ANCI UMBRIA – DE REBOTTI: NOI SINDACI IN PRIMA FILA, ATTENDIAMO DI CAPIRE COME AIUTARE I NOSTRI CITTADINI

COMUNICATO STAMPA

ANCI UMBRIA – DE REBOTTI: NOI SINDACI IN PRIMA FILA, ATTENDIAMO DI CAPIRE COME AIUTARE I NOSTRI CITTADINI

 

 

Il Presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti a seguito della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte:

“Stiamo seguendo con attenzione le novità emerse dalla conferenza stampa di questa sera e ci predisponiamo a capire con quali tempi, procedure, criteri e risorse effettive potremo affrontare il ruolo che ci è stato assegnato.

Cercheremo di gestire al meglio un’aspettativa che i nostri cittadini non dovranno vedere delusa: un sostegno a coloro che stanno vivendo una fase di difficoltà straordinaria.

Per questo nelle prossime ore e congiuntamente esamineremo gli atti ufficiali e ne daremo una consapevole ed oggettiva valutazione”.

 

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EMERGENZA COVID 19 – ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

COVID 19: RIMODULAZIONE-CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI/ ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

  

In una lettera indirizzata a Poste Italiane e, per conoscenza, alla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ai Prefetti di Perugia e Terni, rispettivamente Claudio Sgaraglia e Emilio Dario Sensi, il presidente Anci Umbria Francesco De Rebotti e il Coordinatore Piccoli Comuni umbri Federico Gori chiedono la riapertura degli Uffici Postali chiusi, a seguito dell’emergenza sanitaria in corso.

Di seguito la lettera:

“La rimodulazione/chiusura di alcuni Uffici Postali, a seguito del Covid 19, soprattutto in aree interne e periferiche del nostro territorio regionale, sta creando forti disagi ai cittadini e alle nostre comunità.

Anci Umbria ha raccolto diverse segnalazioni da parte dei sindaci, evidenziando come la chiusura abbia determinato un impatto negativo sui territori. Pur comprendendo la situazione che, peraltro, è complessa per tutti, a partire dai cittadini, tuttavia si ricorda che il servizio rientra fra quelli essenziali. Gli Uffici Postali sono un presidio che erogano servizi di primaria necessità. Non solo. In un momento di grandissimo disagio come quello attuale, con l’emergenza sanitaria in corso, la chiusura provoca un ulteriore grave danno all’intera comunità. Occorre anche pensare a quei centri in cui vivono soprattutto anziani che utilizzano gli Uffici Postali per il pagamento delle utenze o per il prelievo di contanti. E’ bene ricordare anche che il taglio delle corse dei bus ha isolato alcuni territori, rendendo impossibile per alcune persone persino riscuotere la pensione. Inoltre, in alcuni piccoli centri, non ci sono sportelli bancari e dunque, gli Uffici Postali sono l’unico strumento per talune operazioni.

Proprio il decreto ministeriale, cui Poste Italiane fa riferimento nell’assunzione di tale decisione, vieta spostamenti e assembramenti. Ma la chiusura di alcuni uffici determina necessariamente un afflusso di persone concentrato in altre sedi, a loro volta interessate da provvedimenti di forte riduzione degli orari di apertura, aggiungendo in tal modo disagio al disagio.

Con la presente, Anci Umbria chiede l’immediata riapertura di quegli uffici arbitrariamente chiusi, per mantenere un servizio essenziale di pubblica utilità e, in ogni caso, la possibilità di valutare e concordare insieme ogni decisione, nel rispetto dei ruoli di ciascuno”.

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Perugia, 14 marzo 2020




ZONA ROSSA – RINVIATO CONVEGNO DEL 26 FEBBRAIO 2020

 

Anci Umbria e Anci Umbria ProCiv, insieme a Regione Umbria, Anci nazionale e Dipartimento di Protezione civile, sono, infatti, impegnati a supporto della task force regionale e nazionale istituita per l’emergenza coronavirus.

 




“LEGGE DI BILANCIO E DL FISCALE: I COMUNI NELLA MANOVRA FINANZIARIA”/ SE NE È PARLATO OGGI, IN UN CONVEGNO

“LEGGE DI BILANCIO E DL FISCALE: I COMUNI NELLA MANOVRA FINANZIARIA”/ SE NE È PARLATO OGGI, IN UN CONVEGNO A PERUGIA, AL QUALE SONO INTERVENUTI IL PRESIDENTE DI ANCI UMBRIA, FRANCESCO DE REBOTTI E IL PRESIDENTE DI IFEL GUIDO CASTELLI

 

 “Legge di bilancio e dl fiscale: i Comuni nella manovra finanziaria” è stato il tema dell’incontro, promosso da Anci Umbria in collaborazione con IFEL e Anci nazionale, che si è svolto questa mattina, nella sala del Consiglio della Provincia di Perugia.

Hanno, infatti, partecipato numerosi fra sindaci e assessori, presidenti dei Consigli comunali e consiglieri oltre che responsabili finanziari dei Comuni dell’Umbria.

“Nel dl fiscale – ha esordito il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – c’è una grossa parte dell’azione di Anci, perché alcune delle richieste avanzate al governo dall’associazione sono state accolte. Altre non sono state recepite, ma Anci continuerà a fare il suo lavoro nell’interesse dei Comuni e dei cittadini. Nel decreto fiscale siamo riusciti a far inserire l’eliminazione di tutta una serie di vincoli, obblighi e tetti di spese che erano a carico delle amministrazioni locali da ben 9 anni”.

Per il presidente nazionale di Ifel, Guido Castelli la manovra avrà “effetti positivi sul rilancio degli investimenti, soprattutto in Umbria dove i Comuni non presentano elevati avanzi da spendere. Riprende, dunque, il normale flusso di trasferimenti statali. C’è una maggiore semplificazione degli adempimenti e il rientro, anche se scaglionato, di un taglio, la partita dei 563 milioni di euro, che i Comuni subivano e su cui Anci si è molto battuta. L’Umbria, dall’altro, è una piccola regione, formata da piccoli Comuni che continuano ad avere problemi di rigidità. Da sciogliere anche la questione della perequazione che non favorisce i piccoli Comuni”.

I lavori sono stati introdotti e coordinati dal sindaco di Amelia e vicepresidente di Anci Umbria, Laura Pernazza, la quale ha sottolineato “l’importanza dell’incontro, visti i cambiamenti che attenderanno le amministrazioni locali. Questo appuntamento dimostra anche la particolare attenzione che Anci Umbria, insieme a Ifel e Anci, ha posto sulla questione e, dunque, la sua vicinanza e il suo supporto concreto agli enti locali. Sappiamo bene quanto le leggi di bilancio comportino cambiamenti e, a volte, stravolgimenti nell’azione di governo locale e degli uffici ed è fondamentale comprendere, fin da subito e nel dettaglio, le principali novità”. La vicepresidente ha anche parlato positivamente del rapporto sugli indicatori dei rendiconti dei Comuni umbri, perché – ha commentato – “ci consente di analizzare le diverse realtà, non in uno spirito di competizione, ma di sano confronto fra amministratori, anche su come approcciarsi nel modo migliore ai vari problemi. Un’occasione, dunque, di crescita e ottimizzazione del lavoro”.

Simonetta Lumediluna, revisore contabile, è entrata nel merito degli “Indicatori dei rendiconti dei Comuni umbri a confronto”, un report realizzato da Anci Umbria, su incarico del Consiglio della autonomie locali dell’Umbria. Il report sarà presentato nella sua interezza nei prossimi mesi.

“L’analisi effettuata mettendo a confronto, per classi demografiche, alcuni indicatori sintetici dei rendiconti dei 92 Comuni della regione Umbria riferiti all’anno 2017, ha evidenziato che nelle classi di Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti risulta, in generale, un maggior grado di realizzazione delle entrate correnti rispetto alle previsioni definitive di bilancio e quindi una migliore capacità gestionale e previsionale delle entrate. Inoltre, in queste classi si rileva una minore rigidità strutturale del bilancio, a volte imputabile anche a una esternalizzazione dei servizi. Al contrario, nelle classi di Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti ci sono più difficoltà nella realizzazione delle entrate; è presente una maggiore rigidità strutturale del bilancio e risultano minori esternalizzazioni dei servizi. Si evidenzia invece, rispetto alle classi di Comuni più grandi, una maggiore propensione agli investimenti, imputabile anche al fatto che nelle classi demografiche fino a 3.000 abitanti è presente la prevalenza dei Comuni colpiti dal sisma 2016”.

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“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

 

La “grave situazione” relativa alla carenza dei segretari comunali è stata oggetto di un incontro, avvenuto questa mattina, fra una delegazione di Anci Umbria – guidata dal presidente Francesco De Rebotti, insieme al vicepresidente Michele Toniaccini e al coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – e il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia.

Anci Umbria aveva, infatti, chiesto un incontro al Prefetto per cercare di trovare una soluzione “tempestiva” al problema.

La delegazione ha sottolineato il carattere “emergenziale” della questione e il “disagio” che, quotidianamente i sindaci si trovano ad affrontare per “non bloccare la normale gestione amministrativa”. Nella sostanza, l’assenza di segretari comunali “impedisce o limita l’attività amministrativa e scompagina la pianta organica. In un momento in cui le Amministrazioni comunali navigano a vista, la carenza di segretari incide in maniera negativa sulla gestione complessiva della macchina comunale”. La delegazione ha fatto presente che “sovente si fa fatica a convocare consigli o giunte comunali” e che, proprio per questo, “si corre il rischio di dover rinunciare a importanti opportunità progettuali o finanziarie, per i territori. Gli stessi sindaci, a volte, si trovano costretti ad assumersi responsabilità o intestarsi deleghe per ovviare al problema”.

Si tratta di “un caso nazionale che – è stato detto – colpisce in particolare i piccoli Comuni”. Anci, già nei mesi scorsi, aveva scritto una lettera al Ministro dell’Interno chiedendo risposte adeguate. “Tra le ipotesi avanzate, quella di utilizzare le figure apicali – ha fatto presente la delegazione umbra di Anci – non è percorribile, perché, spesso, nei Comuni sotto i 5mila abitanti non sono presenti o, se lo sono, hanno già una mole di lavoro che non consente loro di assumere altri incarichi”.

La delegazione ha anche evidenziato “la necessità del superamento del corso-concorso, come unica possibilità di reclutamento, oltre che la definizione di procedure selettive più snelle, che consentano una più rapida immissione in servizio dei nuovi segretari comunali, ma anche l’individuazione di figure qualificate, interne alle Amministrazioni, in grado di garantire medio tempore la reggenza delle sedi vacanti e la definizione di un piano pluriennale di attività formative a livello territoriale, rivolte ai segretari comunali e provinciali, ai dirigenti, ai funzionari e agli amministratori degli enti locali”. Infine, “è necessario consentire ai vicesegretari nominati dai sindaci di superare il limite dei 120 giorni attualmente previsto per la reggenza”.

Il Prefetto ha “condiviso le preoccupazioni della delegazione Anci Umbria” e si è impegnato a segnalarle al Ministro dell’Interno, affinché “le procedure concorsuali in atto possano giungere a compimento nel più breve tempo possibile”, oltre a “trovare soluzioni più immediate”.

LA CARENZA DI SEGRETARI COMUNALI IN UMBRIA, IN CIFRE

In Umbria, su 92 Comuni, ci sono 57 sedi di segreteria, 40 titolari di sede; quelle vacanti, senza

segretario sono 21.

 

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TRASPORTO PUBBLICO LOCALE/ ALLA REGIONE UMBRIA I SINDACI CHIEDONO SOLUZIONI DIVERSE DAI TAGLI: RECUPERARE RISORSE DAL PROPRIO BILANCIO E DARE SEGUITO ALLA GARA

Allo stato di crisi del trasporto pubblico locale su gomma, Anci Umbria, con i suoi sindaci e amministratori, chiede alla Regione Umbria una soluzione diversa dai tagli alle linee urbane ed extra urbane dopo settembre, reperendo ulteriori risorse dal proprio bilancio e dando seguito alla gara sul trasporto”: è quanto ha sostenuto l’ufficio di presidenza di Anci Umbria, rappresentato oggi dai sindaci di Perugia, Andrea Romizi, di Terni, Leonardo Latini, di Todi, Antonino Ruggiano, di Assisi Stefania Proietti, del coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, nonché sindaco di Montecchio, Federico Gori, alla Regione Umbria, in una conferenza stampa nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia. Prima di entrare nel merito delle questioni è stato ricordato che “i tagli al trasporto pubblico mettono a rischio uno dei servizi essenziali per la qualità della vita dei cittadini e per lo sviluppo economico dei territori”.

Tre le questioni emerse: la volontà di “istituire un Gabinetto permanente di confronto con la Regione Umbria sul trasporto pubblico locale”; la “convocazione dei parlamentari umbri per il prossimo lunedì 15 luglio e il coinvolgimento dei Prefetti di Perugia e Terni”; e la reiterata richiesta di “modifica della delibera di giunta regionale dello scorso 7 maggio con cui, di fatto, si attribuisce ai Comuni – hanno sottolineato dal tavolo – la responsabilità della carenza delle risorse”.

Durante la conferenza è stato sottolineato come “la Regione Umbria di fronte alle improvvise ed evidentemente inaspettate difficoltà di reperimento di risorse per il trasporto pubblico locale abbia risposto nel modo più semplice, ma sicuramente più drammatico per le comunità locali: con i tagli alle linee. Una risposta che fa emergere una serie di paradossi. Il primo: la tutela occupazionale dei dipendenti. La Regione che dovrebbe trovare misure e strumenti per sostenere e dare impulso positivo all’occupazione, è essa stessa a mettere a rischio il lavoro dei dipendenti del trasporto pubblico locale su gomma, proprio in virtù di questa strategia politica che, forse, non si fermerà ai soli mesi estivi, ma proseguirà, non si sa ancora come, da settembre in poi. Il secondo: l’isolamento dei piccoli Comuni. La scelta di tagliare le linee ha conseguenze devastanti anche sulle aree interne, quelle su cui sono state indirizzate, negli anni, politiche regionali mirate, proprio perché da sempre scontano un isolamento persino con il resto dell’Umbria. Un isolamento che danneggia l’economia, ma anche la tenuta sociale di queste comunità e che vanifica tutte le azioni dei Comuni volte a scongiurare lo spopolamento dei territori. Un obiettivo che ha rappresentato, evidentemente solo fino allo scorso maggio, una priorità anche della Regione Umbria. Il terzo: la mobilità sostenibile e alternativa. Due concetti che, con questa politica di ridimensionamento, verrebbero meno. Da un lato, la Regione ha investito in passato risorse e progettualità sulla mobilità sostenibile e alternativa, dall’altro, ora va a incrinare quel sistema, favorendo la mobilità privata. Tutto ciò, con conseguenze negative anche sulla qualità dell’aria. Basti pensare alla conca ternana e all’accordo con la Regione Umbria per migliorare la qualità dell’aria e abbattere le emissioni in atmosfera”.

I sindaci hanno evidenziato anche la totale “incapacità” di programmazione dell’assessorato alla mobilità: “nel giro di un mese, esattamente dalla delibera di giunta regionale dello scorso maggio, si è prospettato ai Comuni un nuovo scenario che, fra l’altro, ha messo in discussione anche i Pums, frutto di mesi di lavoro di alcuni Comuni”. C’è poi la questione della gara sul trasporto regionale: “In tutti questi anni la Regione non è stata in grado di dare seguito alla gara per il trasporto che avrebbe significato stabilità del settore e risparmio di importanti risorse”. 

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STATO DI CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: ANCI UMBRIA CONVOCHERA’ I PARLAMENTARI DELL’UMBRIA – PER I PICCOLI COMUNI SI PROSPETTA UN PESANTE ISOLAMENTO

 

Anche i piccoli Comuni dell’Umbria alzano gli scudi contro il provvedimento, quello della Regione Umbria, sul taglio delle linee del trasporto pubblico locale su gomma, che rischia di isolare ancora di più le aree interne e i piccoli territori: “la soppressione delle linee extra urbane – spiega il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, nonché sindaco di Montecchio, Federico Gori – mette in ginocchio realtà già geograficamente penalizzate, peraltro servite solo da trasporto su gomma. È una soluzione inaccettabile e fortemente discriminante”. Il coordinatore evidenzia anche un altro fatto: “questo atto della Regione va contro il principio su cui i Comuni hanno lavorato in questi anni, ovvero la strategia delle aree interne e del controesodo, che ha come cardini principali il trasporto, la scuola e la sanità. Intervenendo in maniera così netta sui collegamenti extraurbani, su quelli che mantengono ancora in vita molte comunità già disagiate, si rischia di far sgretolare quel minimo di tenuta sociale esistente. Gli effetti drammatici di questo provvedimento arriverebbero a settembre, con la ripresa dell’attività scolastica che potenzialmente potrebbe essere seriamente compromessa. Occorre rivedere il sistema generale dei trasporti umbri, non solo quello su gomma (gestione aeroporto, Freccia rossa, ecc), per fare in modo che a pagare le conseguenze non siano solo quelle comunità che sempre più spesso vivono ruoli marginali e penalizzati anche da eventi naturali, come il sisma”.

Sulla vicenda, Anci Umbria ha intenzione di convocare “un incontro con i parlamentari umbri per rappresentare la gravissima situazione che è stata prospettata nel volgere di poco tempo, per affrontare congiuntamente quello che, di fatto, si prospetta come uno stato di crisi del nostro trasporto pubblico locale e trovare, insieme, soluzioni condivisibili e più accettabili”.

Intanto, i sindaci dei Comuni dell’Umbria, loro malgrado, si trovano nella condizione di dover varare una delibera sulla rimodulazione del servizio di trasporto pubblico locale, così come richiesto dalla Regione Umbria. “Si tratta di un atto che esprime grande senso di responsabilità da parte dei sindaci – commenta il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – ma è un atto dovuto, vista la situazione che, nel giro di un mese, ci è stata prospettata dall’assessore ai trasporti Chianella. La Regione Umbria chiede ulteriori sacrifici ai cittadini per contenere i costi del tpl e noi, nonostante la nostra totale contrarietà dobbiamo dare seguito a quanto avanzato nella delibera regionale. Un provvedimento che abbiamo avuto modo di contestare più volte, sia nella forma, sia nei contenuti.

Nelle due riunioni intercorse con la Regione, avevamo chiesto, a fronte di un nostro impegno a deliberare sulla rimodulazione, una modifica sostanziale della delibera regionale che l’assessore non ha rispettato; avevamo chiesto tempistiche certe sulla costituzione dell’agenzia regionale sul trasporto che non sono state fornite; avevamo chiesto tempistiche certe sulla gara per il trasporto pubblico locale che non sono state fornite; avevamo chiesto chiarimenti sulle risorse in campo da settembre in poi che non sono stati forniti; e chiesto che le modifiche riguardassero tutto il sistema del tpl e non una sua parte e ciò non è avvenuto.

È una situazione fortemente penalizzante per i Comuni e per i cittadini, per i fruitori del trasporto pubblico, per quei territori che non hanno altri collegamenti se non quello su gomma. Senza contare, poi, le problematiche che ne conseguono per i dipendenti del trasporto pubblico locale.  Tutto ciò evidenzia l’assenza di una progettualità regionale e di una visione di medio – lungo periodo del trasporto pubblico locale. In appena un mese, di fatto, sono stati imposti tagli del 10 per cento sulle linee. Tuttavia, spetta ai sindaci spiegare ai cittadini le motivazioni di tale scelta, dare conto di un pericoloso isolamento dei luoghi, sotto il profilo della mobilità pubblica. Spiegare. Un verbo che però non trova sostanza, in quanto possiamo solo dire che siamo costretti a tagliare le linee per contenere i costi di gestione, a fronte di una indisponibilità, quanto mai improvvisa, di risorse regionali; tuttavia, non siamo stati messi nelle condizioni di poter illustrare un progetto di trasporto pubblico locale su gomma per il prosieguo.

Auspichiamo che il confronto con i parlamentari umbri possa segnare l’inizio di un percorso diverso, meno impattante per i territori e i cittadini”.

 

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Perugia, 3 luglio 2019




ANCI UMBRIA PRENDE POSIZIONE CONTRO LO STANZIAMENTO DEL GOVERNO SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO

ANCI UMBRIA PRENDE POSIZIONE CONTRO LO STANZIAMENTO DEL GOVERNO SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO/

DE REBOTTI: “RISORSE RIDICOLE E INSUFFICIENTI. A RISCHIO LA SICUREZZA DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO. L’UMBRIA NON STARÀ A GUARDARE”.

 

Anci Umbria prende posizione contro il piano nazionale di dissesto idrogeologico e, tramite il suo presidente Francesco De Rebotti, critica “fortemente” il criterio per il riparto delle risorse: “Anci Umbria, che contribuisce attivamente alla sicurezza del nostro territorio e dei suoi cittadini con Anci Pro Civ, è pronta a sostenere le proprie ragioni. L’Umbria, al pari di altre regioni che hanno beneficiato, inspiegabilmente, di maggiori risorse, ha diritto a parità di trattamento. Lo chiediamo come Associazione dei comuni dell’Umbria e ci mobiliteremo contro questa palese ingiustizia, a tutela di tutte le Amministrazioni umbre che, senza nessuna eccezione, sono interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico e da tempo aspettano le giuste e legittime risorse nell’interesse dell’incolumità e sicurezza dei propri cittadini”. “All’Umbria – continua il presidente De Rebotti –  è assegnata una somma ridicola, la nostra regione è palesemente penalizzata. E’ inaccettabile che su 11 miliardi di euro stanziati nel triennio 2019-2021, di cui 3 nel prossimo anno, all’Umbria siano assegnati 939 mila euro per il 2019, circa 1 milione di euro per il 2020 e altrettanti per l’anno successivo. Circa 3 milioni di euro complessivi a un territorio più volte colpito da gravi problematiche di dissesto idrogeologico e con una esposizione del 100 per cento. Ben altro trattamento ad altre regioni del nostro paese. Si tratta di risorse insignificanti e insufficienti a gestire persino piccole emergenze. Sfuggono proprio la logica e le modalità di ripartizione delle risorse”.

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SOLIDARIETA’ DEL PRESIDENTE DI ANCI UMBRIA DE REBOTTI, AL SINDACO DI TERNI PER LA SCRITTA “INTIMIDATORIA”

SOLIDARIETA’ DEL PRESIDENTE DI ANCI UMBRIA DE REBOTTI, AL SINDACO DI TERNI PER LA SCRITTA “INTIMIDATORIA”

 

Piena solidarietà al sindaco di Terni Leonardo Latini, da parte del presidente di Anci Umbria Francesco De Rebotti, dopo la scritta “intimidatoria e ingiuriosa” comparsa su un muro della biblioteca comunale: “un gesto deplorevole – afferma il presidente – che va fermamente condannato. La violenza e le minacce non hanno nulla a che fare con la democrazia, e il confronto politico si attua nelle sedi e nei modi opportuni, non certo con le minacce. Sono atti che non appartengono all’Umbria, una regione vocata alla pace e alla democrazia”.

 

 

 




PICCOLI COMUNI – ANCI: DA UNIFICATA 40 MILIONI PER ASSOCIAZIONISMO. DALL’EUROPA 1,5 MILIARDI DI RISORSE SU AREE INTERNE

IL COORDINATORE DEI PICCOLI COMUNI DI ANCI UMBRIA, GORI: “BENE LE RISORSE, MA RIVEDERE LE FUNZIONI ASSOCIATE”

Subito 40 milioni di euro di risorse nazionali sull’associazionismo comunale del 2019 e circa 1,5 miliardi di euro di risorse comunitarie sul settennato 2021-2027, in arrivo per le aree interne in difficoltà. Sono queste le cifre destinate ai piccoli Comuni che “portano a casa – secondo Anci – risorse significative sull’anno in corso e cifre ancor più importanti per gli anni a venire”.

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