Campagna vaccinale, l’Arma dei Carabinieri a supporto della popolazione in difficoltà/ Anci Umbria invita i Comuni a contattare la Stazione dei Carabinieri di riferimento

“Anci Umbria ringrazia l’Arma dei Carabinieri di Perugia e Terni per aver sostenuto, presso i comuni umbri, la campagna vaccinale, relativa all’emergenza sanitaria in corso”: è quanto afferma il presidente Michele Toniaccini, a seguito del supporto pratico assicurato dai Carabinieri alla popolazione in difficoltà.

In sostanza, con l’obiettivo di rimuovere ogni ostacolo, a partire da quello digitale, e facilitare la prenotazione on line, i Carabinieri eseguiranno, su richiesta, le operazioni di prenotazione. Attraverso i Comandi provinciali di Perugia e Terni, sarà possibile avere un aiuto nella compilazione della modulistica, presso le Stazioni territoriali (capillarmente diffuse sul territorio), o anche a domicilio per le persone che sono impossibilitate a spostarsi. “I Comuni – afferma il presidente Toniaccini – sono stati invitati a prendere contatto con la Stazione di riferimento del proprio territorio”.

Per il presidente, “questa ulteriore sinergia attesta l’importante rete che si è creata in Umbria a contrasto della diffusione del Covid e a sostegno della campagna vaccinale”.

 

Perugia 6 maggio 2021




1 Maggio 2021. Il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini: “Restituiamo dignità ai lavoratori e al lavoro, sicuro, per tutti”

“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo”: lo ha detto uno dei più grandi imprenditori italiani, Adriano Olivetti.  Disse anche che “la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna”.

L’Italia – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – sta attraversando una delle sue crisi più profonde, crisi di salute da cui ci stiamo curando con il vaccino, di occupazione, soprattutto giovanile e femminile, oltre che di valori.

Rispetto a febbraio 2020, dati Istat alla mano, risulta che gli occupati siano circa 900mila in meno e il tasso di occupazione sia più basso di 2 punti percentuali. Un piccolo spiraglio deriva dal mese di marzo 2021, in cui si assiste a una crescita dell’occupazione (+0,2%, pari a +34mila unità) ma che coinvolge gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni che, invece, diminuiscono, così come le donne e i dipendenti permanenti.

Dati che evidenziano il dramma del lavoro nel nostro Paese. Se con il vaccino c’è stata una accelerazione nel contrasto al virus, ora è tempo di imprimere un cambio di passo, non solo in termini numerici, ma anche si sicurezza, nel mondo del lavoro. Il Recovery Fund, unitamente alle altre misure che l’Unione Europea ha predisposto, sono una risposta incisiva e determinante che non possiamo permetterci di perdere. Dobbiamo dare risposte, speranza e futuro ai nostri giovani, alle donne, pilastro delle nostre società, a quanti il lavoro non ce l’hanno e intercettare quella parte di inattivi.

Noi Sindaci continueremo a fare la nostra parte, a progettare nuova cultura, sviluppo sostenibile e coesione sociale.

A tutti i cittadini, buon primo maggio!




Anci Umbria accoglie con grande favore la proroga della scadenza per l’approvazione dei bilanci

Anche Anci Umbria ha accolto positivamente la notizia della proroga, al 31 maggio, della scadenza per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo. È stata così recepita la richiesta dei Sindaci portata all’attenzione del governo tramite Anci nazionale.

“I Comuni – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – in questo anno di pandemia hanno dovuto far fronte a una riorganizzazione complessiva che ha inciso anche a livello di bilancio. Molti Comuni sono in difficoltà per la loro chiusura. Ringrazio Anci per essersi fatta portavoce delle nostre esigenze e il ministro dell’Interno per aver ascoltato le nostre richieste”.

Oggi, sono stati affrontati anche altri due punti: la proroga della validità delle carte d’identità al 30 settembre e la proroga di un anno (la scadenza è quindi fissata al 31 dicembre 2022) per l’attuazione dei piani per le città.

 

Perugia 29 aprile 2021




SIGLATO PROTOCOLLO, NUMERI TELEFONICI ANTI VIOLENZA SUGLI SCONTRINI DELLE FARMACIE

Un nuovo supporto per le donne contro la violenza: non solo il numero nazionale 1522, ma anche il numero regionale della rete dei Centri AntiViolenza. Sugli scontrini delle farmacie la dicitura, anche in inglese, “STOP VIOLENZA! Se sei vittima di violenza chiama h24 il numero regionale 800 861 126 o quello nazionale 1522”. Prevista una rete di formazione continua per i soggetti firmatari

 

Siglato, nel Palazzo della Provincia di Perugia, l’accordo fra Anci Umbria, Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma Umbria, Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti della provincia di Perugia e Terni

 

 

Si stringono le maglie attorno al contrasto a ogni forma di violenza e, in particolare, a quella sulle donne: dopo l’inserimento sullo scontrino delle farmacie del numero nazionale 1522, verrà aggiunto anche quello regionale della rete dei Centri AntiViolenza 800 861 126 e i farmacisti, insieme a tutti i soggetti firmatari dell’accordo, saranno adeguatamente formati sulle funzioni della rete dei Cav e a recepire eventuali segnali da parte di potenziali vittime, indirizzandole verso il numero Cav o nazionale. E’ quanto prevede, nella sostanza, l’accordo siglato questa mattina, nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia, fra Anci Umbria, Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo) della Regione Umbria, Assofarm Umbria e Federfarma Umbria – in forza degli accordi già in essere – e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni.

 

I firmatari sono il presidente di Anci Umbria e Federsanità Umbria, Michele Toniaccini, il presidente di Federfarma Umbria, Augusto Luciani, il presidente di Assofarm Umbria, Antonio D’Acunto, la presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Caterina Grechi, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Perugia, Filiberto Orlacchio, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Terni, Andrea Carducci. Erano presenti anche l’assessore al Comune di Perugia Edi Cicchi, in qualità di presidente commissione Welfare e Pari Opportunità di Anci Umbria e il vicesindaco del Comune di Umbertide, Annalisa Mierla che hanno contribuito a seguire l’iter del protocollo e il presidente di Federfarma Perugia, Silvia Pagliacci.

 

L’accordo, della durata di due anni, rinnovabile per altri due, introduce, dunque, due importanti novità: su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno sarà presente anche il numero verde 800 861 126 collegato h24 al Centro AntiViolenza di riferimento che potrà fin da subito prendere in carico la vittima. Lo scontrino riporterà la dicitura, tradotta anche in inglese, “STOP VIOLENZA! Se sei vittima di violenza chiama h24 il numero regionale 800 861 126 o quello nazionale 1522”. Inoltre, è previsto anche che il Cpo attivi un nuovo rapporto di collaborazione e scambio di informazioni con i farmacisti sul funzionamento e sulle finalità della rete dei Cav, così che questi ultimi possano acquisire maggiori competenze per meglio supportare la donna, vittima di violenza e maltrattamenti.

 

“Intendiamo mettere in campo – commentano i firmatari – ogni tipo di azione per invertire un trend, quello della violenza e del maltrattamento, in netto aumento, ancor più in quest’ultimo periodo di emergenza sanitaria in cui molte famiglie, in particolari situazioni, sono state costrette a una difficile e pericolosa convivenza. Al numero nazionale, fondamentale, abbiamo voluto aggiungere il numero regionale 800 861 126 di riferimento per tutti i Cav, al fine di mettere direttamente in relazione la persona maltrattata con il Centro più adeguato: infatti, quello più vicino non necessariamente è quello scelto per il supporto. Abbiamo anche voluto rafforzare la formazione dei farmacisti per meglio intercettare segnali importanti provenienti dalle vittime e per spiegare la diffusa e ampia rete dei Cav. Con questo protocollo interveniamo, dunque, sul duplice fronte della tutela e della presa in carico delle vittime, uniformando su tutto il territorio una attività che riteniamo vincente e che valorizza la grande forza della territorialità e della capillarità dei nostri servizi. Ci sono stati molti Comuni – a partire da Città di Castello e a seguire altri – che hanno presentato ordini del giorno per la diffusione del numero nazionale: la nostra operazione è stata non solo quella di mettere a sistema le diverse sensibilità, ma di andare oltre e creare una rete ancora più fitta, stringente e funzionale alle esigenze delle donne vittima di violenza o maltrattamenti, mettendo in diretto contatto la vittima con i Cav di riferimento”.

Più nel dettaglio, il protocollo prevede che Anci Umbria adotti ogni strumento per la sua attuazione e informi i propri Comuni associati sulle finalità dello stesso; Federsanità Umbria diffonda le finalità del protocollo; il Cpo, oltre alla diffusione, ha l’impegno di fornire ai farmacisti tutte le informazioni utili anche sul funzionamento della rete dei Cav; Federfarma Umbria, Assofarm Umbria e Ordine dei farmacisti di Perugia e Terni di informare i propri associati, di facilitare lo scambio di informazioni tra farmacisti e Cpo e di acquisire dal Cpo tutte le notizie utili al contrasto.

 




25 aprile 2021

“Il 25 Aprile è la festa nazionale della nostra Repubblica, è una data fondamentale nella storia dell’Italia, una giornata che dobbiamo ricordare, non in modo rituale, ma per i grandi valori che ancora oggi esprime e che sono prima di tutto di libertà, democrazia, ma anche di coraggio e sacrifici. Immensi sacrifici da parte di chi, a prezzo della propria vita, ci ha consegnato un’Italia libera”: così il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini commemora questo 25 Aprile.

“Per il secondo anno consecutivo – ha aggiunto – sarà una giornata senza la partecipazione straordinaria dei cittadini, a causa delle misure antiCovid. Tuttavia, il valore intrinseco di gesti che sono densi di significati e di memoria, resta nella sua pienezza e fierezza. Il virus ci ha cambiato la vita, ma non ha mai tolto il senso di civiltà delle nostre comunità, né i grandi insegnamenti che ci sono giunti fin qui. Questo anniversario non rappresenta la memoria statica di fatti avvenuti nel passato, ma è un prezioso alleato del nostro presente e futuro, è una testimonianza da consegnare alle giovani generazioni perché ne abbiano conoscenza e profondità dei messaggi che porta con sè, con l’obiettivo di costruire società migliori, sempre libere e democratiche”.




La cabina di coordinamento Anci sia il soggetto di riferimento anche per i fondi del Recovery Plan

Nota del coordinamento Anci e del sindaco Alemanno sull’incontro con il commissario Legnini
“Occorre attivare effettivamente e nel più breve tempo possibile, l’utilizzo dei Superbonus edilizi nell’ambito della ricostruzione post sisma del Centro Italia. La forte accelerazione nella presentazione delle domande di contributo per la riparazione delle abitazioni che si è registrata nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno, e la prospettiva di aprire migliaia di cantieri nei prossimi mesi, facendo decollare definitivamente la ricostruzione, rischiano infatti di essere vanificate dalle incertezze sull’applicazione della normativa sui Superbonus, che fatica ad assestarsi, e che stanno di fatto causando un nuovo blocco delle attività”.
E’ quanto sottolinea una nota del Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia che ha incontrato oggi il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, per fare il punto sull’andamento della ricostruzione, la stabilizzazione del personale impiegato nelle pratiche sisma, il nuovo elenco delle opere pubbliche da finanziare e la governance del prossimo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche in previsione di un Documento di proposte che il Coordinamento Anci intende consegnare a Regioni, Governo e Parlamento.
“Continuiamo a lavorare senza sosta – commenta il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e coordinatore della cabina di regia area sisma – nella consapevolezza di aver rimosso quasi tutti i problemi che tenevano bloccata la ricostruzione privata, come si può vedere dai numerosissimi cantieri aperti. Siamo parimenti consapevoli che davanti a noi abbiamo ancora molta, molta strada da fare, specie sul fronte della concreta realizzazione di quella pubblica per la quale siamo certi che già entro la fine di quest’anno si potranno apprezzare i risultati”.
“Apprezziamo il lavoro molto accurato svolto finora dal Commissario Legnini e dall’Agenzia delle Entrate per combinare al meglio Superbonus e contributo per la ricostruzione – aggiunge il Coordinamento – ma è necessario sciogliere al più presto ogni dubbio residuo, se vogliamo evitare una nuova paralisi. Data la peculiarità del patrimonio edilizio da ripristinare, e tenendo conto anche dell’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni indotto dalla pandemia, il contributo in molti casi non arriva a coprire tutte le spese per il rifacimento dell’abitazione. L’utilizzo dei Superbonus per coprire la quota che rimarrebbe in accollo ai cittadini, e ottenere prestazioni di efficienza energetica e sicurezza sismica opportune, è risolutivo” – sottolinea il Coordinamento Anci.
II Coordinamento Anci dei Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia rimarcano che la combinazione ottimale dei due strumenti, contributo e Superbonus, entrambi già finanziati dal bilancio pubblico, sia un’occasione irripetibile per accelerare e portare a compimento una ricostruzione sicura e rispettosa dell’ambiente nei nostri territori, colpiti dai devastanti terremoti del 2016-2017. «Il processo finalmente è partito, ma abbiamo davanti un lavoro enorme da fare, decine di migliaia di abitazioni da ricostruire. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di valutare fin da ora una possibile estensione sei Superbonus oltre il 30 giugno 2022, visto anche il tempo trascorso fin qui inutilmente nell’attesa di un chiarimento definitivo sull’applicazione delle norme, soggetta a continue e diverse interpretazioni”»
Tra i molti temi sottolineati dall’Anci, la richiesta che sia proprio la Cabina di Coordinamento Anci a svolgere un ruolo centrale nella gestione dei fondi che arriveranno dal Recovery Plan, anche mediante l’approvazione di una norma primaria, e quelli del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree sisma di cui si chiederà l’attivazione al Ministro Mara Carfagna. Ribadendo la piena sinergia e unità di intenti tra la Cabina di Coordinamento e la struttura del Commissario Sisma, anche nel Documento in via di predisposizione, si ribadirà la non necessità che il Governo nomini un Sottosegretario alla Ricostruzione non sussistendo la necessità di un ulteriore attore istituzione. Insieme alla proroga dello Stato di emergenza, che scade a fine 2021, l’Anci chiederà di dare stabilità alla struttura commissariale che, sotto la guida dell’Avv. Legnini, ha prodotto risultati da tempo attesi”.
“L’obiettivo comune – ha detto il Commissario Legnini nel corso della riunione – è avere una ricostruzione di qualità, oltre che veloce, che restituisca ai cittadini abitazioni sicure ed efficienti, e al territorio le opere pubbliche e le strutture che possono promuovere e garantire lo sviluppo economico e sociale”.
“Pur con molte questioni sul tavolo – ha aggiunto la Presidente Mancinelli – constatiamo la grande sinergia tra tutti i partecipanti a questa Cabina di Coordinamento che rappresenta le Anci delle regioni Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio e il Commissario Legnini. Il percorso in essere ha già segnato tappe importanti come l’ottenimento delle risorse e la semplificazione del quadro normativo grazie all’intervento competente e tempestivo del Commissario Legnini” – ha detto anche a nome dei colleghi. “Questo documento sintetizzato dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno su mandato dello stesso coordinamento e oggi condiviso con l’Avv. Legnini pone questioni di primaria importanza sulle quali chiederemo l’intervento de Governo e del Parlamento nei confronti dei quali, l’interlocuzione dell’Anci e della struttura Commissariale è continua”.




Incontro in II Commissione consiliare della Regione Umbria sulla vicenda inerente Poste Italiane

Toniaccini: “Ampliare l’orario di apertura di tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi e tutelare la salute dei cittadini”.

“Ampliare l’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi, per tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente continuare a fornire un uguale servizio sul territorio regionale”: questa la richiesta avanzata a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, partecipando, questa mattina, alla II Commissione consiliare, convocata dal presidente Valerio Mancini proprio sul tema degli uffici postali. Erano presenti i consiglieri regionali della II commissione e, per Poste Italiane, il dottor Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, il dottor Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area, e la dottoressa Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.

“Abbiamo accolto favorevolmente – affermano il presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta di commissione, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”. Il presidente e il coordinatore ringraziano “i diversi consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini, per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente questa azione”.

Tuttavia, “sull’esito dell’incontro con Poste – affermano – non siamo soddisfatti per due motivi essenziali: il primo, perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede; il secondo, perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. È trascorso più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e riteniamo non giustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, e la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. È su questi due presupposti base che muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, come ha asserito il dottor Pinzani, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. Ricordiamo, inoltre, che la questione non è regionale, ma ha carattere nazionale, proprio perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.

Toniaccini e Gori sottolineano, infine, che “come Anci Umbria ci siamo mossi immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate fin da subito, e per trovare una soluzione congiunta. Abbiamo fatto notare che ogni emergenza, tanto più questa sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Nell’ultima lettera di dicembre scorso, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.

 

Perugia 14 aprile 2021




Riapertura scuola secondaria di secondo grado: ieri, nella riunione in Prefettura, definite con Anci Umbria le modalità di rientro in sicurezza.

Al via il monitoraggio della Polizia locale e dei volontari di Protezione civile sugli accessi ai mezzi di trasporto pubblico locale, in piena collaborazione con Busitalia.

I Comuni contribuiranno al monitoraggio degli accessi sui mezzi pubblici: è quanto stabilito nella riunione di ieri pomeriggio, convocata dalla Prefettura di Perugia, sul tema scuola e trasporto pubblico locale, alla quale ha partecipato anche Anci Umbria, in vista del rientro, previsto per domani, degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Oggi, un nuovo tavolo con la Prefettura di Terni.

Anche nell’ottica di attuazione delle nuove disposizioni nazionali in materia, ai Comuni è stato chiesto l’impegno di collaborare con le forze dell’ordine, mettendo a disposizione, nei limiti del possibile, il personale della Polizia locale e i volontari della Protezione civile per monitorare gli accessi degli studenti ai mezzi di trasporto pubblico locale.

I Sindaci, inoltre, potranno anche contattare direttamente Busitalia, con un numero loro dedicato, qualora si rendesse necessario evidenziare criticità o disfunzioni, con l’obiettivo comune di risolvere tempestivamente eventuali problematiche.

“La riunione di ieri – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è stata proficua ed è servita non solo a fare il punto della situazione per un rientro degli studenti a scuola il più possibile in sicurezza, ma anche a definire ruoli e compiti, in uno spirito di massima collaborazione fra enti, istituzioni e privati, con l’unico obiettivo di contrastare la diffusione del virus. Si sta lavorando su più fronti per tutelare, prima di tutto, la salute dei cittadini, e quindi garantire massimo rispetto delle normative anticovid e massima funzionalità delle misure previste in materia”. Il sindaco, al termine della riunione, ha ringraziato “Prefettura di Perugia e Terni, Regione Umbria e forze dell’ordine per la sinergia messa in campo, unitamente alla Polizia locale e ai tanti volontari che stanno apportando un prezioso contributo”.




Anci e Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma e Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni uniti contro la violenza sulle donne e per l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 e del numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza in tutti gli scontrini delle farmacie regionali che aderiranno

Definito l’accordo innovativo che sarà firmato dopo le festività di Pasqua

Anci e Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo), Assofarm e Federfarma Umbria, in forza degli accordi già in essere, e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni introducono due importanti novità nella lotta alla violenza sulle donne: quella di uniformare su tutto il territorio regionale, l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno e, contemporaneamente, di aggiungere anche il cellulare del Centro AntiViolenza di riferimento. In questo modo, si rende l’iniziativa una pratica non sporadica o di singole Amministrazioni, ma collegiale e condivisa e si dà anche l’opportunità di mettere immediatamente in contatto la persona con il centro di riferimento.

L’accordo è stato già definito e sarà firmato subito dopo le festività di Pasqua.

Questo protocollo d’intesa – che va ad aggiungersi ad altre importanti iniziative – “introduce come prassi condivisa – spiega Anci Umbria – il numero nazionale 1522 e valorizza la grande forza della territorialità e capillarità dei servizi, unitamente alla formazione specifica e continua che hanno i Comuni, il Cpo, la rete sanitaria e il sistema farmacie, sia pubblico sia privato”.

“Questa azione – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è la testimonianza di come gli accordi servano a fare squadra su tematiche fondamentali del nostro vivere, a dare concretezza alle progettualità, alle idee. E’ un segnale di rinnovamento e cambiamento, della volontà ad agire nel merito dei problemi: un significativo passo avanti a supporto di chi subisce violenza e a testimonianza della volontà concreta a intervenire fermamente sia sul fronte della tutela, sia della presa in carico”.

“Come coordinatrice della commissione welfare di Anci Umbria – commenta l’assessore al Comune di Perugia, Edi Cicchi – ho ritenuto opportuno mettere a sistema le diverse e isolate iniziative sul territorio, a partire dagli ordini del giorno presentati in alcuni Comuni, per generare una rete territoriale forte, un collegamento che non è solo nel Numero unico nazionale e correlata App AntiViolenza 1522, ma un voler andare oltre, come proposto anche dal vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, nella relazione immediata con i Centri AntiViolenza che fanno riferimento alle relative Zone Sociali regionali, inserendo anche il numero diretto di cellulare del CAV di riferimento. Questo garantirebbe una vera e propria sinergia tra i professionisti farmacisti e le Zone Sociali territoriali in cui le farmacie vivono, operano e si relazionano”.

Sia il presidente Toniaccini, sia l’assessore Cicchi concordano sulla necessità di “potenziare l’informazione a favore delle donne, e di chiunque subisca violenza, ma anche di garantire nuovi e più efficaci strumenti per raggiungere i Cav, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, in cui le violenze, all’interno delle mura domestiche, sono aumentate”.

Anche per la presidente del Cpo, Caterina Grechi “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è sempre fondamentale la sinergia di istituzioni, associazioni e di tutti i soggetti che sul territorio possono intercettare il fenomeno in maniera privilegiata. Tanto più in questo momento, in cui la pandemia ha aggravato drasticamente il problema della violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica: il distanziamento sociale, la convivenza e il confinamento forzati hanno ridotto spesso la possibilità per le donne di formulare delle concrete richieste d’aiuto. I centri AntiViolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa può rappresentare un efficace strumento in più per informare le donne vittime di violenza che non sono da sole”.

“Si stringono sempre più – commenta Antonio D’Acunto, presidente Assofarm – le maglie per contrastare un fenomeno che, per una serie di ragioni concomitanti ed evidenti, si è accentuato in questi mesi di pandemia. Assofarm è ben favorevole a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale qualificato e auspica che possano aderire all’iniziativa tutte le realtà delle farmacie pubbliche regionali”.

Anche Federfarma sulla stessa linea: “Le farmacie dell’Umbria sono disponibili e favorevoli all’inserimento sugli scontrini fiscali del numero verde 1522, che consente di mettersi in contatto con i vari centri antiviolenza situati sul territorio regionale – dichiarano Augusto Luciani e Silvia Pagliacci, rispettivamente presidente Federfarma Umbria e Federfarma Perugia -. Già in passato anche nella nostra regione abbiamo sostenuto ed avallato molte iniziative, penso ad esempio al ‘Progetto Mimosa’, che vanno nella direzione di una maggiore tutela delle donne vittime di atti inqualificabili e che spesso hanno paura e difficoltà a denunciare tali soprusi. Crediamo che questo tipo di messaggi debbano essere doverosamente amplificati e le farmacie umbre, da questo punto di vista, sono e saranno sempre pronte a farlo”.




Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)

Anci Umbria, si propone come punto di riferimento per l’assistenza tecnica

C’è innovazione e futuro nel Next Generation EU e il ruolo degli Enti locali è strategico per la sua realizzazione, in quanto sono proponenti e attuatori di buone progettualità. Tuttavia, c’è tutta una parte burocratica, di rendicontazione e di spesa molto complessa e articolata: la commissione europea ha, infatti, dato un nuovo indirizzo, in quanto il controllo non avverrà sulla spesa, ma sui risultati conseguiti.

In questo senso, Anci Umbria si propone come punto di riferimento per i Comuni, prevedendo assistenza tecnica e procedurale: è quanto emerso oggi durante il webinar “Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)”, promosso da Anci Umbria.

Esperti di programmazione comunitaria e program management, unitamente a rappresentanti di Anci Umbria, della Regione Umbria, dei Comuni e altri interlocutori, si sono confrontati sullo stato di definizione del PNRR, i suoi contenuti, modalità e tempi di attuazione.

L’attuazione del NEXT GENERATION Italia impegnerà gli operatori economici e i funzionari degli Enti locali della regione Umbria per l’atteso contributo nell’ambiziosa realizzazione degli investimenti e delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che è parte sostanziale del NEXT GENERATION Italia. La regione Umbria potrà beneficiare di importanti ricadute derivanti dall’attuazione del piano, a patto di trovare una repentina operatività.

Infatti, l’approccio della Commissione è drasticamente cambiato: il Piano dovrà avvenire in tempi estremamente contenuti e il controllo da parte della Commissione non avverrà più sulla spesa, ma sui risultati ottenuti.

A introdurre i lavori è stato il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri il quale ha evidenziato come “Questi programmi avranno vera e piena efficacia laddove verrà creata una rete fra Comuni, con Anci Umbria che metterà loro a disposizione assistenza tecnica; e tra loro e le altre Istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, il sistema sanitario, proseguendo con l’Università e l’istruzione, le associazioni di categoria, i sindacati, la rete delle imprese, in un’ottica di rilancio dell’intero territorio regionale.

Noi abbiamo già due punti di partenza: quello di Anci nazionale che ha individuato 10 azioni di sistema per quanto concerne il Piano nazionale di ripresa e resilienza; e quello dei Comuni che si sono attivati con una loro progettazione. Resta una questione centrale: occorre che accanto ai progetti e alle risorse ci sia la capacità di saper rendicontare, di adempiere a una serie di atti e passaggi burocratici che l’Ue chiede. Procedure fondamentali, senza le quali le risorse non saranno erogate. In questo senso, Anci Umbria intende proporsi come punto di riferimento per i Comuni, per quanto attiene a tutta la parte di rendicontazione e procedurale, offrendo assistenza tecnica.

Le parole chiave dovranno essere sviluppo e servizi: l’Umbria dovrà modernizzarsi, digitalizzarsi, essere sempre più all’avanguardia con la tecnologia, ma contemporaneamente ampliare il novero dei servizi ai cittadini e alle imprese. Il tutto, salvaguardando ambiente, territorio e sostenibilità. Oltre a identità e tradizioni che dovranno interagire, senza essere sopraffatte, da una visione innovativa di città e di comunità. Ci sarà un nucleo centrale, il NG, da cui si sprigionerà energia positiva in tutti gli ambiti del nostro vivere”.

Angelo Bianchi e Raffaele Colaizzo, consulenti indipendenti, sono entrati nel merito del webinar.

“Siamo in avvio di una fase importante – ha sostenuto Colaizzo – di nuovi investimenti per lo sviluppo e la coesione. L’Unione europea da molti anni genera politiche strutturali di riequilibrio e coesione, ma mai come in questo periodo risultano determinanti, con lo shock causato dalla pandemia, anche in termini di recessione. L’Ue ha stanziato 750 miliardi di euro con il NG, destinandoli a un duplice obiettivo: di ripresa e di trasformazione economica articolata attorno agli assi di transizione ecologica, digitale e della inclusione sociale. Il periodo 2021-27 ci pone di fronte a un grande sforzo di investimenti.

Questo nuovo strumento che è Next generation introdotto recentemente dall’Unione europea, impone agli Stati membri di dotarsi di un Piano nazionale che definisca priorità e modalità attraverso cui gli investimenti e le riforme saranno attuate. L’Ue chiede un impegno sulle riforme dei sistemi, in modo che gli effetti di lungo periodo degli investimenti si verifichino e abbiano pieno effetto. Il governo sta già preparando le bozze”. Tuttavia – avverte Colaizzo – c’è un elemento critico: “L’Ue darà finanziamenti al termine delle realizzazioni, dopo aver accertato che i risultati stabiliti in partenza siano stati veramente raggiunti. La governance dei piani nazionali è complessa. La Commissione approva i piani, coordinati dalle amministrazioni nazionali, ma Regioni ed Enti locali hanno un ruolo fondamentale, come proponenti buona progettualità e attuatori di buona progettualità”.

L’ingegner Bianchi ha parlato di “sfida terribile, perché – ha spiegato – il piano impone di terminare gli investimenti entro il 2026. Per chi opera nel settore dei contratti pubblici sa che questo termine è molto sfidante, perché la durata media di una infrastruttura in Italia è molto elevata. L’implementazione del piano e la governance richiederanno un impegno e un coinvolgimento molto forte, con un coordinamento dei Comuni, in particolare e in generale degli Enti locali che saranno proponenti e beneficiari, allo stesso tempo, dell’intervento”. Per l’ingegner Bianchi c’è anche un’altra questione: “Noi ci portiamo dietro un problema ventennale di disallineamento del sistema di attuazione dei contratti italiani rispetto alla gestione del ciclo di vita del progetto europeo. Siamo abituati a mandare avanti progetti per livelli di progettazione, mentre l’Ue ci chiede identificazione nella definizione del piano, documenti che nel nostro codice dei contratti non sono previsti e un ciclo di progettazione breve”.




Umbria Film Commission presentata Fondazione; Tesei e Agabiti: ”giornata importante per l’Umbria”

 

(agenzia umbria notizie)

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umbria film commission presentata fondazione; tesei ed agabiti:”giornata importante per l’umbria”

(aun) – Perugia, 31 mar. 021 – “L’appuntamento di oggi è per noi motivo di orgoglio perché siamo riusciti a costituire, in tempi relativamente rapidi e grazie al lavoro di squadra, la fondazione di Umbria Film Commission, tanto attesa e che mancava nella nostra regione”:  lo ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei nel corso della presentazione, avvenuta stamani a Palazzo Donini, della Fondazione Umbria Film Commission, a cui hanno partecipato la sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni, i sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e di  Terni, Leonardo Latini, il presidente Anci Umbria Michele Toniaccini, la presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone, il regista Paolo Genovese il presidente di Anica, Francesco Rutelli. Presenti anche i membri del Cda.

 “Sin dall’insediamento di questa Giunta – ha aggiunto la presidente Tesei – abbiamo lavorato a questa priorità avendo piena consapevolezza che quello dell’Umbria è un territorio naturalmente vocato all’accoglienza di produzioni cinematografiche e televisive. Si tratta di una bellissima iniziativa, condivisa con tutti i Comuni umbri, che avrà notevoli ricadute anche per lo sviluppo economico dei territori. Crediamo fermamente in questo progetto per il quale nella Giunta di oggi abbiamo deliberato uno stanziamento importante per un milione e mezzo di euro per il 2021 finalizzato al supporto delle produzioni ed ulteriori risorse dedicate alla formazione professionale delle figure tecniche, rivolto anche alle maestranze del territorio. Ad  aprile – ha annunciato Tesei – la Giunta regionale presenterà inoltre un pacchetto straordinario di misure per i settori del turismo, della cultura e dello spettacolo. Si tratta di strumenti diversi, tutti collegati da una strategia unica che, oltre al rafforzamento dei ristori per operatori, associazioni e imprese operanti in questi settori, punterà a favorire la ripartenza di un comparto particolarmente colpito dagli effetti del Covid”.

   La sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni ha evidenziato che “i temi dell’audiovisivo e della cultura sono fondamentali per il nostro Paese, in quanto hanno una ricaduta enorme sui territori dove le film commission rappresentano fattori di sviluppo e di attrazione.  Anche nell’ambito del Pnrr sono previsti consistenti investimenti sulle film commission ed in particolare su Cinecittà come attrattore mondiale della produzione audiovisiva e filmica in Italia e volano per le altre realtà regionali”. Borgonzoni ha inoltre affermato che c’è e ci sarà “il supporto del ministero a sostegno delle film commission, nella consapevolezza che, come emerso da una ricerca di Anica in collaborazione con il centro studi di Confindustria,  l’investimento sull’audiovisivo costituisce un  moltiplicatore economico molto alto per i territori dove si investe”.

La presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone ha sottolineato come “una regione così importante come l’Umbria, aveva bisogno di una film commission strutturata. Le film commission – ha aggiunto – incarnano l’osmosi tra territorio e settore audiovisivo. E’ dunque fondamentale la partecipazione del territorio attraverso la Regione e gli enti locali e da questo punto di vista l’Umbria parte da ottime basi, avendo anche a disposizione una buona dotazione di risorse e la presenza di Paolo Genovese che darà vita e belle scelte strategiche ed umane. La nostra Associazione ci sarà per eventi e iniziative di lancio e per aiutare la Film commission umbra in tutti i settori, per portarla alla conoscenza nazionale. Le film commission – ha concluso – sono avamposti che interagiscono su una scena mondiale e che innescano processi di virtuosi di sviluppo territoriale e turistico”.

  Per il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini, “la costituzione della Fondazione rappresenta una nuova opportunità di promozione per i comuni che possono così mettere a leva le loro peculiarità ed eccellenze in una regione che ha già dimostrato di essere attrattiva per molti autori e registi e la sinergia fra Anci Regione e Comuni di Perugia e Terni rappresenta un valore aggiunto per l’intera Umbria”.

   “Oggi è un momento storico che dà inizio ad una grande avventura – ha detto il sindaco di Terni, Leonardo Latini – e siamo pronti ad accogliere questa sfida di rilancio oltre che di resilienza dovuta alla pandemia. Siamo pronti a fare la nostra parte anche per l’interlocuzione con imprese e settore del turismo. Terni ebbe negli anni 90 l’intuizione del rilancio del proprio territorio attraverso la produzione cinematografica legata agli studi di Papigno dove sono stati girati film importanti.  Ora – ha aggiunto – abbiamo un soggetto che può coordinare l’attività legata all’audiovisivo a livello regionale e ciò è fondamentale per la nostra regione che è un vero e proprio set naturale.

Nel “ringraziare tutti i soggetti che hanno portato alla nascita della Fondazione”, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha evidenziato che “Umbria film commission rappresenta un fattore importante per lo sviluppo dell’intera regione e per la sua promozione, ma anche costituisce un’occasione per recuperare consapevolezza della identità regionale. Ciò ci consentirà di affrontare le produzione in un rinnovato spirito di  collaborazione tra i territori. Avere già a disposizione importanti risorse di bilancio testimonia la volontà concreta di portare avanti questa sfida che rappresenta anche una opportunità per i lavoratori del comparto”

“Non mi risparmierò in questo impegno – ha detto Paolo Genovese presidente della Fondazione. Abbiamo ora a disposizione uno strumento fondamentale per il territorio e per incrementare l’attività cinematografica, lavorando per attrarre produzioni in Umbria, una regione che ha tantissime risorse e che è un set naturale. I finanziamenti per questo sono importanti, così come la flessibilità nell’erogare servizi e la logistica legate al settore per rendere più facili le produzioni. Occorre fare conosce inoltre la straordinaria accoglienza umbra e  lavorare, con le istituzioni e gli amministratori comunali, perché grazie alle produzioni si possano esportare il nostro territorio, la cultura, il cibo, il paesaggio. C’è il nostro impegno anche sul fronte della didattica – ha aggiunto Genovese, con l’obiettivo di realizzare  una scuola di cinema in Umbria che ci consentirebbe di  avere maestranze, tecnici e professionisti disponibili sul territorio.  Altro obiettivo – ha concluso – è quello di realizzare un grande Festival di cinema, come appuntamento culturale e cinematografico e mezzo per far conoscere il territorio e le sue eccellenze”.

Il presidente di Anica, Francesco Rutelli ha detto che “l’Umbria,  può ora far tesoro nelle precedenti esperienze delle altre film commission a livello nazionale. In questo ambito – ha aggiunto Rutelli – la specializzazione rappresenta un elemento fondamentale e la specificità umbra va valorizzata come fattore strategico. La prima film commission italiana – ha ricordato – è nata a Roma durante la mia amministrazione. A distanza di 25 la platea si è notevolmente ampliata: non solo cinema, ma spot, web ed attività on line. Nel solo mese di marzo a Roma sono stati contati 207 set aperti. L’Anica si batterà per la riapertura del cinema in condizioni di sicurezza. Nel frattempo abbiamo lavorato con le maestranze, gli  attori, i  sindacati,  registi e produttori. Grazie agli incentivi del governo per fronteggiare i costi covid, abbiamo potuto far girare e pieno regime le produzioni. In Umbria – ha concluso – ci son tutte le condizioni per fare grandi cose e non mancherà il nostro sostegno”. 

   “Abbiamo scommesso sin dal nostro insediamento, insieme alla presidente Tesei che ci ha sempre creduto, sul ‘progetto Fondazione’, come organismo stabile, a tempo indeterminato ed in grado di viaggiare con le proprie gambe e diventare volano di sviluppo per i settori della cultura, dello spettacolo e del turismo – ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura Paola Agabiti. Nella Giunta di questa mattina – ha proseguito – abbiamo approvato i criteri per i primi due strumenti fortemente connessi alla Film Commission:  lo schema per la pubblicazione del cosiddetto Film Fund, per un milione e mezzo di euro, per finanziare le produzioni di film, fiction, documentari e cortometraggi, gestito da Sviluppumbria,  ed i criteri del bando straordinario di formazione Techné per l’acquisizione, l’aggiornamento e la specializzazione di competenze tecnico-professionali per i profili del settore dello spettacolo dal vivo. Si tratta di un progetto pilota, che sarà gestito da Arpal, per il quale abbiamo stanziato 600 mila euro.  Sono tante le idee alle quali stiamo lavorando – ha concluso – e gli obiettivi che vogliamo raggiungere coinvolgendo tutti gli attori del territorio, delle istituzioni, del mondo delle imprese. Sono certa che grazie al contributo del Presidente Genovese, a cui rivolgo l’augurio di buon lavoro e di tutti i consiglieri di amministrazione – che saluto e ringrazio – potremo dare un forte impulso alla vita culturale, sociale ed economica della nostra regione”. 

   Questa la composizione del Cda di Umbria film commission e relativi enti di nomina:  Paolo Genovese – Presidente (Regione Umbria), Lidia Vizzino (Regione Umbria), Maria Rosi (Regione e Anci), Daniele Corvi (Comune Perugia), Nicola Innocenti (Comune di Terni)




Il cordoglio di Anci Umbria per la scomparsa del sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella

 

Anci Umbria ha appreso con dolore la scomparsa del sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella e si stringe attorno alla famiglia e all’intera città. Anci Umbria ha avuto modo di approfondire la conoscenza del sindaco Fontanella e di apprezzarne le qualità umane e professionali anche durante questi anni di ricostruzione post sisma.

Ci lascia un collega, un amico, una persona che si è sempre spesa per la sua comunità”.