INCONTRO CDP E ANCI: GLI STRUMENTI FINANZIARI SUL TERRITORIO

Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con ANCI Umbria, organizza l’evento “Gli strumenti finanziari di supporto, il nuovo Prestito Rifinanziamento Enti Locali e le verifiche di ammissibilità e allineamento alla Tassonomia Europea”, martedì 27 maggio alle ore 10:00 presso la Sala al piano terra di Palazzo Graziani – Corso Vannucci 47, Perugia, sede di Fondazione Perugia, all’interno dello Spazio CDP. (In caso di superamento della capienza della sala, seguirà comunicazione)

L’incontro rappresenta un’occasione di aggiornamento e confronto dedicata agli enti locali, con particolare attenzione alle opportunità finanziarie disponibili e sugli strumenti di supporto esistenti.

Sarà necessario confermare la presenza entro il giorno 20 maggio, al seguente link: ISCRIZIONE

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

10:00 – Registrazione e caffè di benvenuto

10:30 – Saluti istituzionali

  • Alcide Casini, Presidente Fondazione Perugia
  • Federico Gori, Presidente ANCI Umbria
  • Riccardo Ardizzone, Responsabile Relazioni Business PA Centro Ovest

10:45 – I prodotti finanziari di CDP e il Fondo Rotativo – Fabio Fioravanti, CDP

11:05 – Il nuovo Prestito Rifinanziamento Enti Locali – Laura Debolini, CDP

11:25 – Finanziamento d’impatto e allineamento alla Tassonomia Europea – Fabio Fioravanti, CDP

11:45 – Q&A e Conclusioni

 




PROGETTO INTEGRALITY: CALENDARIO INCONTRI INFORMATIVI / FORMATIVI

Nell’ambito del progetto europeo INTEGRALITY – Multi-stakeholder strategies for the promotion of INTEGRation and LEGALITY of migrants’ employment in agriculture, finanziato dal Fondo AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund), vi segnaliamo una serie di incontri formativi e informativi rivolti a chi opera nel settore dell’inclusione socio-lavorativa dei migranti e nella prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo.
Il progetto INTEGRALITY vede FELCOS Umbria come capofila, con la partecipazione di ANCI Umbria, AIAB Umbria, CIDIS Onlus e partner internazionali provenienti da Portogallo, Cipro, Grecia e Austria.

Gli incontri si svolgeranno da remoto e affronteranno tematiche cruciali quali, l’integrazione e occupazione dei migranti nel mercato del lavoro, con focus sul settore agricolo, il lavoro agricolo come strumento efficace di inclusione e il ruolo degli enti del territorio nel contrasto allo sfruttamento e al caporalato.

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI:

PRIMO INCONTRO – 07/05/2025 | ore 15:00 – 17:00
Stranieri extracomunitari e lavoro in agricoltura
Relatore: Avv. Francesco Di Pietro – A.S.G.I. Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione

SECONDO INCONTRO – 20/05/2025 | ore 15:00 – 17:00
Agricoltura sociale in Italia: rischi, sostenibilità e prospettive di crescita
Relatore: Dr. Sergio Pasquinelli – I.R.S. Istituto per la Ricerca Sociale

TERZO INCONTRO – 05/06/2025 | ore 9:00 – 11:00
Strategia locale per l’inclusione socio-lavorativa dei migranti nel settore agricolo
Relatrice: Dott.ssa Gabriella Delfino

QUARTO INCONTRO – 18/06/2025 | ore 11:00 – 13:00
Il ruolo delle Amministrazioni locali nell’attuazione del “Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato” e delle misure di prevenzione e presa in carico delle vittime di sfruttamento. Le azioni del progetto InCaS
Relatori: Dott.ssa Monia Giovannetti e Dr. Gabriele Guazzo – Fondazione Cittalia

LINK PER ISCRIZIONI: https://forms.gle/iYkUuN96ENeH9zSg6

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PER INFORMAZIONI:
Email: progettazione@anci.umbria.iT  
Telefono: 346 5990589




INSIEME PER IL TERRITORIO – INIZIATIVA 29 APRILE 2025

A seguito della pubblicazione del bando “Sport Missione Comune 2025”, ANCI UMBRIA, in collaborazione con Sport e Salute, ICSC – Istituto per il Credito Sportivo, CONI, il Comitato Italiano Paralimpico e il GSE, organizza martedì 29 aprile 2025, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, l’iniziativa “INSIEME PER IL TERRITORIO”.

L’evento si terrà presso la Sala Pagliacci, Palazzo della Provincia di Perugia, Piazza Italia 11, Perugia.

L’iniziativa sarà un’occasione di confronto per discutere nuove opportunità e il ruolo sociale dello sport, valorizzandolo come leva strategica per lo sviluppo territoriale e il benessere sociale, con un focus sulle infrastrutture sportive e culturali e sulle opportunità di finanziamento e supporto tecnico.

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PER ISCRIZIONI: SCANSIONA IL QR CODE 




EMERGENZA CASE POPOLARI, GORI: “È FONDAMENTALE CHE IL DIRITTO ALLA CASA TORNI AD ESSERE ACCESSIBILE A TUTTI”

In Umbria – secondo i dati di Unimpresa – sono 4.270 i nuclei familiari in attesa di un alloggio popolare

Perugia, 13 dicembre 2024 “In Umbria sono 4.270 i nuclei familiari in attesa di un alloggio popolare, pari all’1,3% del totale nazionale (319mila casi, ndr), con un’incidenza di 11,3 richieste inevase ogni mille famiglie. Si tratta di un dato allarmante, soprattutto se pensiamo che nella nostra regione vivono meno di 900mila persone, che rischia di crescere a causa di anni di assenza di politiche per la casa strutturate e concrete”. È quanto dichiarato da Federico Gori, presidente di Anci Umbria, citando i recenti dati pubblicati da Unimpresa e ricordando la manifestazione che si è tenuta ieri a Roma sull’emergenza alloggi.

 “È fondamentale – prosegue – che il diritto alla casa torni ad essere accessibile a tutti: alle giovani coppie, ai lavoratori, alle famiglie e agli studenti. Soprattutto in un momento come questo in cui, soprattutto nelle aree urbane, il diritto ad un alloggio non risulta garantito. Questo tema va posto al centro dell’agenda politica, a partire dal rifinanziamento del Fondo affitti e morosità incolpevole, perché è cruciale per la coesione sociale ed economica del Paese”. Gori concorda in pieno sulla volontà di Anci, in particolar modo quello di Sara Funaro, delegata Anci alle Politiche abitative e sindaca di Firenze, di costruire un dialogo con tutte le parti in causa per raggiungere tale obiettivo.




IL COMUNE DI SAN GIUSTINO RIENTRA IN ANCI UMBRIA DOPO 10 ANNI DI ASSENZA

Nell’anno in cui Anci Umbria ha celebrato i 50 anni ritornano ad essere associati il 100% dei Comuni umbri

Federico Gori: “È un segnale di grande consapevolezza sull’importanza di fare rete”

Perugia, 06 dicembre 2024 – “Il rientro di San Giustino in Anci, dopo circa 10 anni di assenza e per ragioni non legate all’operato di Anci Umbria, è un segnale di grande consapevolezza sull’importanza di fare rete. Questa scelta non solo rafforza la rappresentatività dell’Associazione, ma dimostra che lavorare insieme e condividere percorsi comuni è fondamentale per rispondere alle esigenze delle nostre comunità. Ringrazio il sindaco Stefano Veschi per il suo impegno e per aver creduto nel valore della nostra associazione”, così Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio, sottolineando la grande rilevanza della notizia per l’intera Regione Umbria, che ora vede tutti i suoi Comuni nuovamente rappresentati nell’Associazione, rafforzando la capacità di fare rete e di agire collettivamente per il bene dei territori.

Il rientro del Comune di San Giustino è stato deliberato nella seduta di Giunta di giovedì 5 dicembre 2024. “Ci attendono sfide importanti e riteniamo che stare all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani sia fondamentale per rappresentare le istanze che il nostro territorio intende esprimere. I Comuni sono il primo presidio di democrazia del nostro Paese ed è solo stando insieme che riusciremo a riaffermare la centralità del ruolo dei Comuni stessi. La nostra interlocuzione con le varie Pubbliche Amministrazioni è costante e quotidiana e l’essere all’interno dell’Associazione che ha come obiettivo fondante proprio l’agevolare questo dialogo da forza al lavoro che siamo chiamati a svolgere”. Ha dichiarato anche il sindaco Stefano Veschi.

Con il ritorno di San Giustino, Anci Umbria celebra un momento significativo che testimonia il ruolo cruciale dell’Associazione come luogo di dialogo, confronto e supporto per i Comuni, veri e propri presidi di democrazia e protagonisti dello sviluppo locale. Ad oggi in Anci Umbria, nell’anno in cui sono stati celebrati i 50 anni di attività, sono associati il 100% dei Comuni umbri.

Benvenuto San Giustino, insieme siamo più forti!




ANCI UMBRIA – DE REBOTTI: NOI SINDACI IN PRIMA FILA, ATTENDIAMO DI CAPIRE COME AIUTARE I NOSTRI CITTADINI

COMUNICATO STAMPA

ANCI UMBRIA – DE REBOTTI: NOI SINDACI IN PRIMA FILA, ATTENDIAMO DI CAPIRE COME AIUTARE I NOSTRI CITTADINI

 

 

Il Presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti a seguito della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte:

“Stiamo seguendo con attenzione le novità emerse dalla conferenza stampa di questa sera e ci predisponiamo a capire con quali tempi, procedure, criteri e risorse effettive potremo affrontare il ruolo che ci è stato assegnato.

Cercheremo di gestire al meglio un’aspettativa che i nostri cittadini non dovranno vedere delusa: un sostegno a coloro che stanno vivendo una fase di difficoltà straordinaria.

Per questo nelle prossime ore e congiuntamente esamineremo gli atti ufficiali e ne daremo una consapevole ed oggettiva valutazione”.

 

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EMERGENZA COVID 19 – ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

COVID 19: RIMODULAZIONE-CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI/ ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

  

In una lettera indirizzata a Poste Italiane e, per conoscenza, alla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ai Prefetti di Perugia e Terni, rispettivamente Claudio Sgaraglia e Emilio Dario Sensi, il presidente Anci Umbria Francesco De Rebotti e il Coordinatore Piccoli Comuni umbri Federico Gori chiedono la riapertura degli Uffici Postali chiusi, a seguito dell’emergenza sanitaria in corso.

Di seguito la lettera:

“La rimodulazione/chiusura di alcuni Uffici Postali, a seguito del Covid 19, soprattutto in aree interne e periferiche del nostro territorio regionale, sta creando forti disagi ai cittadini e alle nostre comunità.

Anci Umbria ha raccolto diverse segnalazioni da parte dei sindaci, evidenziando come la chiusura abbia determinato un impatto negativo sui territori. Pur comprendendo la situazione che, peraltro, è complessa per tutti, a partire dai cittadini, tuttavia si ricorda che il servizio rientra fra quelli essenziali. Gli Uffici Postali sono un presidio che erogano servizi di primaria necessità. Non solo. In un momento di grandissimo disagio come quello attuale, con l’emergenza sanitaria in corso, la chiusura provoca un ulteriore grave danno all’intera comunità. Occorre anche pensare a quei centri in cui vivono soprattutto anziani che utilizzano gli Uffici Postali per il pagamento delle utenze o per il prelievo di contanti. E’ bene ricordare anche che il taglio delle corse dei bus ha isolato alcuni territori, rendendo impossibile per alcune persone persino riscuotere la pensione. Inoltre, in alcuni piccoli centri, non ci sono sportelli bancari e dunque, gli Uffici Postali sono l’unico strumento per talune operazioni.

Proprio il decreto ministeriale, cui Poste Italiane fa riferimento nell’assunzione di tale decisione, vieta spostamenti e assembramenti. Ma la chiusura di alcuni uffici determina necessariamente un afflusso di persone concentrato in altre sedi, a loro volta interessate da provvedimenti di forte riduzione degli orari di apertura, aggiungendo in tal modo disagio al disagio.

Con la presente, Anci Umbria chiede l’immediata riapertura di quegli uffici arbitrariamente chiusi, per mantenere un servizio essenziale di pubblica utilità e, in ogni caso, la possibilità di valutare e concordare insieme ogni decisione, nel rispetto dei ruoli di ciascuno”.

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Perugia, 14 marzo 2020




ZONA ROSSA – RINVIATO CONVEGNO DEL 26 FEBBRAIO 2020

 

Anci Umbria e Anci Umbria ProCiv, insieme a Regione Umbria, Anci nazionale e Dipartimento di Protezione civile, sono, infatti, impegnati a supporto della task force regionale e nazionale istituita per l’emergenza coronavirus.

 




“LEGGE DI BILANCIO E DL FISCALE: I COMUNI NELLA MANOVRA FINANZIARIA”/ SE NE È PARLATO OGGI, IN UN CONVEGNO

“LEGGE DI BILANCIO E DL FISCALE: I COMUNI NELLA MANOVRA FINANZIARIA”/ SE NE È PARLATO OGGI, IN UN CONVEGNO A PERUGIA, AL QUALE SONO INTERVENUTI IL PRESIDENTE DI ANCI UMBRIA, FRANCESCO DE REBOTTI E IL PRESIDENTE DI IFEL GUIDO CASTELLI

 

 “Legge di bilancio e dl fiscale: i Comuni nella manovra finanziaria” è stato il tema dell’incontro, promosso da Anci Umbria in collaborazione con IFEL e Anci nazionale, che si è svolto questa mattina, nella sala del Consiglio della Provincia di Perugia.

Hanno, infatti, partecipato numerosi fra sindaci e assessori, presidenti dei Consigli comunali e consiglieri oltre che responsabili finanziari dei Comuni dell’Umbria.

“Nel dl fiscale – ha esordito il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – c’è una grossa parte dell’azione di Anci, perché alcune delle richieste avanzate al governo dall’associazione sono state accolte. Altre non sono state recepite, ma Anci continuerà a fare il suo lavoro nell’interesse dei Comuni e dei cittadini. Nel decreto fiscale siamo riusciti a far inserire l’eliminazione di tutta una serie di vincoli, obblighi e tetti di spese che erano a carico delle amministrazioni locali da ben 9 anni”.

Per il presidente nazionale di Ifel, Guido Castelli la manovra avrà “effetti positivi sul rilancio degli investimenti, soprattutto in Umbria dove i Comuni non presentano elevati avanzi da spendere. Riprende, dunque, il normale flusso di trasferimenti statali. C’è una maggiore semplificazione degli adempimenti e il rientro, anche se scaglionato, di un taglio, la partita dei 563 milioni di euro, che i Comuni subivano e su cui Anci si è molto battuta. L’Umbria, dall’altro, è una piccola regione, formata da piccoli Comuni che continuano ad avere problemi di rigidità. Da sciogliere anche la questione della perequazione che non favorisce i piccoli Comuni”.

I lavori sono stati introdotti e coordinati dal sindaco di Amelia e vicepresidente di Anci Umbria, Laura Pernazza, la quale ha sottolineato “l’importanza dell’incontro, visti i cambiamenti che attenderanno le amministrazioni locali. Questo appuntamento dimostra anche la particolare attenzione che Anci Umbria, insieme a Ifel e Anci, ha posto sulla questione e, dunque, la sua vicinanza e il suo supporto concreto agli enti locali. Sappiamo bene quanto le leggi di bilancio comportino cambiamenti e, a volte, stravolgimenti nell’azione di governo locale e degli uffici ed è fondamentale comprendere, fin da subito e nel dettaglio, le principali novità”. La vicepresidente ha anche parlato positivamente del rapporto sugli indicatori dei rendiconti dei Comuni umbri, perché – ha commentato – “ci consente di analizzare le diverse realtà, non in uno spirito di competizione, ma di sano confronto fra amministratori, anche su come approcciarsi nel modo migliore ai vari problemi. Un’occasione, dunque, di crescita e ottimizzazione del lavoro”.

Simonetta Lumediluna, revisore contabile, è entrata nel merito degli “Indicatori dei rendiconti dei Comuni umbri a confronto”, un report realizzato da Anci Umbria, su incarico del Consiglio della autonomie locali dell’Umbria. Il report sarà presentato nella sua interezza nei prossimi mesi.

“L’analisi effettuata mettendo a confronto, per classi demografiche, alcuni indicatori sintetici dei rendiconti dei 92 Comuni della regione Umbria riferiti all’anno 2017, ha evidenziato che nelle classi di Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti risulta, in generale, un maggior grado di realizzazione delle entrate correnti rispetto alle previsioni definitive di bilancio e quindi una migliore capacità gestionale e previsionale delle entrate. Inoltre, in queste classi si rileva una minore rigidità strutturale del bilancio, a volte imputabile anche a una esternalizzazione dei servizi. Al contrario, nelle classi di Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti ci sono più difficoltà nella realizzazione delle entrate; è presente una maggiore rigidità strutturale del bilancio e risultano minori esternalizzazioni dei servizi. Si evidenzia invece, rispetto alle classi di Comuni più grandi, una maggiore propensione agli investimenti, imputabile anche al fatto che nelle classi demografiche fino a 3.000 abitanti è presente la prevalenza dei Comuni colpiti dal sisma 2016”.

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“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

 

La “grave situazione” relativa alla carenza dei segretari comunali è stata oggetto di un incontro, avvenuto questa mattina, fra una delegazione di Anci Umbria – guidata dal presidente Francesco De Rebotti, insieme al vicepresidente Michele Toniaccini e al coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – e il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia.

Anci Umbria aveva, infatti, chiesto un incontro al Prefetto per cercare di trovare una soluzione “tempestiva” al problema.

La delegazione ha sottolineato il carattere “emergenziale” della questione e il “disagio” che, quotidianamente i sindaci si trovano ad affrontare per “non bloccare la normale gestione amministrativa”. Nella sostanza, l’assenza di segretari comunali “impedisce o limita l’attività amministrativa e scompagina la pianta organica. In un momento in cui le Amministrazioni comunali navigano a vista, la carenza di segretari incide in maniera negativa sulla gestione complessiva della macchina comunale”. La delegazione ha fatto presente che “sovente si fa fatica a convocare consigli o giunte comunali” e che, proprio per questo, “si corre il rischio di dover rinunciare a importanti opportunità progettuali o finanziarie, per i territori. Gli stessi sindaci, a volte, si trovano costretti ad assumersi responsabilità o intestarsi deleghe per ovviare al problema”.

Si tratta di “un caso nazionale che – è stato detto – colpisce in particolare i piccoli Comuni”. Anci, già nei mesi scorsi, aveva scritto una lettera al Ministro dell’Interno chiedendo risposte adeguate. “Tra le ipotesi avanzate, quella di utilizzare le figure apicali – ha fatto presente la delegazione umbra di Anci – non è percorribile, perché, spesso, nei Comuni sotto i 5mila abitanti non sono presenti o, se lo sono, hanno già una mole di lavoro che non consente loro di assumere altri incarichi”.

La delegazione ha anche evidenziato “la necessità del superamento del corso-concorso, come unica possibilità di reclutamento, oltre che la definizione di procedure selettive più snelle, che consentano una più rapida immissione in servizio dei nuovi segretari comunali, ma anche l’individuazione di figure qualificate, interne alle Amministrazioni, in grado di garantire medio tempore la reggenza delle sedi vacanti e la definizione di un piano pluriennale di attività formative a livello territoriale, rivolte ai segretari comunali e provinciali, ai dirigenti, ai funzionari e agli amministratori degli enti locali”. Infine, “è necessario consentire ai vicesegretari nominati dai sindaci di superare il limite dei 120 giorni attualmente previsto per la reggenza”.

Il Prefetto ha “condiviso le preoccupazioni della delegazione Anci Umbria” e si è impegnato a segnalarle al Ministro dell’Interno, affinché “le procedure concorsuali in atto possano giungere a compimento nel più breve tempo possibile”, oltre a “trovare soluzioni più immediate”.

LA CARENZA DI SEGRETARI COMUNALI IN UMBRIA, IN CIFRE

In Umbria, su 92 Comuni, ci sono 57 sedi di segreteria, 40 titolari di sede; quelle vacanti, senza

segretario sono 21.

 

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TRASPORTO PUBBLICO LOCALE/ ALLA REGIONE UMBRIA I SINDACI CHIEDONO SOLUZIONI DIVERSE DAI TAGLI: RECUPERARE RISORSE DAL PROPRIO BILANCIO E DARE SEGUITO ALLA GARA

Allo stato di crisi del trasporto pubblico locale su gomma, Anci Umbria, con i suoi sindaci e amministratori, chiede alla Regione Umbria una soluzione diversa dai tagli alle linee urbane ed extra urbane dopo settembre, reperendo ulteriori risorse dal proprio bilancio e dando seguito alla gara sul trasporto”: è quanto ha sostenuto l’ufficio di presidenza di Anci Umbria, rappresentato oggi dai sindaci di Perugia, Andrea Romizi, di Terni, Leonardo Latini, di Todi, Antonino Ruggiano, di Assisi Stefania Proietti, del coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, nonché sindaco di Montecchio, Federico Gori, alla Regione Umbria, in una conferenza stampa nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia. Prima di entrare nel merito delle questioni è stato ricordato che “i tagli al trasporto pubblico mettono a rischio uno dei servizi essenziali per la qualità della vita dei cittadini e per lo sviluppo economico dei territori”.

Tre le questioni emerse: la volontà di “istituire un Gabinetto permanente di confronto con la Regione Umbria sul trasporto pubblico locale”; la “convocazione dei parlamentari umbri per il prossimo lunedì 15 luglio e il coinvolgimento dei Prefetti di Perugia e Terni”; e la reiterata richiesta di “modifica della delibera di giunta regionale dello scorso 7 maggio con cui, di fatto, si attribuisce ai Comuni – hanno sottolineato dal tavolo – la responsabilità della carenza delle risorse”.

Durante la conferenza è stato sottolineato come “la Regione Umbria di fronte alle improvvise ed evidentemente inaspettate difficoltà di reperimento di risorse per il trasporto pubblico locale abbia risposto nel modo più semplice, ma sicuramente più drammatico per le comunità locali: con i tagli alle linee. Una risposta che fa emergere una serie di paradossi. Il primo: la tutela occupazionale dei dipendenti. La Regione che dovrebbe trovare misure e strumenti per sostenere e dare impulso positivo all’occupazione, è essa stessa a mettere a rischio il lavoro dei dipendenti del trasporto pubblico locale su gomma, proprio in virtù di questa strategia politica che, forse, non si fermerà ai soli mesi estivi, ma proseguirà, non si sa ancora come, da settembre in poi. Il secondo: l’isolamento dei piccoli Comuni. La scelta di tagliare le linee ha conseguenze devastanti anche sulle aree interne, quelle su cui sono state indirizzate, negli anni, politiche regionali mirate, proprio perché da sempre scontano un isolamento persino con il resto dell’Umbria. Un isolamento che danneggia l’economia, ma anche la tenuta sociale di queste comunità e che vanifica tutte le azioni dei Comuni volte a scongiurare lo spopolamento dei territori. Un obiettivo che ha rappresentato, evidentemente solo fino allo scorso maggio, una priorità anche della Regione Umbria. Il terzo: la mobilità sostenibile e alternativa. Due concetti che, con questa politica di ridimensionamento, verrebbero meno. Da un lato, la Regione ha investito in passato risorse e progettualità sulla mobilità sostenibile e alternativa, dall’altro, ora va a incrinare quel sistema, favorendo la mobilità privata. Tutto ciò, con conseguenze negative anche sulla qualità dell’aria. Basti pensare alla conca ternana e all’accordo con la Regione Umbria per migliorare la qualità dell’aria e abbattere le emissioni in atmosfera”.

I sindaci hanno evidenziato anche la totale “incapacità” di programmazione dell’assessorato alla mobilità: “nel giro di un mese, esattamente dalla delibera di giunta regionale dello scorso maggio, si è prospettato ai Comuni un nuovo scenario che, fra l’altro, ha messo in discussione anche i Pums, frutto di mesi di lavoro di alcuni Comuni”. C’è poi la questione della gara sul trasporto regionale: “In tutti questi anni la Regione non è stata in grado di dare seguito alla gara per il trasporto che avrebbe significato stabilità del settore e risparmio di importanti risorse”. 

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STATO DI CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: ANCI UMBRIA CONVOCHERA’ I PARLAMENTARI DELL’UMBRIA – PER I PICCOLI COMUNI SI PROSPETTA UN PESANTE ISOLAMENTO

 

Anche i piccoli Comuni dell’Umbria alzano gli scudi contro il provvedimento, quello della Regione Umbria, sul taglio delle linee del trasporto pubblico locale su gomma, che rischia di isolare ancora di più le aree interne e i piccoli territori: “la soppressione delle linee extra urbane – spiega il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, nonché sindaco di Montecchio, Federico Gori – mette in ginocchio realtà già geograficamente penalizzate, peraltro servite solo da trasporto su gomma. È una soluzione inaccettabile e fortemente discriminante”. Il coordinatore evidenzia anche un altro fatto: “questo atto della Regione va contro il principio su cui i Comuni hanno lavorato in questi anni, ovvero la strategia delle aree interne e del controesodo, che ha come cardini principali il trasporto, la scuola e la sanità. Intervenendo in maniera così netta sui collegamenti extraurbani, su quelli che mantengono ancora in vita molte comunità già disagiate, si rischia di far sgretolare quel minimo di tenuta sociale esistente. Gli effetti drammatici di questo provvedimento arriverebbero a settembre, con la ripresa dell’attività scolastica che potenzialmente potrebbe essere seriamente compromessa. Occorre rivedere il sistema generale dei trasporti umbri, non solo quello su gomma (gestione aeroporto, Freccia rossa, ecc), per fare in modo che a pagare le conseguenze non siano solo quelle comunità che sempre più spesso vivono ruoli marginali e penalizzati anche da eventi naturali, come il sisma”.

Sulla vicenda, Anci Umbria ha intenzione di convocare “un incontro con i parlamentari umbri per rappresentare la gravissima situazione che è stata prospettata nel volgere di poco tempo, per affrontare congiuntamente quello che, di fatto, si prospetta come uno stato di crisi del nostro trasporto pubblico locale e trovare, insieme, soluzioni condivisibili e più accettabili”.

Intanto, i sindaci dei Comuni dell’Umbria, loro malgrado, si trovano nella condizione di dover varare una delibera sulla rimodulazione del servizio di trasporto pubblico locale, così come richiesto dalla Regione Umbria. “Si tratta di un atto che esprime grande senso di responsabilità da parte dei sindaci – commenta il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – ma è un atto dovuto, vista la situazione che, nel giro di un mese, ci è stata prospettata dall’assessore ai trasporti Chianella. La Regione Umbria chiede ulteriori sacrifici ai cittadini per contenere i costi del tpl e noi, nonostante la nostra totale contrarietà dobbiamo dare seguito a quanto avanzato nella delibera regionale. Un provvedimento che abbiamo avuto modo di contestare più volte, sia nella forma, sia nei contenuti.

Nelle due riunioni intercorse con la Regione, avevamo chiesto, a fronte di un nostro impegno a deliberare sulla rimodulazione, una modifica sostanziale della delibera regionale che l’assessore non ha rispettato; avevamo chiesto tempistiche certe sulla costituzione dell’agenzia regionale sul trasporto che non sono state fornite; avevamo chiesto tempistiche certe sulla gara per il trasporto pubblico locale che non sono state fornite; avevamo chiesto chiarimenti sulle risorse in campo da settembre in poi che non sono stati forniti; e chiesto che le modifiche riguardassero tutto il sistema del tpl e non una sua parte e ciò non è avvenuto.

È una situazione fortemente penalizzante per i Comuni e per i cittadini, per i fruitori del trasporto pubblico, per quei territori che non hanno altri collegamenti se non quello su gomma. Senza contare, poi, le problematiche che ne conseguono per i dipendenti del trasporto pubblico locale.  Tutto ciò evidenzia l’assenza di una progettualità regionale e di una visione di medio – lungo periodo del trasporto pubblico locale. In appena un mese, di fatto, sono stati imposti tagli del 10 per cento sulle linee. Tuttavia, spetta ai sindaci spiegare ai cittadini le motivazioni di tale scelta, dare conto di un pericoloso isolamento dei luoghi, sotto il profilo della mobilità pubblica. Spiegare. Un verbo che però non trova sostanza, in quanto possiamo solo dire che siamo costretti a tagliare le linee per contenere i costi di gestione, a fronte di una indisponibilità, quanto mai improvvisa, di risorse regionali; tuttavia, non siamo stati messi nelle condizioni di poter illustrare un progetto di trasporto pubblico locale su gomma per il prosieguo.

Auspichiamo che il confronto con i parlamentari umbri possa segnare l’inizio di un percorso diverso, meno impattante per i territori e i cittadini”.

 

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Perugia, 3 luglio 2019