorio, sia per la sua integrità che per la sua valorizzazione.  Da anni chiediamo il varo di politiche attive per evitare lo spopolamento dei piccoli comuni e per contrastare il dissesto idrogeologico. I ritardi e gli errori si accumulano, come lamentiamo da tempo, nelle fasi che precedono l’avvio dei lavori per la tutela del territorio: nell’erogazione delle risorse e nella programmazione. Fasi delle quali non rispondono i Comuni.

Ci sono risorse ferme da anni per gli interventi di risanamento del dissesto idrogeologico che, come certifica la Corte dei conti, non vengono spese, e ora altre ne sono previste all’interno del PNNR. Il governo e i suoi ministri dovrebbero innanzi tutto preoccuparsi di accelerare e semplificare le procedure, come giustamente ha ricordato anche il presidente del consiglio intervenendo giovedì scorso all’Assemblea dell’Anci di Bergamo. Le polemiche e gli scaricabarile non sono degni di momenti così drammatici e non danno alcuna risposta alle esigenze e alla rabbia giustificata dei cittadini colpiti.

 




Caro bollette, incontro 14 novembre

Anci Umbria e il caro bollette, massima collaborazione per trovare la strada giusta

 

Perugia, 14 novembre 2022 – “È stato un incontro positivo, all’insegna dell’unità, della condivisione e della collaborazione tra i vari livelli istituzionali. Sono emersi nuovi spunti di riflessione, la volontà di lavorare insieme ed abbiamo ottenuto quello che ci aspettavamo dai parlamentari umbri: ovvero la disponibilità a farsi carico delle problematiche trasversali a tutti i Comuni del territorio presso il parlamento italiano. Dai prefetti, l’aiuto, il sostegno e la condivisione delle problematiche che oggi sono afferenti al caro energia”. Lo ha dichiarato Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria, a margine dell’incontro organizzato da Anci Umbria sul tema del contrasto ai rincari energetici. Lunedì 14 novembre presso la sala del Consiglio provinciale di Perugia si sono ritrovati per parlarne, oltre ai sindaci del territorio, alcuni rappresentanti delle associazioni di consumatori e di categoria (Alessandro Petruzzi di Federconsumatori Umbria, Federico Fiorucci, coordinatore di Confcommercio Umbria, e Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria); gli onorevoli Emma Pavanelli (Movimento 5 Stelle), Virginio Caparvi (Lega), Raffaele Nevi (Forza Italia) ed online Anna Ascani (Pd); il prefetto di Perugia Armando Gradone, il vice prefetto vicario di Terni Andrea Gambassi ed il presidente della Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, Fausto Cardella.

Tra i temi emersi quello del dover trovare una linea comune per diminuire i costi della pubblica illuminazione, rivedendo anche i contratti Consip, di sospendere la moratoria sul pagamento degli interessi sui mutui accesi dai Comuni e di cercare di mantenere in essere alcuni servizi legati alle scuole, al sostegno alle famiglie e all’accoglienza dei minori. Da parte dei parlamentari presenti c’è stata la massima disponibilità a veicolare queste necessità e a sottoporre all’attenzione del Parlamento emendamenti scritti in collaborazione con Anci. Massima collaborazione anche da parte delle prefetture. “Credo fermamente che in questa fase è necessario ritrovare spirito forte coesione tra istituzioni e cittadini”, ha detto Gradone che ha auspicato un’immediata riflessione a livello nazionale tra i vari soggetti per trovare le giuste soluzioni. Fausto Cardella, infine, ha tracciato il lavoro della Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura che ora, oltre ad occuparsi di piccoli commercianti, ha sostenuto economicamente anche famiglie di dipendenti sia pubblici che privati. 




Comunità energetiche, al via il ciclo di incontri

Il prossimo incontro è in programma lunedì 14 novembre alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Todi

Perugia, 07 novembre 2022 – Ha preso il via il ciclo dei sei incontri dedicato ai Sindaci umbri ed organizzato dalla Regione Umbria, in collaborazione con Anci Umbria, per approfondire il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Il primo, molto partecipato, si è tenuto questa mattina (lunedì 7 novembre) presso la sala della Vaccara di palazzo dei Priori a Perugia alla presenza di Roberto Morroni, assessore regionale all’ambiente, Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria, e Gianluca Tuteri, vicesindaco del Comune di Perugia, che ha portato i saluti.

Gli incontri hanno l’obiettivo di promuovere nelle comunità la cultura rispetto alla tematica delle fonti rinnovabili di approvvigionamento energetico e sensibilizzare, in prima battuta, Sindaci e amministratori locali affinché possano farsi parte attiva per far nascere le CER nei loro territori.

“Ringrazio la Regione Umbria – ha affermato Toniaccini – per questa opportunità di confronto. Il CER rappresentata una grande occasione e queste iniziative sono importanti per porre le basi a livello strutturale. Mercoledì 14 novembre come Anci abbiamo organizzato un incontro con Parlamentari, prefetti, associazioni consumatori e Comuni per affrontare le varie criticità che stanno vivendo le nostre amministrazioni”.

“Al termine di questo ciclo di iniziative, prima di Natale, faremo una giornata di formazione con gli apparati delle pubbliche amministrazioni – ha spiegato Morroni – per dare un livello di competenza adeguato per affrontare al meglio quello che vorremmo che fosse creato nel corso del 2023 nel territorio della regione. Questo sarà un tassello tra i più importanti nell’ottica di una strategia di transizione ecologica sulla quale intendiamo spingere con molta determinazione e crediamo che possa essere anche un volano utile per stimolare iniziative, sempre sul fronte dell’incremento delle forme di produzione dell’energie rinnovabili, che dovranno essere le cifre dei prossimi mesi e dei prossimi anni e non solo nel contesto della nostra regione. Quindi andiamo a creare cultura dove la produzione di energie viene fatta da chi la usa. Questo è uno degli elementi di maggiore novità che porta il CER”.

Il prossimo incontro, riservato ai Sindaci dei Comuni limitrofi, è in programma lunedì 14 novembre alle ore 10,30 presso la sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Todi, situato in piazza del Popolo 29/30.