GRANDE INTERESSE PER LA FORMAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI PROMOSSA DA ANCI UMBRIA

PERUGIA 30 giugno 2025 – Ha riscosso grande interesse il ciclo di cinque corsi di formazione gratuiti promossi da Anci Umbria, pensati ed offerti ai nuovi amministratori (sindaci, assessori e consiglieri), ai nuovi eletti (giovani o alla prima esperienza), ma anche ai più esperti. I temi trattati sono stati: “Status e ruolo dell’amministratore locale, strumenti per affrontare sfide complesse”, “Il contesto normativo e gli strumenti della programmazione comunale”, “Introduzione alla normativa in materia di Pnrr”, “I servizi demografici funzioni statali attribuite ai comuni per il principio di sussidiarietà” e “Lo strumento della pianificazione comunale di protezione civile a supporto degli amministratori locali”. Centinaia gli amministratori che, complessivamente, hanno aderito alle cinque giornate di formazione.

“Il bilancio è stato positivo. Come Anci Umbria pensiamo di aver raggiunto un obiettivo importante avendo raccolto l’esigenza e il bisogno di formazione da parte dei nuovi amministratori, votati lo scorso anno dopo una tornata impegnativa con il rinnovo di 60 consigli comunali, giunte e Sindaci. È stata un’iniziativa necessaria vista la presenza di numerose liste civiche che hanno visto eleggere persone che, in molti casi, non provengono dal mondo della politica. Credo che sia stato molto importante dare a questi nuovi amministratori degli elementi per svolgere al meglio il ruolo che sono stati chiamati ad occupare”, dichiara Silvio Ranieri, segretario generale di Anci Umbria.




LAND, SALTA LA VISITA DELLA DELEGAZIONE PALESTINESE CHE AVREBBE CONCLUSO IL PROGETTO

PERUGIA 30 giugno 2025 – Si sta avviando alla conclusione il progetto Land (Local Authorities Network for Development), Autorità Locali per lo Sviluppo Sostenibile. Il suo obiettivo principale era quello di promuovere la cooperazione tra enti locali umbri e palestinesi per migliorare la gestione ambientale e i servizi pubblici nei territori rurali palestinesi, in particolare in materia di raccolta rifiuti, spazi pubblici e economia circolare. I beneficiari sono stati circa 91.250 abitanti palestinesi, residenti in 21 autorità locali (municipalità e consigli di villaggio), coinvolte anche le scuole con oltre 20.000 studenti e 800 insegnanti.

Nei giorni scorsi una delegazione palestinese di Apla (Associazione delle autorità locali palestinesi), partner del progetto, avrebbe dovuto raggiungere l’Umbria per prendere parte ad una serie di incontri – risultato del lavoro svolto con Land negli ultimi 36 mesi – ma, a causa del difficile contesto internazionale, non sono riusciti a venire in Italia.

La visita della delegazione, composta da Sindaci di città importanti della Cisgiordania (tra  cui Salfit, Nablus e Gerico), rappresentava un’importante occasione di dialogo istituzionale, di scambio di  buone  pratiche  e  di  costruzione  di  relazioni  internazionali  tra  le  autorità  locali  italiane  e palestinesi, in uno spirito di solidarietà tra territori e per rafforzare ancora una volta un messaggio di pace e cooperazione da parte dei Sindaci

Nel 2022 il progetto ha portato anche alla firma di un procollo d’intesa sottoscritto da Apla (Associazione delle autorità locali palestinesi), Felcos Umbria ed Anci Umbria con l’obiettivo rafforzare e favorire lo scambio di esperienze e competenze tra territori della Palestina e dell’Umbria, in tema di politiche ambientali ed economia circolare.




ERASMUS+, APERTO ACCREDITAMENTO PER LE SCUOLE

Sono dedicati alla mobilità internazionale per neodiplomati

 

PERUGIA 30 giugno 2025 – Anci Umbria continua a investire sul futuro dei giovani umbri.  È, infatti, aperto l’accreditamento degli istituti scolastici regionali che vogliono aderire ai progetti Erasmus+ per il periodo 2021–2027, che promuovono la mobilità internazionale per i neodiplomati.

L’obiettivo è offrire nuove opportunità di formazione professionalizzante e permettere ai partecipanti di sviluppare nuove competenze attraverso esperienze di tirocinio lavorativo in tre mete europee: Spagna, Francia e Irlanda.

Il progetto è pensato per i giovani che desiderano mettere in pratica e accrescere le proprie abilità con un’esperienza lavorativa all’estero della durata di circa 120 giorni (4 mesi).

Con la partecipazione ai progetti di mobilità i giovani avranno l’opportunità di migliorare e rafforzare la conoscenza della lingua straniera del Paese ospitante, e potranno fare un’esperienza lavorativa in un settore di interesse conoscendo una nuova realtà in cui stringere legami con altri ragazzi e ragazze che condividono la stessa avventura.

Potranno candidarsi i giovani residenti in Umbria che abbiano conseguito, nell’anno scolastico 2024/2025, il diploma di maturità presso un Istituto Tecnico della regione e che non siano ancora iscritti ad un corso universitario. Per info, contattare gli uffici di Anci Umbria.




ANCI GIOVANI UMBRIA: PRIMO INCONTRO A BEVAGNA

Giorgio Tenneroni: “Iniziative centrali nella politica regionale”

BEVAGNA – Domenica 29 giugno, presso la sala del Consiglio Comunale di Bevagna, si è è tenuto il primo incontro InFormazione di Anci Giovani Umbria. La sindaca di Bevagna, Annarita Falsacappa, e la vice Coordinatrice Anci Giovani ed assessore di Bevagna, Luisa Cacciamani, hanno accolto i giovani amministratori provenienti da tutta la regione.

L’appuntamento ha segnato l’inizio di un  percorso che rende i giovano amministratori protagonisti insieme ai territori, piccoli e grandi comuni.

Un modo non solo per formarsi su specifiche tematiche e progetti a beneficio dei Comuni ma per conoscere davvero i territori della regione nel profondo, valorizzando eccellenze e tradizioni.

Il Coordinatore della Consulta Anci Giovani Umbria, il presidente del Consiglio Comunale di Todi Giorgio Tenneroni, si è detto molto soddisfatto della riuscita dell’iniziativa, ringrazia l’intera amministrazione di Bevagna per la meravigliosa accoglienza e sottolinea che il gruppo si prepara a vivere insieme una stagione di iniziative che sarà centrale nella politica regionale “per costruire nuove esperienze e possibilità, – ha rimarcato – per la crescita dei nostri Comuni, sempre più uniti, ed in collaborazione per trovare soluzioni insieme invece di divisioni”.




AREE INTERNE: NON PERIFERIE DEL PAESE, MA SUO MOTORE SILENZIOSO

Come Presidente di Anci Umbria, rappresentando decine di Comuni che ogni giorno affrontano le sfide – ma anche le opportunità – proprie delle cosiddette aree interne, sento il dovere di intervenire con chiarezza e spirito costruttivo sul recente dibattito generato da alcuni passaggi contenuti nel nuovo Psnai (Piano strategico nazionale per le Aree interne) 2021-2027.

Il progetto delle aree interne non è mai stato una misura accessoria o assistenziale: si tratta di un vero e proprio modello culturale e istituzionale, un laboratorio concreto di collaborazione tra livelli di governo, che ha riportato al centro dell’agenda nazionale territori e comunità per troppo tempo dimenticati. In questi anni, sindaci e amministratori locali hanno investito tempo, competenze ed energie per costruire strategie di sviluppo in grado di contrastare spopolamento, isolamento infrastrutturale e perdita progressiva di servizi essenziali.
Per questo motivo non possiamo permetterci alcun passo indietro, né tantomeno arrenderci alla rassegnazione. Siamo Sindaci, istituzioni e cittadini delle aree interne: a noi spetta l’onere – e l’onore – di proporre visione, soluzioni e futuro.
Le aree interne non sono un problema da gestire, né una parte del Paese da accompagnare con rassegnazione verso un epilogo inevitabile. Al contrario, rappresentano una risorsa strategica per l’equilibrio sociale, ambientale ed economico dell’Italia.
Oltre il 50% dei Comuni italiani si colloca in queste aree, veri scrigni di biodiversità, cultura, relazioni comunitarie, imprenditorialità diffusa e risorse naturali. Eppure, se ne parla quasi esclusivamente in termini di diritti da garantire a chi vi risiede, trascurando il fatto che proprio questi territori forniscono servizi vitali anche alle aree urbane: approvvigionamento idrico, tutela del suolo, regolazione climatica, salvaguardia della biodiversità, produzione alimentare di qualità.
Tutto ciò è possibile grazie alla cura quotidiana di territori troppo spesso etichettati come “marginali”.

Senza le aree interne, l’Italia perderebbe non solo equilibrio ecologico, ma una parte fondamentale della sua identità culturale, paesaggistica e produttiva.
Se in alcuni casi gli obiettivi della Snai (Strategia nazionale per le Aree interne) non sono stati pienamente raggiunti, è evidente che la responsabilità non ricade sui territori, bensì su una filiera istituzionale ancora troppo lenta, strumenti operativi poco flessibili e parametri talvolta inadeguati.
È tempo di ripensare il modello con coraggio e visione.
Un primo passo imprescindibile è l’introduzione di una fiscalità di vantaggio strutturale. Non si può parlare di sviluppo reale senza prevedere condizioni fiscali e contributive differenziate, capaci di incentivare reinsediamento, nuova impresa e occupazione nei piccoli Comuni.
Se al Mezzogiorno sono state riconosciute le Zes (Zone economiche speciali), le aree interne meritano altrettanto: serve istituire vere e proprie zone a fiscalità incentivata, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione, per realizzare un autentico riequilibrio territoriale.
In secondo luogo, occorre rilanciare e rafforzare il modello di governance partecipata che è alla base della Snai. Questo significa: rimettere i Comuni al centro della pianificazione strategica; potenziare la capacità tecnica degli enti locali; semplificare le procedure e accelerare la spesa.
Superare campanilismi, provincialismi e logiche regionali è oggi una priorità: serve una visione nazionale unitaria che consideri le aree interne come un punto di forza strategico, e non la somma delle fragilità locali.

Occorre agire concretamente per realizzare una sanità territoriale più vicina alle persone, riorganizzando in modo intelligente gli ospedali ma soprattutto capillarizzando i servizi sociosanitari.
Anche il sistema dei trasporti va completamente ripensato, su scala interregionale e per macroaree omogenee, affinché ferrovia e Trasporto pubblico locale su gomma diventino strumenti efficaci e sostenibili, utili anche alla transizione ecologica.
Le scuole – oggi minacciate da invecchiamento e calo demografico – vanno ripensate subito in chiave intercomunale, puntando su trasporti scolastici efficienti, nuove forme organizzative e modelli educativi capaci di garantire accessibilità, qualità e sostenibilità.
In Umbria, i primi interventi della Snai hanno già prodotto risultati importanti: nascita di cooperative di comunità, rafforzamento dei servizi sociosanitari, scuole più accessibili, borghi riattivati grazie all’iniziativa delle comunità locali.
Ma non basta. Serve un salto di qualità, una strategia che consideri le aree interne una leva da attivare, non una deriva da accompagnare.
Le grandi sfide del futuro – transizione ecologica, digitalizzazione, sicurezza alimentare, riequilibrio demografico – non si vincono solo nelle metropoli. Al contrario, è nei territori delle aree interne che innovazione, comunità e qualità della vita possono trovare la loro sintesi più autentica.

Come Anci Umbria, siamo convinti che saranno proprio le aree interne a trainare lo sviluppo del Paese, se sapremo mettere a sistema le tante energie oggi in movimento: giovani agricoltori, artigiani digitali, operatori del turismo lento, medici di prossimità, volontari, reti civiche, amministratori locali determinati.
È fondamentale, in questo percorso, promuovere solidarietà istituzionale e collaborazione tra grandi, medie e piccole città, con l’obiettivo comune di migliorare la qualità della vita delle nostre comunità.
Chi ha responsabilità di governo oggi non può permettersi il lusso della rassegnazione, né quello dei contrasti sterili. Dietro ogni decisione ci sono le vite, le speranze e il futuro di migliaia di cittadini.
Non servono narrazioni nostalgiche, ma politiche pubbliche intelligenti, concrete e coraggiose.
Dare futuro alle aree interne significa dare un futuro più giusto, coeso e sostenibile all’intero Paese.

 

Federico Gori, presidente di Anci Umbria




PNRR: IN UMBRIA 805 PROGETTI REGISTRATI SU REGIS, DI CUI 88 IN COLLAUDO

A Perugia un incontro per i funzionari dei Comuni con un focus sulle novità del circuito finanziario del Pnrr e i nuovi adempimenti previsti per gli enti locali

Perugia, 5 luglio 2025 Sono 805 i progetti umbri registrati su Regis (Rete gestionale integrata per la transizione digitale) dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), per un finanziamento totale di 517.612.476,60 euro da elargire tramite fondi Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), di cui il 32,2% di pagamenti effettuati (pari a 166.824.577,76 euro) e il 31,7% di spesa rendicontata (per 164.027.976,92 euro). Ad oggi ne sono in collaudo 88 mentre 242 sono in esecuzione. Sono questi alcuni dati emersi nel corso dell’iniziativa intitolata “Dm del Mef del 6 dicembre 2024 e le novità riguardanti il circuito finanziario del Pnrr rivolto agli Enti locali”, organizzata dalla Ragioneria Territoriale dello Stato, Anci Umbria, dall’ Ispettorato Generale per il Pnrr del Mef, in collaborazione con il Servizio Help Desk della Regione Umbria, nato in supporto agli enti locali.

La giornata di approfondimento, che si è svolta venerdì 4 luglio presso la sala del Consiglio del palazzo della Provincia di Perugia, era dedicata al Decreto del Mef del 6 dicembre 2024, con un focus sulle novità riguardanti il circuito finanziario del Pnrr e i nuovi adempimenti previsti per gli enti locali. Sono stati circa 40 funzionari comunali umbri, responsabili della gestione dei progetti Pnrr, che hanno preso parte all’iniziativa, a conferma dell’interesse e della necessità di un confronto diretto su un tema tanto tecnico quanto cruciale per la corretta attuazione del Piano.

Ad aprire i lavori sono stati Paola Severini, direttrice della Ragioneria Territoriale dello Stato di Perugia e Terni; Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria, Francesco Zepparelli, dirigente del Servizio coordinamento Pnrr e Pnc della Regione Umbria, Antonella Merola, direttrice Ufficio VII Assistenza Tecnica del Mef dell’Igpnrr (Ispettorato generale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza). La giornata è stata tenuta dagli esperti dell’assistenza tecnica, controlli e monitoraggio dell’Ispettorato Generale per il Pnrr, che hanno illustrato i contenuti del Decreto, le implicazioni operative per i Comuni, le novità sul sistema Regis e le modalità aggiornate per i trasferimenti finanziari nel 2025.

Nel corso del suo intervento Silvio Ranieri, segretario generale di Anci Umbria, ha dichiarato che “incontri come questo sono fondamentali per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali e affrontare in modo concreto e operativo un tema strategico come il circuito finanziario del Pnrr. I Comuni – ha proseguito – si trovano a gestire anticipazioni continue: per questo è essenziale garantire flussi finanziari certi, tempestivi e fluidi, e confrontarsi sugli strumenti a disposizione, al fine di assicurare efficacia, efficienza e sostenibilità nella realizzazione dei progetti. L’iniziativa si inserisce in un percorso strutturato di accompagnamento e supporto agli enti locali. Fin dall’avvio dell’attuazione dei progetti Pnrr, Anci Umbria, Regione Umbria, Ragioneria Territoriale dello Stato e Prefettura hanno lavorato in sinergia con l’obiettivo di trasformare la sfida del Pnrr in un’opportunità di crescita sostenibile e duratura per il territorio”.




PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE: ANCI UMBRIA E COMUNI CAPOFILA PARTECIPANO ALLA CONDIVISIONE PROGETTO REGIONALE

L’incontro a Palazzo Broletto con la direttrice Regionale Salute e Welfare, Daniela Donetti

Perugia, 2 luglio 2025 – Dare vita ad un Piano Socio-sanitario Territoriale della Regione Umbria condiviso con sindaci, assessori e dirigenti alle politiche sociali dei Comuni capofila delle dodici zone sociali. Con questo obiettivo è stato organizzato un incontro, che si è tenuto martedì scorso (1° luglio) a Palazzo Broletto a Perugia, per una prima condivisione delle strategie regionali, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Anci Umbria, la direttrice salute e welfare della Regione Umbria, Daniela Donetti, e alcuni membri del gruppo di lavoro regionale, tra cui Valentina Battiston, dirigente del Servizio programmazione della rete dei servizi sociali, integrazione socio-sanitaria della Regione Umbria, ed Emilio Paolo Abbritti, direttore del Distretto del Trasimeno dell’Usl Umbria 1.

“Esprimo soddisfazione per questo importante momento di confronto, – ha dichiarato Federico Gori, presidente di Anci Umbria – che considero un segnale concreto di un metodo di lavoro partecipato, capace di valorizzare l’ascolto e l’attenzione verso i territori. È evidente come la Regione Umbria, insieme alla direttrice della Direzione Salute e Welfare, Daniela Donetti, abbia scelto di intraprendere un percorso di costruzione condivisa, in cui i Sindaci e le amministrazioni locali sono coinvolti in modo attivo e responsabile. Questa impostazione ci consente di affrontare con maggiore efficacia le criticità che le nostre comunità si trovano a vivere quotidianamente in ambito socio-sanitario. Al tempo stesso, rappresenta uno stimolo a costruire insieme strumenti e percorsi che incideranno in maniera concreta sulla qualità della vita dei cittadini umbri. Numerosi sono stati, inoltre, gli elementi di natura sociale emersi durante il confronto che, integrati alla componente sanitaria, ci offrono una prospettiva di crescita culturale. Un’evoluzione che può guidarci verso un approccio più innovativo, coerente e integrato nell’affrontare tematiche complesse – ha concluso Gori – legate alla presa in carico e alla cura della persona, nella sua interezza e dignità”.

Il Piano Socio-sanitario Territoriale, che si inserisce all’interno del Piano Socio-sanitario Regionale 2025-2030, mira a colmare il vuoto programmatico che caratterizza il sistema sanitario umbro dal 2009, quando fu approvato l’ultimo Piano sanitario. La novità principale è l’approccio integrato socio-sanitario, reso necessario dalle trasformazioni imposte dalla pandemia e dall’evoluzione dei bisogni della popolazione.

“Il metodo di lavoro individuato dalla Giunta regionale e dalla dirigente Donetti è corretto, in quanto prevede una reale partecipazione dei territori e del terzo settore, che sono i reali protagonisti. Bene anche che si parli di Piano socio-sanitario, questione primaria per i Comuni, la cui mancanza di integrazione viene sofferta. Ottima, infine, l’impostazione per cui le Case della Comunità diventeranno dei veri e propri luoghi di riferimento per i territori”, ha rimarcato anche Costanza Spera, coordinatrice della Commissione Welfare di Anci Umbria.

L’incontro segna l’avvio del confronto istituzionale che precederà la fase di partecipazione territoriale più ampia. Nel corso dell’iniziativa i Sindaci e i vari rappresentanti di Anci Umbria hanno sottolineato l’importanza della massima partecipazione dei rappresentanti comunali, considerato il ruolo centrale che i territori dovranno svolgere nell’attuazione delle politiche socio-sanitarie regionali. Il Piano si inserisce in una strategia più ampia che punta al potenziamento della prevenzione, al rafforzamento delle cure domiciliari, alla telemedicina e allo sviluppo delle Case e degli Ospedali della Comunità, con particolare attenzione alle sfide dell’invecchiamento della popolazione e della crescita della cronicità.




SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO CON ANCESCAO UMBRIA

Perugia, 30 giugno 2025 – Siglato un protocollo d’intesa tra Anci Umbria e il coordinamento regionale Ancescao, sottoscritto sabato scorso durante il direttivo regionale dell’Associazione nazionale dei centri sociali, Comitati anziani e orti della Regione Umbria, che si è tenuto presso la sede del Centro sociale anziani di Ciconia di Orvieto.

Il documento, frutto di un dialogo attivo e costruttivo, sancisce una collaborazione reale tra l’associazione dei Comuni umbri e la rete dei Centri sociali affiliati ad Ancescao, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo che questi ultimi svolgono quotidianamente a servizio delle comunità locali, in particolare nella promozione dell’invecchiamento attivo, della partecipazione civica, della solidarietà tra generazioni e del benessere sociale diffuso.

Il protocollo prevede impegni reciproci. Anci Umbria si attiverà per promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle attività dei Centri Sociali presso i Comuni associati, facilitando l’accesso a bandi e risorse del Fondo sociale regionale, riducendo gli ostacoli burocratici e favorendo il dialogo istituzionale. Inoltre, invierà a tutti i Comuni della regione il testo del protocollo, con l’obiettivo di sensibilizzare le amministrazioni locali che ospitano centri Ancescao.

Dal canto loro, i Centri sociali Ancescao si impegnano a garantire una presenza attiva nei territori, a valorizzare il volontariato, a promuovere iniziative inclusive e a collaborare stabilmente con i Comuni nello sviluppo di progettualità sociali condivise.

“I Centri sociali – ha inteso sottolineare Federico Gori, presidente di Anci Umbria – rappresentano un presidio vitale per la coesione sociale nei territori, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli Comuni. Con questa intesa ribadiamo l’impegno di Anci Umbria nel sostenere e valorizzare queste realtà, che contribuiscono in modo essenziale alla qualità della vita e alla partecipazione attiva dei cittadini, in particolare delle persone anziane”.

Sulla stessa linea le parole di Massimo Ciotti, presidente di Ancescao Umbria. “È una giornata importante – ha detto – perché formalizziamo un’intesa che riconosce il valore del lavoro dei nostri centri e dei nostri volontari, che ogni giorno operano per creare socialità, solidarietà e partecipazione. Ringrazio Anci Umbria per l’attenzione e la disponibilità: questo protocollo è un segnale forte di collaborazione concreta tra istituzioni e comunità”.

La firma del protocollo rappresenta un passo strategico per rafforzare il raccordo istituzionale tra Comuni e Centri sociali, nel segno della sussidiarietà e della costruzione condivisa di un welfare di comunità, più vicino alle persone e più attento ai bisogni reali.




“IL SANGUE SI DONA, NON SI VERSA”: AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA RACCOLTA SANGUE

È stata promossa in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra ogni anno il 14 giugno. Nel 2024 sono state effettuate in Umbria 39.953 donazioni di sangue

Perugia, 12 giugno 2025 “Il sangue si dona, non si versa. Condanniamo ogni forma di guerra e di violenza. Il sangue salva vite e dona pace”: è questo lo slogan della campagna regionale promossa da Avis Umbria – in collaborazione con la Regione Umbria, Anci Umbria, Federsanità Anci Umbria e Coni Umbria – in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra ogni anno il 14 giugno.

La nuova campagna è presentata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta giovedì 12 giugno, presso la sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia, alla presenza di Enrico Marconi, presidente Avis Umbria, Federico Gori, presidente Anci Umbria, ed Aurelio Forcignanò, presidente Coni Umbria.

Ha aperto gli interventi Federico Gori che ha dichiarato: “Lo slogan scelto quest’anno da Avis Umbria lancia un messaggio forte e inequivocabile: è un invito a ripudiare ogni forma di guerra e violenza, e al tempo stesso un’esortazione potente alla generosità, alla solidarietà, all’impegno verso il prossimo. Avis Umbria è un’autentica eccellenza del nostro territorio, che le istituzioni non solo hanno il dovere di sostenere, ma anche di valorizzare e accompagnare con convinzione. Come Anci Umbria, siamo da sempre al fianco di realtà come Avis, perché crediamo profondamente nell’importanza di sensibilizzare le comunità e di ringraziare chi, con un semplice ma fondamentale gesto, contribuisce ogni giorno al bene comune. Oggi, più che mai, dobbiamo fare un passo in avanti: costruire insieme percorsi condivisi, strutturati e duraturi, come ad esempio una rete stabile per la diffusione delle buone pratiche. Un investimento sul presente e sul futuro, per una cittadinanza sempre più consapevole, partecipe e solidale”.

Subito dopo Enrico Marconi ha affermato: “Per prima cosa voglio ringraziare i donatori, Anci Umbria, Coni Umbria e la Regione Umbria che, anche se non è presente in questo tavolo, ci supporta. Il 14 giugno è una giornata importante. Donare è un’azione anonima e volontaria. In Italia è ancora gratuita ma in alcuni paesi viene pagata. La presenza di Anci e Coni in questa campagna è particolarmente significativa. I Comuni sono tra i nostri principali referenti istituzionali e il Coni è fondante nei valori dei sani e corretti stili di vita. Il tutto senza considerare che donare il sangue vuol dire ‘fare prevenzione’”. In merito al fabbisogno di sangue in Umbria, Enrico Marconi ha sottolineato che “da 2-3 anni abbiamo raggiunto l’autosufficienza per la raccolta di sangue intero, anche a causa delle persone che si vanno ad operare fuori regione, ma non bisogna abbassare l’attenzione. Oggi – ha rimarcato – la vera carenza è nella raccolta del plasma. L’Umbria è una delle regioni sotto del 10-15% rispetto ai quantitativi programmati e al fabbisogno necessario, questo nonostate che il plasma venga recuperato anche tramite il frazionamento del sangue intero. Dobbiamo educare i donatori a donare plasma”.

“Il Coni Umbria non poteva non essere presente”, ha detto infine Aurelio Forcignanò. “Lo scorso anno – ha proseguito – Coni e Avis nazionali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere la raccolta sangue e plasma nel mondo sportivo. La presenza del Coni Umbria testimonia la volontà di dare attuazione al protocollo anche nella nostra regione attraverso la promozione nelle federazioni e negli enti di promozione sportiva. Da parte mia e del Coni regionale tradurremo in azioni concrete quanto siglato nel protocollo”.

I DATI – Dal primo gennaio al 31 maggio 2025 in Umbria sono state raccolte nelle 59 sedi, disseminate nei territori dell’Usl Umbria 1 e 2, 16.629 donazioni (14.179 nella provincia di Perugia e 2.450 in quella di Terni). Nello stesso periodo dello scorso anno sono state 16.817 (14.261 e 2.556), 188 in più di questi ultimi mesi (+ 1,12%). Complessivamente nel 2024 sono state raccolte 39.953 donazioni (34.047 nella provincia di Perugia e 5.906 in quella di Terni) mentre nel 2023 sono state 39.312 (33.447 e 5.865) e nel 2022 sono state 38.202. Il dato dello scorso anno è stato superiore a quello del 2017 con 39.519 (il migliore che era stato registrato negli ultimi anni).

Nel 2024 i donatori si sono presentati 45.270 volte con: 36.540 donazioni di sangue intero, 3.413 donazioni in aferesi, 4-340 situazioni di sospensione temporanea (pari al 9,6% degli accessi), 977 situazioni di sospensione definitiva (pari al 2,1% sul totale degli accessi).

Al 31 dicembre del 2024 i donatori di Avis in Umbria sono 30.163, rispetto ai 29.473 del 2023 con un aumento del 2,3% degli associati. Ad oggi Avis Umbria assicura il 93-94% del sangue raccolto nella regione. L’Umbria si pone tra le regioni che hanno raggiunto livelli adeguati di donazioni di sangue intero, ma è ancora molto sotto la media dei livelli necessari all’autosufficienza per quanto attiene la raccolta del plasma, che nel 2024 è stata di 11.252 kg (+ 3,6% rispetto al 2023) laddove sarebbe dovuta arrivare ad almeno 11.540 kg. Per il 2025 è stata programmata una raccolta di 12.000 kg di plasma.




ASSEMBLEA ANCI UMBRIA E PICCOLI COMUNI – LE NUOVE NOMINE

I sindaci Venanzi, Fugnanesi e Sabbatini nuovi coordinatori

Perugia, 12 giugno 2025 Remigio Venanzi, sindaco di Polino, è stato designato quale nuovo coordinatore della Consulta dei Piccoli Comuni; Giampiero Fugnanesi, sindaco di Sigillo, ricoprirà il ruolo di coordinatore della Consulta per le Politiche della Montagna; ed Elisa Sabbatini, sindaca di Castel Ritaldi, sarà la coordinatrice della Consulta delle Unioni di Comuni e Gestioni associate. Le nomine sono avvenute nel corso dell’assemblea dei soci e dei Piccoli Comuni di Anci Umbria, tenutasi mercoledì pomeriggio (11 giugno) presso la sala Consiliare del palazzo della Provincia di Perugia, coordinata dal presidente Federico Gori e dal segretario generale Silvio Ranieri.

“Abbiamo bisogno di figure competenti, motivate e rappresentative dei territori: con queste nomine rafforziamo ulteriormente il lavoro delle Consulte, che rappresentano uno strumento fondamentale per dare voce alle istanze dei nostri Comuni, in particolare di quelli più piccoli, montani o associati, come in questo caso. Queste nuove designazioni si sommano a tutte quelle effettuate nei mesi scorsi e arricchiranno il lavoro di Anci Umbria con una rappresentanza ancora più ampia e, soprattutto, con una prospettiva di collaborazione sempre più concreta e strutturata”, ha dichiarato Federico Gori, presidente di Anci Umbria.

“Ringrazio Anci Umbria e i Sindaci per questa opportunità”, ha esordito Elisa Sabbatini, coordinatrice della Consulta delle Unioni di Comuni e Gestioni associate. “Come coordinatrice di questa nuova consulta, – ha proseguito – ci aspetta un lavoro importante per l’Umbria perché dobbiamo lavorare affinché si creino più Unioni dei Comuni e si faccia in modo di creare quella sinergia tra Comuni che porti benefici importanti ad ognuno di loro, oltre ad economie di scala che sono altrettanto rilevanti. Il mio lavoro, in stretto contatto con gli uffici, sarà quello di capire le necessità di tutti i territori cercando di portare in campo la mia esperienza da presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino e quelli che sono stati i percorsi intrapresi in questi anni dai Comuni che ne fanno parte”.

“Sono orgoglioso di questa nomina e ringrazio Anci Umbria per questo. Cercherò insieme ai Sindaci di tutti i Comuni, grandi e piccoli, di portare avanti questo gravoso ma bellissimo compito partendo dalle politiche non ‘per’ la montagna ma ‘con’ la montagna. Per me è importante l’interconnessione dei grandi centri con la montagna, perché da quest’ultima arrivano ai grandi centri energia, risorse idriche e aria buona. Soltanto interconnessione tra loro, portando avanti tutti i servizi sia a livello di mobilità che sociosanitari, si può raggiungere lo scopo che è quello di cercare di evitare lo spopolamento dei territori di montagna”, ha affermato anche Giampiero Fugnanesi, coordinatore della Consulta per le Politiche della Montagna.

“Ringrazio i vertici di Anci Umbria per questa nomina che gratifica me e il Comune che rappresento e che mi porta ad affrontare delle dinamiche ormai molto diffuse nella nostra regione”, ha concluso Remigio Venanzi, coordinatore della Consulta dei Piccoli Comuni. “Il problema va affrontato a 360 gradi – ha continuato – cercando di garantire tutta quella che è una serie di servizi a partire da quelli di base, come i trasporti, a quelli sociosanitari. Per quanto riguarda lo spopolamento dei piccoli Comuni umbri, questo discorso va affrontato non in autonomia ma cercando le sinergie adatte, soprattutto le iniziative che possano contribuire a risolvere queste problematiche o ad attenuarle. La soluzione sarà molto difficile. Su questo punto il mio impegno sarà massimo sia a livello regionale che nazionale, come già fatto da chi mi ha preceduto. Tra i temi che saranno discussi ai tavoli nazionali anche i vantaggi della fiscalità che potrebbero avere i residenti dei Piccoli Comuni e delle aree interne, per dare loro una serie di agevolazioni che permettano una migliore vivibilità anche dal punto di vista economico, e l’avvio di nuove attività, pensando a sgravi di carattere contributivo e fiscale per chi intraprende questa strada”.

Prima delle nomine si è tenuta l’assemblea dei soci di Anci Umbria, durante la quale sono stati approvati all’unanimità il bilancio consuntivo 2024 e preventivo 2025.

 




BANDO INPS HOME CARE PREMIUM, FERDINANDI, GORI E SPERA: “SODDISFATTI MA MONITOREREMO L’APPLICAZIONE DEL NUOVO SISTEMA”

“Accogliamo con soddisfazione la pubblicazione delle modifiche al bando Home Care Premium da parte dell’Inps, che recepiscono diverse richieste avanzate da Anci e dai territori, in particolare nell’ambito delle politiche rivolte alle persone non autosufficienti”. Così interviene la sindaca Vittoria Ferdinandi in merito alla questione del bando Inps Home Care Premium 2025-2028.

“Come sindaca di Perugia e delegata nazionale Anci per le politiche a favore delle persone non autosufficienti, – prosegue – insieme alla coordinatrice della Commissione Welfare di Anci Umbria l’assessora Costanza Spera e al presidente di Anci Umbria Federico Gori, abbiamo promosso un confronto serrato e costruttivo con l’Inps, con l’obiettivo di migliorare uno strumento che incide concretamente sulla qualità della vita di molte famiglie

Pur consapevoli che non tutte le proposte sono state accolte, riconosciamo l’importanza dei passi avanti compiuti. Le modifiche introdotte rappresentano un risultato significativo, che conferma quanto sia fondamentale il dialogo tra istituzioni per costruire risposte più efficaci e aderenti ai bisogni reali.

In particolare, accogliamo con favore – oltre al reinserimento degli Operatori Socio Sanitari e degli Operatori Socio-Assistenziali nel sistema – il riconoscimento della possibilità per le cooperative sociali di accreditarsi, presentando un elenco dei propri professionisti dipendenti con i relativi titoli e qualifiche. Si tratta di un importante risultato, frutto del confronto con i territori, che valorizza l’esperienza e la capillarità del sistema cooperativo nell’erogazione di servizi di assistenza di qualità.

L’assistenza alla persona, soprattutto in condizioni di non autosufficienza, deve restare al centro delle politiche di welfare. Continueremo a lavorare, con determinazione e spirito di collaborazione, affinché il sistema raggiunga i migliori risultati possibili per le persone e le loro famiglie”.

“Monitoreremo con attenzione – conclude Ferdinandi – l’applicazione del nuovo sistema, per verificarne l’effettiva funzionalità dal punto di vista delle persone coinvolte, e forniremo all’Inps tutte le nostre indicazioni e osservazioni, affinché l’assistenza sia davvero commisurata alle esigenze specifiche di ciascuno e garantisca dignità, prossimità e qualità della vita”.




VILLA UMBRA E ANCI UMBRIA, AL VIA I PROGETTI GRIFOLAB E CREOLAB

Sono indirizzati ai dipendenti delle Pubbliche amministrazioni delle province di Perugia e di Terni

Perugia, 29 maggio 2025 – Supportare lo sviluppo di percorsi formativi professionalizzanti per le Pubbliche amministrazioni (Pa) attraverso la valorizzazione delle buone pratiche. Con questo obiettivo sono nati i progetti Grifolab e Creolab che mirano a creare valore pubblico, rispettivamente, per la provincia di Perugia e per quella di Terni attraverso la potenziamento delle competenze del personale che lavora nella Pa.

L’iniziativa è stata ideata dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica in collaborazione con Anci Umbria. I formatori dei due soggetti promotori, insieme ai referenti comunali, hanno progettato due proposte – a valere sull’avviso pubblico “Progetto: PerForma Pa – Supportare lo sviluppo di percorsi formativi professionalizzanti da parte delle Pa e la valorizzazione di buone pratiche” – che mirano a valorizzare lo sviluppo dei territori, in linea con i driver della trasformazione digitale, ecologica e amministrativa come richiesto dal Pnrr (Sub investimento 2.3.1 – linea 5).

“Con Creolab e Grifolab – spiega Davide Ficola, coordinatore dei corsi – vogliamo valorizzare le competenze del capitale umano della Pubblica amministrazione, per affrontare le sfide del presente. La collaborazione con Anci Umbria assicura qualità e continuità. Il progetto, ideato dalla collega di Villa Umbra, Sonia Ercolani, nasce infatti dai territori e guarda al futuro. Vogliamo costruire amministrazioni locali capaci di innovare, così come previsto dal Pnrr”.

“La mission della nostra Associazione – afferma anche Silvio Ranieri, segretario regionale di Anci Umbria – è quella di rappresentare e tutelare gli interessi dei Comuni. Questi due progetti vanno in questa direzione. L’Umbria esprime alta qualità del personale comunale, comunque è fondamentale che chi lavora all’interno della Pubblica amministrazione acquisisca sempre più competenze per essere aggiornato, performante e per rispondere sempre meglio alle esigenze dei nostri cittadini”.

I due progetti – che hanno preso il via nei giorni scorsi – verteranno sulle 7 aree tematiche di maggiore interesse degli Enti locali quali: formazione manageriale, personale, bilancio e contabilità, tributi, sociale, appalti ed inglese tecnico. Nello specifico, il progetto Creolab avrà una durata totale di 264 ore (in presenza o in fad sincrona), articolate in 11 edizioni, ed è destinato a 242 dipendenti del comparto e dirigenti degli enti locali. Grifolab, invece, avrà una durata totale di 180 ore (in presenza o in fad sincrona), articolate in 13 edizioni, ed è destinato a  240 tra dipendenti del comparto e dirigenti degli enti locali.