IL PROGETTO ECO.COM AL FORUM INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA SOCIALE E COMUNITARIA

Si è parlato di economia inclusiva, solidale e di cooperazione internazionale come modello di sviluppo valido anche per il nostro paese, tanto più in un momento come questo in cui la pandemia costringe tutti a ripensare vecchi paradigmi e modelli. E’ quanto emerso ieri durante il forum internazionale, che si è svolto da remoto, sul progetto “ECO.COM – Rafforzamento dell’economia comunitaria, solidale, inclusiva e sostenibile” che ha riguardato i Comuni di Tiquipaya e Sacaba, in Bolivia. Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, era promosso dal Comune di Foligno, in partenariato con Felcos Umbria, Anci Umbria, Legacoop Umbria, PIN S.c.r.l., Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) in Bolivia, Gobierno Autónomo Municipal de Tiquipaya, Gobierno Autónomo Municipal de Sacaba, oltre ai Comuni umbri di Bevagna, Città di Castello, Gualdo Cattaneo, Narni, Orvieto, Perugia, Spello, Terni che hanno partecipato all’iniziativa attraverso il proprio supporto istituzionale.

Istituzioni pubbliche, associazioni, mondo della cooperazione, attori dell’economia sociale, studiosi e ricercatori si sono confrontati sulle potenzialità dell’economia sociale e comunitaria in Italia e in Bolivia.

A portare i saluti del Comune di Foligno è stato il presidente del Consiglio, Lorenzo Schiarea che ha sottolineato l’attualità del tema affrontato: “L’economia solidale è al centro del dibattito internazionale ed è legata alla sostenibilità sociale, ambientale e al tema del lavoro”.

A spiegare gli obiettivi del progetto è stato Michele Mommi, di Felcos Umbria: “Il progetto era volto al miglioramento dello sviluppo socio-economico e delle condizioni di vita dei Comuni di Tiquipaya e Sacaba e della loro popolazione attraverso un’economica sociale. Abbiamo sostenuto 10 associazioni (5 per Comune), provenienti da diverse aree produttive. Un’altra componente importante del progetto è stata lo scambio di esperienze e conoscenze sul tema dell’economia comunitaria fra gli attori boliviani e italiani”.

Anche nell’intervento del presidente di Anci Umbria, Silvio Ranieri è stato evidenziato come “la perdurante crisi economica e l’emergenza sanitaria in atto aumentino la forbice fra povertà e ricchezza e minino la coesione sociale”. In questo contesto – ha detto – occorre una trasformazione dei sistemi tradizionali a favore di nuovi paradigmi più inclusivi”. Ranieri ha anche parlato “della validità del progetto e dei suoi effetti positivi, con i primi benefici sulle comunità in cui è stato applicato”.

Andrea Bernardoni ha portato l’esperienza delle cooperative umbre, Il Poliedro di Città di Castello per inserimento lavorativo, Ponte Solidale di Perugia per il commercio equo e il progetto Raccolti di Comunità per l’agricoltura sociale regionale, che si sono confrontate sul campo e ha, poi, ribadito come “la pandemia stia mostrando la fragilità anche del nostro sistema economico, determinando la necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo che abbia alla base l’economia sociale. Si deve andare verso il superamento dell’idea del mercato della concorrenza come unica risposta ai problemi sociali ed economici. La pandemia ci sta insegnando che ci sono aree del vivere umano come la salute che non possono essere regolate con gli strumenti di mercato, ma attraverso la collaborazione fra cittadini, attori pubblici e privati”.

Concetto ribadito anche nei diversi interventi che si sono succeduti. Massimo La Nave di Anci ha ricordato come “nel momento del bisogno l’Italia sappia essere solidale e fare comunità, come è emerso in questo periodo di Covid”.

E ha aggiunto che “lo sviluppo locale di tipo partecipativo è uno strumento specifico da utilizzare a livello subregionale unitamente ad altre misure di sostegno allo sviluppo locale. Tale strumento può mobilitare e coinvolgere le organizzazioni e le comunità locali affinché contribuiscano al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, alla promozione della coesione territoriale e al raggiungimento di obiettivi politici specifici”.