ANCI UMBRIA, I COMUNI E IL PROBLEMA DELL’INSERIMENTO DEI MINORI NELLE STRUTTURE PROTETTE

COMUNICATO STAMPA

Anci Umbria, i Comuni e il problema dell’inserimento dei minori nelle strutture protette

Sarà redatto un documento di sintesi, con le proposte comuni emerse durante il dibattito, da inviare a tutti i livelli istituzionali

Perugia, 5 agosto 2024 – Chiedere alla Regione Umbria di costituire un fondo di riserva per una compartecipazione ai costi a cui i Comuni possono attingere in caso di necessità; interessare direttamente le zone sociali; sollecitare i Parlamentari a presentare un’eventuale modifica del comma 4 dell’articolo 6 della legge 328 del 2000 affinché la spesa non sia più solo a carico dei Comuni ma dello Stato; informare e sostenere l’azione di Anci Nazionale su questo tema, visto che già tempo ha avviato un’interlocuzione con il Governo. Sono queste alcune delle proposte emerse durante l’incontro – che si è tenuto lunedì 5 agosto presso la sala del Consiglio del palazzo della Provincia di Perugia – organizzato da Anci Umbria sulla gestione degli inserimenti dei minori nelle strutture protette. Oltre 50 le persone intervenute, in presenza o in modalità online, tra amministratori e tecnici. Presenti anche due delegati delle Prefetture di Perugia e Terni, rispettivamente, Susanna Tabarrini e Luca Iervolino, mentre per I Parlamentari umbri – tutti invitati all’iniziativa – è intervenuta la senatrice Emma Pavanelli (M5S).

Si è trattato di un incontro vivace, dove sono intervenuti in molti, a dimostrazione di quanto l’argomento sia sentito in maniera trasversale. Il tema dell’accoglienza residenziale dei minori, temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e dei relativi costi, tocca soprattutto i Comuni di piccole e medie dimensioni che subiscono enormemente gli effetti di questi ingenti costi (che possono arrivare a 150 euro più iva al giorno per minorenne) su ricadute nel bilancio di esercizio. Dall’incontro è emerso che anche i Comuni di maggiori dimensioni cominciano ad essere in sofferenza come nel caso di Perugia che, è stato riportato, con 142 minori inseriti, di cui 18 non accompagnati, e 1.436 minori in carico gestisce numeri impegnativi – che raccontano di un’emergenza sociale – per una spesa di circa 5 milioni di euro l’anno. Stessa cosa per i Comuni di Foligno, dove la spesa è di oltre 1 milione di euro, e Spoleto, dove la cifra è di circa mezzo milione di euro. Da parte delle Prefetture e della senatrice Pavanelli è stata espressa la massima collaborazione, ognuno in merito al proprio ambito di azione.

A margine dell’incontro è stato convenuto di sottoscrivere un documento di sintesi con le proposte comuni emerse durante il dibattito con l’obiettivo di condividerlo tramite il coinvolgimento dei Comuni capofila delle zone sociali.

“Dall’incontro è emerso che sono tutti i Comuni potenzialmente interessati da questo problema – ha dichiarato alla fine dell’iniziativa Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta – dal punto di vista sia economico-finanziario, soprattutto se sono numerosi gli inserimenti dei minori che gravano su di uno stesso Comune, che umano, sociale, che interessa le famiglie che per noi rappresentano un punto di riferimento importante per l’agenda politico-amministrativa. Abbiamo convenuto di creare un documento e di inviarlo a tutti i livelli istituzionali con alcune proposte che abbiamo condiviso in seno di questa importante riunione, molto partecipata. Ringrazio anche le Prefetture di Perugia e Terni – ha concluso – per la loro partecipazione e il loro contributo alla discussione”.

5 agosto 2024




FONDO AI COMUNI PER POLITICHE DI INTERVENTO SOSTENIBILI. TONIACCINI: AUSPICABILE LA RIMODULAZIONE

Il presidente di Anci Umbria interviene in merito al disegno di legge “Disposizioni in materia di compartecipazione da parte dello Stato alle spese sostenute dagli enti locali per i minori collocati in comunità di tipo familiare o in istituti di assistenza”

Perugia, 04 aprile 2024 – “Esprimo il mio apprezzamento per la proposta di legge che prevede la compartecipazione dello Stato alle spese che gli enti locali sostengono per i minori collocati in comunità di tipo familiare o in istituti di assistenza attraverso l’istituzione di un fondo ad hoc a carattere strutturale. Una previsione che coglie una richiesta più volte avanzata anche da Anci ma va rimodulata sotto alcuni aspetti, a tutela soprattutto dei Comuni di piccole e medie dimensioni”. Così Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta, in merito al disegno di legge, “Disposizioni in materia di compartecipazione da parte dello Stato alle spese sostenute dagli enti locali per i minori collocati in comunità di tipo familiare o in istituti di assistenza”, ancora in esame in Senato.

“La tutela dei minori – prosegue – è una delle principali e più delicate funzioni svolte dai Comuni, che porta con sé ingenti oneri a carico delle Amministrazioni sia per la multidimensionalità delle problematiche e la vulnerabilità dei destinatari, sia per la complessità del sistema di presa in carico  che si articola attraverso una molteplicità di interventi che vanno dalla prevenzione del disagio e del sostegno alla famiglia di origine, ad attività di promozione, educazione, cura e protezione che coinvolgono diversi attori, istituzionali e non”. 

Toniaccini sottolinea soprattutto che “il sistema di presa in carico soprattutto dei minori ha visto una crescita dei costi negli ultimi anni. In particolare, il tema dell’accoglienza residenziale dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e dei relativi costi tocca soprattutto i Comuni di piccole e medie dimensioni che subiscono enormemente gli effetti di questi ingenti costi rasentando il dissesto finanziario”.  

In questa direzione, lo stanziamento di un fondo di 3 milioni destinato ai comuni fino a 3mila abitanti  previsto  con  il  Decreto  “Sostegni  bis” (n.73/2021) ha rappresentato un primo segnale in questa direzione, anche se assolutamente insufficiente a causa dell’esiguità della dotazione e della  destinazione circoscritta ai piccolissimi comuni. In quella occasione, i Comuni fino a 3mila abitanti formularono richieste per circa 29 milioni di euro. Il 50% dei richiedenti (circa 250 enti) dichiarava costi superiori al 2,5% della propria spesa corrente e costi per abitante oltre 20 euro pro capite.

“La previsione di un Fondo con una dotazione di 200 milioni annui contenuta nella legge – afferma ancora il presidente di Anci Umbria – non può che incontrare una valutazione positiva, sia per il carattere strutturale dello stanziamento finanziario sia per la destinazione diretta ai Comuni, ma ritengo fondamentale che vi sia pieno rispetto dell’autonomia dei Comuni nell’organizzazione e progettazione delle politiche sui minori attraverso la gestione diretta di tali risorse. È indispensabile anche la definizione di procedure che consentano l’erogazione effettiva delle risorse ai Comuni in tempi rapidi e certi. In sede di definizione dei criteri, poi, sarebbe opportuno comunque stabilire che la compartecipazione dello Stato alle spese sostenute dai Comuni per i minori collocati in comunità sia legata, attraverso un meccanismo di premialità, alla realizzazione  da  parte  dei  Comuni  di  interventi  di  prevenzione dell’allontanamento e di sostegno alla genitorialità. Mi preme sottolineare – conclude Michele Toniaccini – anche la necessità di proseguire nel percorso di definizione dei livelli essenziali anche nell’ambito della tutela dell’infanzia, prevedendo risorse adeguate a garantire medesimi  diritti per i bambini e le bambine in tutto il territorio italiano”.