Aree interne e Dpcm: stanziati 210 milioni di euro, a livello nazionale

Il coordinatore dei piccoli Comuni, Gori: “Bene le risorse, ma servono politiche strutturali e occorre prorogare la scadenza ormai imminente del 2020”

Il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, Federico Gori commenta positivamente la pubblicazione del Dpcm che stanzia, a livello nazionale, 210 milioni di euro nel triennio 2020-2022 per le attività economiche di prossimità che operano nei piccoli comuni delle aree interne del Paese”.

Il Sindaco di Montecchio, riferendosi alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del provvedimento a sostegno delle attività commerciali e artigianali nelle aree interne, ricorda che “queste misure riguardano 3101 comuni italiani per un bacino di oltre 4 milioni di abitanti”. 

Tuttavia, sottolinea alcune questioni essenziali: “Auspicando che il provvedimento compia quanto prima i passaggi previsti per essere operativo a tutti gli effetti, siamo certi che – afferma Gori – si terrà conto delle difficoltà oggettive dei Comuni destinatari del provvedimento nell’utilizzare, nei tempi previsti, lo stanziamento per il 2020: pena la revoca del contributo, cosa che ovviamente non ci possiamo permettere. Occorre, inoltre, stabilire dei criteri oggettivi nell’utilizzo delle risorse, per evitare che vengano assegnate a pioggia; facendo venire meno, in questo modo, i benefici del provvedimento. E vanno tracciate delle linee guida chiare e univoche per tutti i Comuni”.

Per il coordinatore si tratta di “un primo passo importante nella direzione giusta, ma per dare una svolta decisa alla ripresa delle aree interne servono politiche strutturali che Anci ha ben delineato nella cosiddetta Agenda controesodo”.

Quanto previsto nel Dpcm è, per il sindaco di Montecchio, “una straordinaria opportunità a sostegno concreto delle imprese che svolgono servizi di utilità pubblica e di prossimità, ancora più importanti dal punto di vista sociale, perché vanno incontro alle esigenze della popolazione più anziana, che ha maggiori difficoltà a spostarsi specie nella ormai lunga fase di pandemia da Covid19.

Da questo punto di vista, ci aspettiamo un 2021 di svolta e di rinascita dei piccoli Comuni e dell’intero Paese”.

 




PROPOSTA DI SOTTOSCRIZIONE ACCORDO PER IL PIENO RIPRISTINO DEI SERVIZI E LA STRUTTURAZIONE DI MODALITÀ DI ACCESSO PIÚ MODERNE

Inviata il 30 ottobre una lettera inviata a Poste Italiane a firma del Presidente facente funzione di Anci Umbria Michele Toniaccini e del Coordinatore Piccoli Comuni Federico Gori, per chiedere il ripristino di alcuni servizi soprattutto nelle frazioni e nei piccoli comuni.

Leggi la lettera

ANCI UMBRIA CHIEDE A POSTE ITALIANE SPORTELLI ATM E REVOCA CHIUSURA UFFICI

In una lettera inviata a Poste Italiane, il presidente facente funzioni di Anci Umbria, Michele Toniaccini e il coordinatore dei piccoli Comuni dell’Umbria Federico Gori hanno proposto la stipula di un accordo per garantire ai piccoli comuni non solo un servizio certo, ma anche più moderno e innovativo e con una offerta più ampia di opportunità, anche attraverso l’implementazione di sportelli Atm e contemporaneamente la richiesta della riapertura degli uffici chiusi o con orario rimodulato durante il lockdown. Oltre a una maggiore condivisione delle scelte, pur nel rispetto dei ruoli di ciascuno.

Questo il testo:

 “L’emergenza sanitaria in corso sta mettendo in luce fragilità preesistenti ed evidenziandone altre nuove. In un contesto così destabilizzato, i vecchi paradigmi e modelli di sviluppo mostrano le loro crepe, ancor più nei piccoli Comuni, nelle aree marginali e periferiche spesso trascurate, ma in realtà luoghi dalle grandi potenzialità e risorse. Anci Umbria, nell’ottica della tutela dei piccoli comuni che rappresentano circa il 70 per cento dei comuni italiani non vuole disperdere questo patrimonio, ma intende valorizzarlo e supportarlo, ancor più in questa fase emergenziale. 

Già in passato, sia come Anci che come Anci Umbria abbiamo cercato più volte un confronto con Poste Italiane, anche nella delicata fase del lockdown, quando è stata decisa una rimodulazione/chiusura di alcuni Uffici Postali, soprattutto in aree interne e periferiche del territorio.

In tanti piccoli comuni umbri, ma anche nelle frazioni di comuni più grandi, a oggi, la situazione è rimasta immutata e i servizi non sono tornati a pieno regime.  

Anci Umbria chiede pertanto a Poste Italiane di ripristinare i servizi anche in quegli uffici che sono aperti a orario ridotto e soprattutto in virtù del fatto che il sopraggiungere dell’inverno creerà ulteriori disagi a tutti gli utenti, in gran parte anziani, costretti nell’attesa a rimanere in piedi, fuori al freddo, senza contare che il decorso dell’epidemia non sembra volgere al termine e i cittadini hanno ancora più bisogno di punti di riferimento e di servizi di prossimità.

Comprendendo comunque le difficoltà oggettive legate alla situazione emergenziale, Anci intende proporre a Poste Italiane un accordo per garantire ai piccoli comuni non solo un servizio certo, ma anche più moderno e innovativo e con una offerta più ampia di opportunità, anche attraverso l’implementazione di sportelli Atm. Un’operazione che Poste Italiane ha già avviato anche sul nostro territorio, come in altre parti d’Italia, ma che ancora è incompleto e, soprattutto, non copre proprio quelle realtà più fragili: i piccoli comuni.

Anci Umbria chiede, dunque, che si dia sistematicità al progetto e, contemporaneamente che qualunque scelta che si intraprenda in questo periodo di emergenza sanitaria venga condivisa con i diversi livelli Istituzionali e con Anci, così da prevenire eventuali disservizi che possano creare pesanti disagi alla popolazione, già esasperata dalla situazione difficile che stiamo vivendo”.

 




GRAZIE ALL’AZIONE DI ANCI, QUASI 3 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELLE PMI UMBRE UBICATE NELLE AREE INTERNE

Sono stati assegnati, grazie all’impegno e all’azione di Anci intrapresi sul governo nazionale, quasi 3 milioni di euro (2.968.620) euro a sostegno delle attività economiche, artigianali e commerciali situate nelle aree interne umbre.

Le risorse, previste dall’art. 243 del dl Rilancio (convertito in legge n. 77/2020), sono state stanziate con un decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri, e si tratta di contributi a fondo perduto per la gestione, la ristrutturazione o l’ammodernamento delle aziende ubicate nei territori periferici o a bassa intensità demografica, per le annualità 2020, 2021 e 2022.

Obiettivo del provvedimento è quello di contrastare le conseguenze della crisi generata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha colpito di più i comuni di piccole dimensioni.

Il decreto prevede, infatti, che “le azioni di sostegno economico possano ricomprendere l’erogazione di contributi a fondo perduto per le spese di gestione; iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti”.

Il contributo è stato determinato tenendo conto della perifericità e della minore dimensione demografica articolata in due fasce: fino a 3mila abitanti e fino a 5mila abitanti. I criteri, definiti dal governo e di cui Anci ha richiesto la revisione, servono a determinare il grado di perifericità di un comune, che è conseguenza della presenza o meno sul territorio dei servizi essenziali e della rapidità di accesso tramite sistema viario locale.

“Anci e, nella fattispecie, Anci Umbria – commenta il segretario generale Silvio Ranieri – ha da sempre posto particolare attenzione ai piccoli comuni e questa misura va a sostenere non solo il tessuto economico di quelle aree maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria e dalla precedente crisi economica, ma anche il tessuto sociale di queste realtà che appare sempre più fragile”.

“Già in una nostra recente indagine sulle aree marginali, realizzata prima del Covid – aggiunge Federico Gori, coordinatore piccoli Comuni Anci Umbria e sindaco di Montecchio – era emerso, in tutta la sua drammaticità, un aumento del rischio di spopolamento. Questo provvedimento contribuisce a invertire questa tendenza”.

I piccoli comuni che usufruiranno del provvedimento in Umbria sono: Poggiodomo, Polino, Vallo di Nera, Scheggino, Parrano, Sant’Anatolia di Narco, Monteleone di Spoleto, Lisciano Niccone, Preci, Paciano, Sellano, Cerreto di Spoleto, Penna in Teverina, Monte Santa Maria Tiberina, Montegabbione, Montefranco, Lugnano in Teverina, Monteleone d’Orvieto, Alviano, Monte Castello di Vibio, Ficulle, Montecchio, Allerona, Guardea, Calvi dell’Umbria, Otricoli, Fratta Todina, Ferentillo, Giove, Porano, Attigliano, Pietralunga, Castel Giorgio, San Venanzo,

Avigliano Umbro, Baschi, Fabro, Castel Viscardo, Cascia e Norcia.

*** IN ALLEGATO, TABELLA DETTAGLIATA SUI DATI UMBRI ***

Contributi comuni aree interne attività economiche




PICCOLI COMUNI – CONTRIBUTI COMUNI FINO A 1000 ABITANTI PER EFFICIENTAMENTO ENERGETICO SVILUPPO SOSTENIBILE – PUBBLICATO DECRETO MISE

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 11 luglio 2020 il decreto (in allegato) del Ministero dello Sviluppo Economico che assegna un contributo a fondo perduto, dell’importo di 19.329,89 di euro, in favore di ciascuno dei 1.940 realizzare interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.

In particolare, sarà finanziata la realizzazione di opere di efficientamento dell’illuminazione pubblica, risparmio energetico degli edifici pubblici, installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché interventi per la mobilità sostenibile.

Ciascun Comune beneficiario dovrà avviare i lavori entro il 15 novembre 2020, pena la decadenza del contributo.

Maggiori INFO al link https://www.mise.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/it/198-notizie-stampa/2041259-assegnati-contributi-a-fondo-perduto-per-1-940-comuni

Consulta la GU dell’11 luglio 2020




CONSULTA NAZIONALE PICCOLI COMUNI “RIPARTIRE DAI TERRITORI”, IL DOCUMENTO APPROVATO AD ASCOLI

“RIPARTIRE DAI TERRITORI” è il documento approvato lo scorso 26 giugno a Ascoli Piceno dalla Consulta nazionale dei Piccoli Comuni, per il potenziamento dei servizi, contro lo spopolamento, in un’ottica più ampia di rilancio del Paese.

Leggi il documento

 




EMERGENZA COVID 19 – ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

COVID 19: RIMODULAZIONE-CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI/ ANCI UMBRIA SCRIVE A POSTE ITALIANE PER LA RIAPERTURA DELLE SEDI CHIUSE

  

In una lettera indirizzata a Poste Italiane e, per conoscenza, alla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ai Prefetti di Perugia e Terni, rispettivamente Claudio Sgaraglia e Emilio Dario Sensi, il presidente Anci Umbria Francesco De Rebotti e il Coordinatore Piccoli Comuni umbri Federico Gori chiedono la riapertura degli Uffici Postali chiusi, a seguito dell’emergenza sanitaria in corso.

Di seguito la lettera:

“La rimodulazione/chiusura di alcuni Uffici Postali, a seguito del Covid 19, soprattutto in aree interne e periferiche del nostro territorio regionale, sta creando forti disagi ai cittadini e alle nostre comunità.

Anci Umbria ha raccolto diverse segnalazioni da parte dei sindaci, evidenziando come la chiusura abbia determinato un impatto negativo sui territori. Pur comprendendo la situazione che, peraltro, è complessa per tutti, a partire dai cittadini, tuttavia si ricorda che il servizio rientra fra quelli essenziali. Gli Uffici Postali sono un presidio che erogano servizi di primaria necessità. Non solo. In un momento di grandissimo disagio come quello attuale, con l’emergenza sanitaria in corso, la chiusura provoca un ulteriore grave danno all’intera comunità. Occorre anche pensare a quei centri in cui vivono soprattutto anziani che utilizzano gli Uffici Postali per il pagamento delle utenze o per il prelievo di contanti. E’ bene ricordare anche che il taglio delle corse dei bus ha isolato alcuni territori, rendendo impossibile per alcune persone persino riscuotere la pensione. Inoltre, in alcuni piccoli centri, non ci sono sportelli bancari e dunque, gli Uffici Postali sono l’unico strumento per talune operazioni.

Proprio il decreto ministeriale, cui Poste Italiane fa riferimento nell’assunzione di tale decisione, vieta spostamenti e assembramenti. Ma la chiusura di alcuni uffici determina necessariamente un afflusso di persone concentrato in altre sedi, a loro volta interessate da provvedimenti di forte riduzione degli orari di apertura, aggiungendo in tal modo disagio al disagio.

Con la presente, Anci Umbria chiede l’immediata riapertura di quegli uffici arbitrariamente chiusi, per mantenere un servizio essenziale di pubblica utilità e, in ogni caso, la possibilità di valutare e concordare insieme ogni decisione, nel rispetto dei ruoli di ciascuno”.

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Perugia, 14 marzo 2020




“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

“GRAVE CARENZA DEI SEGRETARI COMUNALI”: ANCI UMBRIA INCONTRA IL PREFETTO DI PERUGIA

 

La “grave situazione” relativa alla carenza dei segretari comunali è stata oggetto di un incontro, avvenuto questa mattina, fra una delegazione di Anci Umbria – guidata dal presidente Francesco De Rebotti, insieme al vicepresidente Michele Toniaccini e al coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – e il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia.

Anci Umbria aveva, infatti, chiesto un incontro al Prefetto per cercare di trovare una soluzione “tempestiva” al problema.

La delegazione ha sottolineato il carattere “emergenziale” della questione e il “disagio” che, quotidianamente i sindaci si trovano ad affrontare per “non bloccare la normale gestione amministrativa”. Nella sostanza, l’assenza di segretari comunali “impedisce o limita l’attività amministrativa e scompagina la pianta organica. In un momento in cui le Amministrazioni comunali navigano a vista, la carenza di segretari incide in maniera negativa sulla gestione complessiva della macchina comunale”. La delegazione ha fatto presente che “sovente si fa fatica a convocare consigli o giunte comunali” e che, proprio per questo, “si corre il rischio di dover rinunciare a importanti opportunità progettuali o finanziarie, per i territori. Gli stessi sindaci, a volte, si trovano costretti ad assumersi responsabilità o intestarsi deleghe per ovviare al problema”.

Si tratta di “un caso nazionale che – è stato detto – colpisce in particolare i piccoli Comuni”. Anci, già nei mesi scorsi, aveva scritto una lettera al Ministro dell’Interno chiedendo risposte adeguate. “Tra le ipotesi avanzate, quella di utilizzare le figure apicali – ha fatto presente la delegazione umbra di Anci – non è percorribile, perché, spesso, nei Comuni sotto i 5mila abitanti non sono presenti o, se lo sono, hanno già una mole di lavoro che non consente loro di assumere altri incarichi”.

La delegazione ha anche evidenziato “la necessità del superamento del corso-concorso, come unica possibilità di reclutamento, oltre che la definizione di procedure selettive più snelle, che consentano una più rapida immissione in servizio dei nuovi segretari comunali, ma anche l’individuazione di figure qualificate, interne alle Amministrazioni, in grado di garantire medio tempore la reggenza delle sedi vacanti e la definizione di un piano pluriennale di attività formative a livello territoriale, rivolte ai segretari comunali e provinciali, ai dirigenti, ai funzionari e agli amministratori degli enti locali”. Infine, “è necessario consentire ai vicesegretari nominati dai sindaci di superare il limite dei 120 giorni attualmente previsto per la reggenza”.

Il Prefetto ha “condiviso le preoccupazioni della delegazione Anci Umbria” e si è impegnato a segnalarle al Ministro dell’Interno, affinché “le procedure concorsuali in atto possano giungere a compimento nel più breve tempo possibile”, oltre a “trovare soluzioni più immediate”.

LA CARENZA DI SEGRETARI COMUNALI IN UMBRIA, IN CIFRE

In Umbria, su 92 Comuni, ci sono 57 sedi di segreteria, 40 titolari di sede; quelle vacanti, senza

segretario sono 21.

 

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I PROGETTI DI SOLIDARIETÀ: Opportunità di finanziamento per i Piccoli Comuni – 6 novembre 2019 alle ore 11,00 Roma c/o ANCI

l’ANCI, nell’ambito della sua storica collaborazione istituzionale con l’Agenzia Nazionale Giovani, organizza un momento di approfondimento e confronto con il Direttore De Maio e gli esperti dell’Agenzia destinato ai piccoli Comuni delle aree periferiche del nostro Paese, per illustrare nuove ed importanti opportunità dei programmi europei per i giovani delle nostre Comunità e quindi per il territorio: il Corpo Europeo di Solidarietà, nello specifico i Progetti di solidarietà ed i progetti di volontariato. 

Il Corpo Europeo di Solidarietà offre ai giovani tra 18 e 30 anni l’opportunità di impegnarsi in attività di Volontariato, Tirocinio e Lavoro nel proprio Paese o all’estero, partecipando a progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni in Europa oppure presentando un Progetto di solidarietà da realizzare nel proprio territorio. I Progetti di solidarietà costituiscono un’importante esperienza di apprendimento non formale per crescere sul piano personale, educativo, sociale e civico, consentendo di realizzare attività nel proprio territorio che abbiano un chiaro valore aggiunto europeo.  Che cos’è un Progetto di solidarietà 

L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire la partecipazione dei Comuni delle aree interne al programma europeo Corpo Europeo di Solidarietà che dà la possibilità di attivare meccanismi virtuosi e di partecipazione dei giovani sul territorio. E quindi di spiegare ai Comuni come accedere ai fondi messi a disposizione per realizzare attività sul proprio territorio. L’agenzia illustrerà, attraverso i proprio esperti, le modalità di presentazione di progetti che rappresentano opportunità per i piccoli comuni mettendo anche in campo risorse sul tema dello spopolamento dei piccoli comuni.(vedi programma allegato).

Qui potete trovare tutte le info su Corpo Europeo di Solidarietà http://www.agenziagiovani.it/corpo-europeo-di-solidarieta/2290-partecipa

Al fine di presentare le linee guida sulle modalità di presentazione progetti da parte dei Comuni e ricevere altrettante indicazioni utili da parte delle amministrazioni presenti, tutti i Comuni piccoli di aree interne interessati a partecipare ai progetti finanziati dall’Agenzia Nazionale Giovani, sono invitati a partecipare, pertanto, alla riunione di presentazione delle opportunità di finanziamento dell’ ANG che si terrà il prossimo mercoledì 6 novembre 2019 dalle ore 11,00 alle 14,00 a Roma presso la Sala conferenze dell’ANCI, via dei Prefetti 46.

Al fine di procedere con un’organizzazione ottimale dei lavori, vi invitiamo a confermare la vostra partecipazioneindicando i nomi del Comune e dei referenti che parteciperanno all’incontro, inviando un’e-mail a bandigiovani@anci.it  e s.strada@agenziagiovani.it  entro il 31 ottobre 2019.

Per ogni ulteriore informazione o chiarimento si prega di contattare l’Ufficio Politiche Giovanili ANCI: 06/68009270-299-304.

CONSULTA IL PROGRAMMA




SEMPLIFICAZIONE DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE PICCOLI COMUNI




Piccoli Comuni: Al via il finanziamento di interventi infrastrutturali per opere di immediata cantierabilità

È stato firmato il 3 settembre scorso il decreto interministeriale di attuazione dell’articolo 4, comma 7 del DL 32/2019 “Sblocca Cantieri”, che individua le modalità e i termini di accesso al finanziamento  del  programma di  interventi infrastrutturali per Piccoli Comuni fino a 3.500 abitanti per lavori di immediata cantierabilità per la manutenzione di strade, illuminazione pubblica, strutture pubbliche comunali e abbattimento barriere architettoniche.
Le risorse rese disponibili ammontano a 7.535.118 euro e potranno essere utilizzate, su richiesta dei singoli Enti che rientrano nei criteri definiti dal decreto, per un importo massimo di 200.000 euro per intervento.
Sono esclusi i Comuni che hanno già avuto accesso ai precedenti programmi “6.000 Campanili” e “Nuovi progetti di intervento”, mentre potranno richiedere il finanziamento per gli interventi infrastrutturali i Comuni definiti secondo gli indici Istat sul “Grado di Urbanizzazione” e “Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale”.
Anche in considerazione dell’esiguità dei fondi disponibili l’Anci aveva proposto ed ottenuto in Conferenza Unificata del 1 agosto scorso, una semplificazione delle procedure e delle modalità di erogazione delle risorse e l’estensione a più Regioni delle stesse, evidenziando che se ci saranno ulteriori finanziamenti e assegnazioni occorrerà rivedere i parametri per arrivare ad una migliore definizione delle necessità dei piccoli Comuni tenendo conto dello spopolamento tra i parametri prioritari.
Appena disponibile sarà reso noto il decreto contenente tutte le informazioni utili per richiedere i relativi finanziamenti.




PROBLEMATICA CARENZA SEGRETARI COMUNALI –

ANCI UMBRIA ED ALTRE ANCI REGIONALI HANNO SCRITTO  AD ANCI NAZIONALE PER UNA NUOVA RICHIESTA DI INTERVENTO PRESSO IL MINISTERO.

Lettera a firma del Segretario generale Anci

 




STATO DI CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: ANCI UMBRIA CONVOCHERA’ I PARLAMENTARI DELL’UMBRIA – PER I PICCOLI COMUNI SI PROSPETTA UN PESANTE ISOLAMENTO

 

Anche i piccoli Comuni dell’Umbria alzano gli scudi contro il provvedimento, quello della Regione Umbria, sul taglio delle linee del trasporto pubblico locale su gomma, che rischia di isolare ancora di più le aree interne e i piccoli territori: “la soppressione delle linee extra urbane – spiega il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Umbria, nonché sindaco di Montecchio, Federico Gori – mette in ginocchio realtà già geograficamente penalizzate, peraltro servite solo da trasporto su gomma. È una soluzione inaccettabile e fortemente discriminante”. Il coordinatore evidenzia anche un altro fatto: “questo atto della Regione va contro il principio su cui i Comuni hanno lavorato in questi anni, ovvero la strategia delle aree interne e del controesodo, che ha come cardini principali il trasporto, la scuola e la sanità. Intervenendo in maniera così netta sui collegamenti extraurbani, su quelli che mantengono ancora in vita molte comunità già disagiate, si rischia di far sgretolare quel minimo di tenuta sociale esistente. Gli effetti drammatici di questo provvedimento arriverebbero a settembre, con la ripresa dell’attività scolastica che potenzialmente potrebbe essere seriamente compromessa. Occorre rivedere il sistema generale dei trasporti umbri, non solo quello su gomma (gestione aeroporto, Freccia rossa, ecc), per fare in modo che a pagare le conseguenze non siano solo quelle comunità che sempre più spesso vivono ruoli marginali e penalizzati anche da eventi naturali, come il sisma”.

Sulla vicenda, Anci Umbria ha intenzione di convocare “un incontro con i parlamentari umbri per rappresentare la gravissima situazione che è stata prospettata nel volgere di poco tempo, per affrontare congiuntamente quello che, di fatto, si prospetta come uno stato di crisi del nostro trasporto pubblico locale e trovare, insieme, soluzioni condivisibili e più accettabili”.

Intanto, i sindaci dei Comuni dell’Umbria, loro malgrado, si trovano nella condizione di dover varare una delibera sulla rimodulazione del servizio di trasporto pubblico locale, così come richiesto dalla Regione Umbria. “Si tratta di un atto che esprime grande senso di responsabilità da parte dei sindaci – commenta il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti – ma è un atto dovuto, vista la situazione che, nel giro di un mese, ci è stata prospettata dall’assessore ai trasporti Chianella. La Regione Umbria chiede ulteriori sacrifici ai cittadini per contenere i costi del tpl e noi, nonostante la nostra totale contrarietà dobbiamo dare seguito a quanto avanzato nella delibera regionale. Un provvedimento che abbiamo avuto modo di contestare più volte, sia nella forma, sia nei contenuti.

Nelle due riunioni intercorse con la Regione, avevamo chiesto, a fronte di un nostro impegno a deliberare sulla rimodulazione, una modifica sostanziale della delibera regionale che l’assessore non ha rispettato; avevamo chiesto tempistiche certe sulla costituzione dell’agenzia regionale sul trasporto che non sono state fornite; avevamo chiesto tempistiche certe sulla gara per il trasporto pubblico locale che non sono state fornite; avevamo chiesto chiarimenti sulle risorse in campo da settembre in poi che non sono stati forniti; e chiesto che le modifiche riguardassero tutto il sistema del tpl e non una sua parte e ciò non è avvenuto.

È una situazione fortemente penalizzante per i Comuni e per i cittadini, per i fruitori del trasporto pubblico, per quei territori che non hanno altri collegamenti se non quello su gomma. Senza contare, poi, le problematiche che ne conseguono per i dipendenti del trasporto pubblico locale.  Tutto ciò evidenzia l’assenza di una progettualità regionale e di una visione di medio – lungo periodo del trasporto pubblico locale. In appena un mese, di fatto, sono stati imposti tagli del 10 per cento sulle linee. Tuttavia, spetta ai sindaci spiegare ai cittadini le motivazioni di tale scelta, dare conto di un pericoloso isolamento dei luoghi, sotto il profilo della mobilità pubblica. Spiegare. Un verbo che però non trova sostanza, in quanto possiamo solo dire che siamo costretti a tagliare le linee per contenere i costi di gestione, a fronte di una indisponibilità, quanto mai improvvisa, di risorse regionali; tuttavia, non siamo stati messi nelle condizioni di poter illustrare un progetto di trasporto pubblico locale su gomma per il prosieguo.

Auspichiamo che il confronto con i parlamentari umbri possa segnare l’inizio di un percorso diverso, meno impattante per i territori e i cittadini”.

 

leggi il comunicato stampa in pdf

 

 

 

 

Perugia, 3 luglio 2019